giovedì 15 aprile 2021

PRESSIONE NEGATIVA ED ATTACCO


Quando dispieghiamo la PPA il fattore staff è molto importante infatti occorrono 6 pompieri per assolvere tutti i compiti chiave.

Ma con l'introduzione del sistema statunitense chiamato Hydro Vent, che offre un mezzo di ventilazione in pressione negativa, potremmo avere lo stesso risultato con meno impiego di personale. 


Questo sistema estrae il fumo con lo stesso principio della ventilazione pressione negativa con la lancia. Lo strumento crea un flusso in direzione dell'uscita (finestra) dove è applicato lo strumento e quindi riconvergendo il percorso di flusso, che magari prima era indirizzato verso l'entra e lo dirige verso lo strumento in VPN.

Se  noi applichiamo lo strumento ed apriamo la porta d'entrata l'aria fresca che proviene dalla porta rimpiazzerà il fumo che uscirà dalla ventilazione in pressione negativa, come fa la ventilazione in pressione positiva.

Il fattore chiave dell'Idroventilazione e lo spiegamento del personale. Se le condizioni lo permettono una singola squadra può usare lo strumento ed attaccare il fuoco. Lo strumento ha anche una uscita d'acqua che se il fuoco si trova nella stanza ventilata crea un attacco di transizione e risucchia fumo e vapore contemporaneamente. 

Questo ottimo strumento risponde però alle stesse considerazioni di sicurezza della PPA, se l'incendio è in una parte bassa dell'abitazione ad esempio una cantina e noi effettuiamo l'idroventilazione al piano stradale dell'abitazione, il fuoco sarà risucchiato al piano superiore.

Alcune specifiche dello strumento per Idroventilazione

peso - 9.5kg

lunghezza - 2.44m

diametro - 50mm

pressione d'esercizio - 4.12bar

Acqua in uscita - 12L secondo 360 L7min solo ventilazione, con getto interno 720L/min

altre info su WWW.HYDROVENT.US


Se non visualizzi il video prova con versione web.




mercoledì 31 marzo 2021

SPIEGAMETO DI UNA TUBAZIONE IDEALE


Lo spiegamento di una tubazione ideale potrebbe essere scelta a priori, a seconda della tipologia dell’incendio ed il carico di combustibile che potrebbe contenere il compartimento, tutto per facilitare eventuali calcoli matematici sulla prima risposta all’intervento. La scelta della tubazione ideale per l’attacco va fatta a seconda dei L/min che a stima, potrebbero essere richiesti dall’incendio e la manovrabilità che occorre al team di attacco per muoversi per apportare l’attacco, ovviamente i litri minuto sono il 1° requisito da considerare. Il team di attacco sarà in grado attraverso metodologie di gestione della manichetta di muoversi nell’incendio anche con manichette da 70mm se richiesto, perché il personale non effettuerà attacchi offensivi interni con l/min inferiori al potere possibile dell’incendio. 

La Tubazione ideale : 

  • Abitazioni residenziali 45 mm 
  • Strutture commerciali 70 mm 
  • Incendi di grattacielo 70 mm 

La tubazione va da incendi di piccoli compartimenti a grandi compartimenti, con basso o alto carico d’incendio. Se viene applicato il giusto gradiente si limitano i danni dovuti all’acqua alla parte non interessata dal fuoco. Un gradiente di L/minuto con l’obbiettivo tattico sul carico d’incendio possibile, potrebbe essere il seguente: 

  • >50 L/min l’uso delle lance a spillo su incendi compartimenti per innertizzare un possibile backdraft. 
  • >200 L/min per incendi 3/5 MW una stanza di un appartamento. 
  • 500 L/min per incendi 6-20 MW più stanze di un appartamento. 
  • 750 L/min per incendi 10-30 MW Open space uffici ed industrie. 
  • 1000 L/min per incendi 10-40 MW Attacco difensivo o rapido abbattimento. 
  • 2000 L/min per incendi 15/50 MW Attacco difensivo o rapido abbattimento. 
Questo visto sopra è quello che ci occorrerebbe in stima per un incendio tra i 100 ed 600 m^2 e la tabella seguente è quello che abbiamo PER REALIZZARE QUANTO SOPRA: 

  • 100 - 140 L/min sul naspo da 19mm 
  • 200 - 250 L/min sul naspo da 22mm 
  • 350 – 500 L/min Lance automatiche da 45mm 
  • 500 – 700 L/min Lance automatiche da 70mm 
  • 1000 – 2000 L/min sui Monitor portatili.

Per raggiungere i L/min richiesti ed avere più di una linea, se si dispone di personale, si possono creare linee più piccole e maneggevoli sempre rispettando i litri minuto totali della superficie combustibile possibile e non soltanto di quella in combustione. Magari utilizzare anche più naspi che sono più maneggevoli e rapidi con più squadre in loco, ma è molto raro che più squadre si trovino sull'intervento insieme.

Su di un incendio potrei stimare quante lance devo schierare con getti a 600 L/min attraverso questa formula: 

j = 0.33 X V(radice) A 

Dove j è il numero di getti ed 0.33 una costante ed A la superficie da coprire.

Estratto dal mio manuale:

Manuale di tecniche avanzate su metodologie di Rilascio di acqua e schiuma, Spiegamento e Gestione della Tubazione, Ventilazione in Pressione Positiva ed attacco e Conoscenza dei Progressi Rapidi del fuoco.

https://www.amazon.it/metodologie-Spiegamento-Tubazione-Ventilazione-Conoscenza/dp/B08S2S3P9T/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=manuale+di+tecniche+ventilazione+schiuma&qid=1615831306&sr=8-1

Tornando allo spiegamento di una tubazione dobbiamo sapere che vi sono tre regole principali da seguire:

  1.  Il trasporto agevole
  2. Propriamente stesa
  3. Di L/min corretti per assorbire il rilascio di energia dell'incendio.

Trasporto

Già citato in un post precedente il trasporto e lo spiegamento devono essere agevoli, se no il vigile del fuoco tenderebbe ad usare il naspo che è più pratico, ma come sempre ho detto non ci da una sicurezza completa contro i nuovi materiali. Un modo agevole di trasporto sul luogo dell'incendio delle tubazioni, è lo stivaggio a Z che può essere trasportato sulle spalle o sulla bombola. Oppure l'utilizzo di maniglie per lo stivaggio a chiocciola.




Propriamente stesa

Fattore importantissimo che ci permette di abbattere le perdite di carico dovute agli attriti date da curve troppo strette e non armoniose della tubazione. In questo caso la tubazione ad O oppure una stesa fronte entrata ci permette di armonizzare lo spiegamento della tubazione. 



Di litri al minuto corretti

Qui diviene una lotta tra manovrabilità e potere di estinzione. Se scelgo ad esempio una tubazione da 45 mm per l'attacco, più tosto che una da 70 mm, potrei dover capire una volta arrivato all'incendio che devo arretrare con la mia bella tubazione manovrabile, per non parlare se dovessi scegliere il naspo!
Dobbiamo metterci in testa che la tubazione da 70 mm attraverso le tecniche di movimentazione con incarichi ben stabiliti della squadra di attacco almeno di 3 persone, può essere trasportata in maniera meno stressante e mantenuta per la durata dell'attacco. 
Il capo partenza per decidere l'arma di attacco, ad esempio la tubazione da 70mm e quindi la massima potenza erogabile da una singola autopompa per attacco interno (ricordo che la reazione della lancia di una DMR 800 70mm è di 400 N circa) o una tubazione da 45mm con una buona manovrabilità lo dovrebbe fare sulle basi di  queste semplice regole che seguono sotto e non sull'unica regola di ....grande incendio grande tubazione.

  1. Dispiegare la tubazione in funzione proattiva, fattore tempo tra l'arrivo ed acqua sul fuoco.
  2. Attacco difensivo
  3. Non si conosce l'estensione della superficie dell'incendio.
  4. Grande area non compartimentata
  5. Operazioni su idrante in edifici alti.
Un dispiego proattivo ci permette di arrivare al fuoco con una certa potenza, per esempio in incendi in edifici alti tra l'arrivo e l'acqua sul fuoco passerà del tempo e l'incendio acquisterà potenza che potrà sopraffare una tubazione più piccola. Nelle stesse condizioni le perdite di carico dovute all'altezza vengono alleggerite dal diametro della tubazione come si specifica al punto 5.  Ricordo che le perdite di carico di un 70mm sono 6 volte inferiori di una tubazione da 45mm.  




SCHIUME O AGENTI BAGNANTI PER I CLASSE A ?


Introdotti fin dal 1990 le schiume per gli incendi di Classe A, sono di grande aiuto nello spegnimento dei solidi combustibili, con il minimo utilizzo di acqua.

Gli agenti bagnanti invece (detti Wetting Agent in inglese), sono aggiunti all'acqua in determinate proporzioni, così da ridurne la tensione superficiale, aumentandone le abilità di penetrazione, propagazione e raffreddamento. 

Inoltre, hanno proprietà emulsionanti ed in alcuni casi sono veri e propri schiumogeni, ma la loro schiuma ha caratteristiche differenti dalle schiume per i fuochi di Classe B.

Tornando alle schiume, il termine "Schiume per Classe A" è stato coniato negli USA ed è una schiuma concentrata che è da intendersi solo per incendi di Classe A, esse sono state usate negli Stati Uniti per 20 anni nella lotta agli incendi di boscaglia dove l'approvvigionamento idrico ininterrotto era difficile da realizzare e solo in seguito nella lotta all'incendio di struttura. Generalmente la loro concentrazione d'uso è tra lo 0.5 e 1% , i più vecchi sono fino al 3%. Le schiume per Classe A e gli Agenti Bagnanti che non fanno schiuma, hanno un potere emulsionante e questa proprietà è esclusivamente mirata per gli incendi di Classe B a base di petrolio, anche se sono specifiche per Classe A. 

Il potere emulsionante 

Consiste nella creazione di una molecola oliofila che si lega all'idrocarburo, incapsulandolo in una molecole d'acqua. Questo riduce significativamente la possibilità di evaporazione, inibendo la possibilità di combustione e la possibilità di riaccensione. Ovviamente, il potere emulsionante va bene per piccoli sversamenti di Classe B con bassissima  profondità, infatti, in grandi recipienti il getto del Wetting Agent andrebbe a fondo nel liquido infiammabile/infiammato, creando la pericolosissima possibilità di fuoriuscita (Slop over - in inglese) con la superficie del combustibile classe B, che continuerebbe a bruciare.

Alcune additivi per incendi di Classe A non formano schiuma e sono detti perciò agenti bagnanti (Wetting Agent)  e si usano con le normali lance antincendio, senza attrezzatura per addizionare aria, il loro impiego è pari all'acqua e vanno usati in tutti quei casi dove l'espansione della schiuma non serve. 

L'impiego della sola acqua miscelata all'agente bagnante:

  1. Si muove velocemente sul combustibile.
  2. Drena a fondo nel combustibile.
  3. Lo scenario rimane pulito ed eventuali indagini che si intraprendono subito *
  4. La lancia DMR senza tromboncino continua le sue proprietà per ogni tipo di attacco (3D, spinta idraulica dovuta alle gocce d'acqua etc.)
  5. Non vengono nascosti dalla schiuma eventuali pericoli.
  6. Le tubazioni sono facilmente individuabili
  7. Le tubazioni non sono imbrattate da schiuma e possono essere movimentate più facilmente.
  8. Riduce la quantità d'acqua usata
  9. Riduce i tempi d'estinzione
* Il potere emulsionante può incapsulare eventuali accelleranti di tipo idrocarburo e alcoli.

D'altro impiego invece le schiume per Classe A che possono essere addizionate con aria e vengono utilizzate nei sistemi CAFS (compressed air foam sistems) o NAA (Nozzle Air Aspiration). La schiuma finita delle schiume per Classe A ha molte proprietà ed è utile in quei casi dove:

  1. Si deve sigillare il combustibile agendo per soffocamento.
  2. Sigilla i vapori, Fumi per Casi di inquinamento dell'aria.
  3. Proteggere le esposizioni come Fire Brake, anche verticale con i sistemi CAF o dentro dei vuoti per non fare propagare l'incendio, con l'uso di lance a perforazione.
  4. Mantiene umido il combustibile attraverso le bolle che degradano lentamente attraverso il calore, l'acqua e tensioattivo viene immesso tridimensionalmente sull'oggetto, prevenendo la ri-ignizione (in incendi forestali è utilissimo)
  5. Nei Classe B sigilla, raffredda e soffoca. (Molto importante sapere la classe raggiunta secondo la 1568/2018)
                                         MX classe A usata come barriera tra vegetazione secca e bruciata

Molti di questi punti, sono stati il motivo principale d'impiego in incendi forestali, delle schiume per Classe A durante gli anni 90 in USA. Esse proteggevano e mantenevano umido quello che doveva essere ancora interessato dal fuoco a differenza dell'acqua che poteva drenare nel terreno invece di essere trattenuta dalle bolle, oppure soffocava ciò che stava bruciando impedendo anche in caso di vento un ulteriore spargimento di faville.
Come regola generale l'espansione della schiuma e cioè l'addizione di aria alla soluzione schiumogena, segue le stesse regole della schiuma di Classe B.
La Media Espansione Sigilla e La Bassa Espansione Raffredda. Una espansione da 1:4 ha un buon raffreddamento.

Gli schiumogeni per Classe A danno la parvenza di una possibilità su tutto, alcuni sono anche AR - Alcool Resistent, ma non è così.

Infatti la schiuma degli schiumogeni Classe A, per i motivi elencati sopra negli Agenti Bagnanti, non è sempre un bene, la schiuma per Classe A usata nei Classe B non ha la stessa qualità delle schiume apposite per Classe B, infatti degrada più velocemente ed il manto deve essere rinnovato più frequentemente. Parliamo anche di tempi di estinzione più lunghi, generalmente potrebbero avere una Classificazione di IIIC che per lo standard UNI 1568 significa attacco indiretto, spegnimento in 5' e riaccensione in 10'.

Conoscere il prodotto in uso e le sue potenzialità è molto importante ai fini dell'impiego. Le schiume Classe A e B generalmente hanno dei parametri che vanno bene per determinarti tipi d'impiego più specifici.


Test di performance

Le normative che regolano gli agenti bagnati si possono trovare sulla NFPA 18 sebbene gli agenti bagnanti devono passare anche dei test per i fuochi di Classe B che sono regolati dalla NFPA11, i test sulla NFPA 18 sono differenti.

Nella NFPA 18 è 8.1 L/min X m2
Nella NFPA 11 è 2.4 L/min X m2

Non vi è la prova di riaccensione e sigillatura nella NFPA 18 e non vi è rate di applicazione sui solidi si deve considerare la portata critica di flusso per l'acqua che è di 6 L/min X m2. L'aggiunta di un agente estinguente tensioattivo non riduce la portata critica di flusso dell'acqua. Fattore di sicurezza, con nessun dispositivo, CAFS compreso.


giovedì 18 marzo 2021

Seminario sul CFBT presso ISA - Roma - 3 Ottobre 2018

 


Nel 2018 Luca Parisi e Riccardo Garofalo sono stati chiamati ad esporre i concetti che ruotano intorno al CFBT, presso l'Istituto Superiore Antincendi - Roma

Segue Sito Ministeriale VVF link qui sotto:

http://www.vigilfuoco.it/aspx/notizia.aspx?codnews=52520


Lezione 1 L'incendio Moderno  - Luca Parisi

Prima parte

Lezione 2 Gli Attacchi al Fuoco - Riccardo Garofalo

seconda parte

Lezione 3 Simulazione d'Intervento Luca Parisi

terza parte

Lezione 4 Prove Stendimento Manichette Z ed O e Attacchi con lancia DMR - Parisi ; Garofalo

Quarta parte

Lezione 5 Salute e Decontaminazione Post Incendio - Luca Parisi

Quinta parte


Colgo l'occasione per salutare L'ingegnere Tossut Fabio che ha permesso tutto ciò e l'illustre collega Luca Parisi, con stima...

                                                                                    Riccardo Garofalo

domenica 7 marzo 2021

ALTA PRESSIONE VS BASSA PRESSIONE


Certamente non è cosa nuova, l'uso della tubazione in gomma dell'alta pressione da 19 mm e 22 mm con approssimativamente tra i 100 e 300 L/min, per effettuare attacchi rapidi al fuoco, in abitazioni e non, prima che acquisiscano potenza. Questo modo di lavorare è stato usato in tutta Europa per decenni ed ha avuto grandi risultati.

La velocità dell'acqua nell'alta pressione riduce la dimensione delle gocce e ne aumenta la capacità di  raffreddamento, specialmente nei spessi gas di combustione di almeno 3 volte, se si compara con la stessa portata nella bassa pressione.

Ma nei casi di rapida crescita e sviluppo del fuoco quando il carico d'incendio è pesante, la bassa portata realizzata dall'alta pressione, può esporre il pompiere a pericolosi flussi termici per un lungo periodo, tuttavia l'applicazione dell'alta pressione dall'esterno al compartimento coinvolto, tramite la lancia COBRA o FOGNAIL hanno avuto grandi risultati. Queste attrezzature si riconducono ai metodi di estinzione indiretti di LLoyd Laiman del 1940/50.


lancia ad alta pressione COBRA

Vantaggi dell'alta pressione:

  • Uno spiegamento rapido
  • La riserva d'acqua dura di più
  • Serve meno personale per dispiego
  • Una capacità di 3 volte superiore nel GAS COOLING rispetto la bassa pressione
  • Se con inserti intercambiabili (spillone con massa battente) si possono raggiungere gli spazzi vuoti nelle strutture.
  • Rapido impiego per ricerca e soccorso con una minima protezione d'acqua. (Controllare sempre lo stato di sviluppo del fuoco)
Svantaggi dell'alta pressione:
  • Il personale si abitua troppo al facile impiego dell'alta pressione
  • L'alta pressione ha dei limiti di capacità d'estinzione rispetto la bassa pressione.
  • La limitata capacità espone il pompiere per tempi lunghi in condizioni termiche pericolose
  • I carichi d'incendio pesanti possono facilmente sopraffare la portata di 300 L/min (22 mm a 35 bar)
  • Tempi lunghi d'estinzione che compromettono le proprietà (fattore economico)
  • Tempi lunghi d'estinzione che compromettono la stabilità della struttura (fattore di sicurezza)
Se vi fosse più di una squadra in arrivo, con la possibilità di uno spiegamento rapido di più linee ad alta pressione, potrebbe essere una grande strategia. Ma purtroppo raramente si impiegano molte squadre in un incendio di negozio o appartamento, specialmente nelle sedi fuori dalle grandi città. E nel caso di grandi incendi quando arrivano più squadre gli incendi sono già ormai fuori dalla possibilità di controllo da parte dell'alta pressione. Infatti nel gradiente di estinzione Paul Grimwood ci spiega, che anche con riserva d'acqua limitata è meglio dispiegare alte portare e sopraffare l'incendio immediatamente, assorbendo l'energia dell'incendio, invece di continuare a sprecare acqua in modo inefficace.
Il getto pieno che ci da distanza dalla sorgente d'irraggiamento, nell'alta pressione, rimane solido per pochi metri e si disgrega subito, generando poi un getto frazionato che assorbe calore superficialmente ma non penetra a fondo nel combustibile.
Per penetrare il combustibile con l'alta pressione occorre avvicinarsi alla sorgente, rispetto all'uso di una tubazione da 45 mm, ed inoltre bisogna muoverla molto più freneticamente sul combustibile, per essere efficienti, in modo da togliere energia su di una grande superficie, questo ci espone per un lungo periodo al flusso termico per non parlare del vapore creato che ha un notevole impatto sul team di attacco.


Nella foto qui sopra vediamo che viene assorbito più calore con l'alta pressione che con la bassa, infatti le gocce create dall'alta pressione vaporizzano prima ed assorbono meglio il calore superficiale, creando l'effetto di attacco indiretto di Layman. Ma se si fermasse il getto nelle due prove la stanza di sinistra brucerà nuovamente prima della destra,  perché è stato assorbito il calore superficiale ed il combustibile deve essere penetrato con l'avvicinamento del team d'attacco.



domenica 28 febbraio 2021

SAPER APPLICARE LA SCHIUMA

 


Come nel post "ATTACCHI AL FUOCO" dove ovviamente parlavamo di attacco all'incendio di solidi, quindi di incendi di Classe A con estinguente acqua, anche negli incendi di Classe B, abbiamo dei metodi di applicazione dell'agente estinguente schiuma, in base allo scenario, per ottimizzare l'applicazione e quindi un rapido abbattimento dell'incendio.

L'ideale sarebbe una applicazione della schiuma più gentile possibile, sulla superficie del liquido, in modo da ottenere la massima performance dalla stessa. Ma ora guarderemo in dettaglio alcuni tipi di applicazioni della schiuma per abbattere i fuochi di Classe B, alcuni sono più indicati, altri assolutamente no e tutti sono apportati con la bassa espansione e solo alcuni con la media espansione.

Applicazione Diretta/forzata

Questa è l'applicazione che viene fatta direttamente sulla superficie del combustibile in combustione, questo causa che la schiuma impatta fortemente contro la superficie del combustibile detto "Plunging". Causando un mescolamento della schiuma  con il combustibile e quindi diviene contaminata dal liquido combustibile, dove poi la stessa può bruciare e distruggersi. In aggiunta nello sconsigliare questo tipo di applicazione, quando il getto colpisce la superficie porta ad un aumento dei vapori infiammabili con un conseguente intensità delle fiamme e radiazione termica, rendendo la posizione dei pompieri non confortevole. Applicazione buona con media espansione ad incendio estinto data la poca distanza del getto, fattore termico, e leggerezza, peso specifico inferiore alla bassa espansione della schiuma, che evita l'agitamento e la contaminazione.

Applicazione  Gentile

Ci sono molti modi di applicare in maniera gentile la schiuma finita per ridurne l'impatto e quindi la sua velocità.

  • Applicazione Gentile diretta
  • Indiretta fronte superficie
  • Indiretta su muri/oggetti
  • Indiretta con deflessione delle dita/mano

Colpire fronte superficie (roll on) e colpire muri ed oggetti (indiretta), sono i metodi preferiti nelle normali operazioni antincendio.

Applicazione Gentile Diretta

Conosciuto come RAIN DOWN consiste nell'applicare la schiuma in traiettoria delle fiamme il più verticale possibile, da posizione lontana abbastanza da arrivare sulle fiamme con un getto che perde potenza in aria infrangendosi e creando dei fiocchi  che cadono, coprendo poi il combustibile. Come controindicazioni ha che i moti convettivi della combustione potrebbero portare via lontano i fiocchi di schiuma ed anche il vento forte. Questa applicazione è imperativa in incendi di Alcoli per dare il tempo alle schiume di tipo AR, di creare la membrana polimerica. 
Importante: A causa dei moti convettivi delle fiamme e del vento, il tasso di applicazione deve essere aumentato del 60% per andare incontro alla schiuma persa.



Applicazione indiretta fronte superficie

Applicazione detta ROLL ON o BANCK IN, comporta al getto di colpire a terra, montare ulteriormente la schiuma addizionandola ancor più all'aria ed una volta formata di farla rotolare fronte al getto che viene poi spinta sulla superficie combustibile, il risultato in una applicazione gentile della soluzione schiumogena sul combustibile. Buono con lance non NAA (nozze Air Aspiration), bassa espansione e media espansione.



Applicazione indiretta su muri ed oggetti

Consiste nel colpire muri o oggetti dietro il fuoco in maniera che il  getto di soluzione schiumogena perda forza sull'oggetto colpito e si applichi gentilmente sulla superficie del liquido infiammabile. La schiuma si espanderà da quella posizione su tutta la superficie del combustibile. Per accelerare la copertura, se si ha la possibilità di colpire un'altro punto e chiudere la superficie combustibile in maniera più veloce, data la lunga distanza, lance a bassa espansione sono raccomandate per questa tipo di applicazione.





Applicazione indiretta con deflessione delle dita e mano

Questa applicazione comporta che il pompiere alla lancia metta la sua mano o dita davanti al getto facendo divenire il getto in spray invece che un getto omogeneo. Facendo così si riduce la forza d'impatto del getto, ottimo per sopprimere residui di fuoco da vicino, però ssempre con attenzione perché lo spruzzo, potrebbe disturbare il tappeto di schiuma finita creato, mostrando così la superficie del combustibile. Alcune lance hanno un speciale sportelletto sulla bocca di erogazione che crea questo effetto. Può essere usato, se si ha una lancia che non immette aria alla soluzione schiumogena e comunque per rallentarne il getto e su una bassa espansione magari ottenuta con una lancia DMR + tromboncino.


Unico punto di applicazione

Si consiglia di puntare un punto e rilasciare la schiuma finita sempre nello stesso punto in modo che la schiuma cada sempre in una zona già raffreddata dalla schiuma precedente che si è degradata.
In seguito comincia a dilagare coprendo il combustibile.

Fuoco di Confine

Come ultimo metodo/raccomandazione si devono applicare getti di raffreddamento diretti sull'involucro che contiene il combustibile in quanto, nelle combustioni con grande tempo di accensione la schiuma si distrugge rapidamente sui bordi dell'involucro contenitore creando così un fuoco di bordo, getto di raffreddamento aiuta la schiuma nel sigillare la superficie del combustibile.

Riassunto in video degli attacchi con soluzione schiumogena 



venerdì 19 febbraio 2021

CHE COSA SI DEVE CONOSCERE DI UN EDIFICIO



Sapere cosa c'è in un edificio può tornare utile per le operazioni antincendio ad esempio, le compartimentazioni, le tipologie di scale, ascensori e soprattutto se vi sono idranti all'interno e saperli gestire, tutto questo renderà le azioni necessarie, più sicure per le squadre e per gli occupanti.


Le Compartimentazioni

Nei nuovi edifici che superano i 18 metri di altezza, vi è una compartimentazione che protegge le scale verticalmente per tutta l'altezza dell'edificio. Questa compartimentazione deve resistere 2 ore dal fuoco, e l'ascensore non vi è racchiuso all'interno e serve il piano con gli appartamenti e l'idrante è sulle scale, da qui, potrebbe esserci uno spazio limitato da dove poter apportare l'attacco e l'apertura della porta REI 120 potrebbe contaminare le scale. In certi edifici invece anche l'ascensore è racchiuso nella compartimentazione  con una porta REI 120 che divide il piano con gli appartamenti, dall'atrio dove vi è l'ascensore ed una porta REI 60 che divide l'atrio dalle scale. L'idrante può essere situato nell'atrio da dove si può apportare l'attacco al piano coinvolto senza dover inquinare le scale dal fumo. 

 


L' ascensore 

Nelle attività antincendio i vigili del fuoco devono prendere il controllo dell'ascensore, immediatamente ed utilizzarlo per evacuare le persone con disabilità da sopra l'incendio se necessario, ovviamente provvisti di autorespiratore non avviato e seconda utenza per la persona disabile riportata o autorespiratore ausiliario, radio e attrezzatura per forzare gli accessi l'ascensore non sarà preso se c'è un grave incendio che possa aver compromesso l'alimentazione dell'ascensore. L'ascensore sarà utilizzato dal personale vigile del fuoco solo per il trasporto  di materiale (salvataggi non sono necessari) sotto al piano coinvolto chiamato tramite pulsantiera esterna senza personale all'interno, i vigili del fuoco saliranno fin sotto al piano coinvolto dalle scale da dove apporteranno la ricognizione e l'attacco al fuoco. Se si effettuano visite di familiarizzazione negli edifici di competenza è bene visionare l'ascensore. Se arriviamo sulla scena è buona cosa porre una mano tra le porte e sentire al piano terra se l'aria esce o entra. Se l'aria esce potrebbe essere pressurizzato o comunque la corrente d'aria spinge da su verso giù, se invece l'aria tira dentro, il fumo al piano coinvolto potrebbe essere tirato dentro, provocando una contaminazione nella colonna dell'ascensore dal piano incendiato fino la sommità. Vi sono molti tipologie di pozzi dell'ascensore con all'interno l'ascensore. I pozzi possono essere più di uno e sono uniti con due ascensori all'interno, divisi con ognuno un ascensore oppure divisi che servono piani differenti. Esempio in un edificio molto alto un ascensore serve dal 1 al 30 e l'altro dal 30 al 60 piano. 


Le scale

Si possono trovare alcune tipologie di scale, illustrate qui di seguito con cosa a livello antincendio possiamo detrarne a vantaggio tattico. Già discusse in un post precedente che vi invito a leggere (https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2020/03/lintegrita-delle-scale.html) le scale sono parte integrante dell'edificio e vanno protette dal fumo.

Le scale scisse 

In edifici alti si possono trovare scale dette scisse ossia sono due scale che portano in piani differenti, il motivo per cui esistono è prettamente economico. Infatti sono prive di mezzanino ed ogni rampa porta direttamente ad un piano, queste scale potrebbero creare disorientamento è importante capire quale scala porta al piano coinvolto. Di buono, hanno che le rampe continue non affaticano il vigile del fuoco che le sale da l'interruzione del mezzanino, ed inoltre una tubazione pronta ad entrare ha spazio sufficiente per essere stesa.



Scale con mezzanino

Queste scale con mezzanino, servono ogni piano e non creano disorientamento e sono quelle che comunemente siamo abituati a trovare negli edifici. In edifici alti potrebbero esserci due colonne montanti di scale, è importante identificare da dove è meglio apportare l'attacco, e sicuramente sarà interamente controllata per eventuali persone nella scala, sopra al piano coinvolto prima che si attacchi il fuoco e ci sia la possibilità di contaminare la scala. In queste ottime condizioni con doppia scala una può essere usata per l'attacco e l'altra per un eventuale esodo. 


Gli idranti al piano

Tutti gli edifici con più di sei piani sono dotati di idrante antincendio che riduce fortemente lo stress per i vigili del fuoco di impiantare una tubazione dal piano terra fino al fuoco. In edifici che eccedono sopra ai 18 metri l'idrante è a secco e sopra i 50 metri è bagnato. Questo idrante provvederà ad avere una portata di 380 L/min all'idrante  e 120 L/minuto ai tre idranti in funzione più sfavoriti. Non pensate però di poter trovare idranti sempre, oppure ad ogni piano, porto come esempio un edificio alto di mia competenza vi sono soltanto n.2 idranti uno sito al 5 e l'altro al 10 piano. Nel caso degli idranti a secco dobbiamo calcolare assolutamente le perdite di carico dovute all'altezza e alla tubazioni. Inoltre un controllo su tutti gli idranti va effettuato per eventuali atti vandalici prima di dare acqua.


Es. Calcoliamo Le PDC su manichette da 70 mm per metri 100 ovvero 5 manichette a 1000L/min: 

PDC 70mm = 0.1 x (1000/200)^2 x 100/100 = 2.5 bar

Su di una manichetta si avranno 0.5 bar, ma se fluisce a 500L/min perché vi è attaccata una singola lancia DMR da 500L/min invece di 2 tramite divisore, avremo 0.2 bar, quindi: 

Calcoliamo le perdite di carico su di una tubazione mista 5 da 70mm e 2 da 45 mm che fluisce a 500/Lmin: 

PDC = 0.6 + 3 = 3.6 bar 

La tubazione da 70 mm fluisce a 500 litri al minuto ed il 45 mm fluisce a 500 litri al minuto, alla lancia DMR occorre la pressione d’esercizio di circa 6-7 bar. 

Quindi se abbiamo 3.6 bar persi sulla tubazione mista e 7 occorrono alla lancia, la pompa deve spingere a 11 bar per far fluire la lancia DMR a 500 l/min, se invece decidiamo di selezionare 300 o 200 litri al minuto le perdite di carico scenderanno notevolmente. Da questo si evince che nella creazione della tubazione dobbiamo limitare l’uso dei 45mm a max 2/3 manichette e avvicinarci più possibile all’incendio con i 70mm. E questo ancor di più se saliamo in verticale 1bar di pdc ogni 10 m!!!

Idranti al piano (Estratto dal manuale  Tecniche di rilasco acqua e schiuma....)

Altro aspetto molto importante è il controllo dei sistemi automatizzati per l'evacuazione del fumo o cmq dei sistemi di condizionamento automatizzati. 

SISTEMI DI CONTROLLO DEL FUMO

Spero che queste informazioni vi siano utili.