martedì 24 agosto 2021

USO DEL RITARDANTE


Come già discusso in un primo post sugli incendi di vegetazione, l'uso del ritardante deve rispondere a determinati requisiti, perché vi sono problematiche ambientali che vi ruotano intorno. 

Il ritardante è un composto chimico di sali di polifosfato di ammonio che inibisce la combustione anche dopo che l'acqua contenuta in esso, evapora (a differenza della schiuma). Questa sostanza si aggrappa alla vegetazione coprendola, non permettendo all'acqua contenuta in essa di evaporare, mantenendo una soglia di umidità abbastanza alta.


Valutare l'efficacia del ritardante può essere soggettiva, ma ci sono dei semplici fattori che ci possono aiutare, diciamo a VISTA.

Criteri di valutazione per l'uso: 

  1. Fermare, ridurre o cambiare il tasso di propagazione del fuoco.
  2. Un obbiettivo preciso, da indicare al pilota.
  3. Si ha bisogno di tempo.
  4. Se non si raggiungono gli obbiettivi prefissati, terminarne l'utilizzo.
Effetti del Ritardante:
  1. Copertura del combustibile, sottrae combustibile al fuoco.
  2. Modifica il combustibile tramite i sali e altre sostanze chimiche contenute nel ritardante, causando una diminuzione d'intensità, o cessazione della combustione.
  3. Raffredda il combustibile, l'evaporazione dell'acqua riduce la temperatura ambientale nonché,  quella del combustibile al disotto della temperatura di ignizione.
Esempi dove usare il ritardante in congiunzione con la tattica di soppressione
  • Ritardare l'avanzamento del fronte di fuoco mentre si crea una linea di attacco indiretto
  • Se la costruzione della linea è in ritardo o incontra delle difficoltà
  • Raffreddare il fronte per attacco diretto
  • Rafforzare la linea di attacco indiretto perché troppo stretta per contenere il fuoco.
  • Proteggere la via di fuga Pompieri/Civili
Esempi sul fuoco

  • In condizioni di un unico fuoco secondario (spotting) o fuoriuscita dalla linea di controllo dell'attacco indiretto.
  • Sul fuoco radente al suolo, sulla superficie
  • Sull'effetto torcia di un singolo albero perché non divenga un incendio di chioma
    Esempi quando il ritardante può essere inefficace

    • Se occorre molto ritardante per raggiungere l'efficacia
    • In condizioni di multi Spotting (incendi secondari), l'intensità del fuoco è troppo severa.
    • Nell'attacco diretto con lunghezza delle fiamme superiore ai 3 metri
    • Il tempo tra uno scarico e l'altro è troppo lungo
    • Se il vento eccede sopra i 30 Km/h
    • Se vi è troppo fumo ed il pilota non vede l'obbiettivo
    • Topografia molto irregolare
    Segue sotto una tabella sulla copertura del ritardante in funzione del modello di combustibile della classifica redatta da Richard Rothermel.

    1 gallone  = 4 litri
    100 feet   = 30 m



    sabato 21 agosto 2021

    IL MODELLO DI RICHARD ROTHERMEL



    L'ingegnere aereonautico Richard Rothermel, del USDA il Laboratorio di scienza sul fuoco nel Missula, Montana, sviluppò un modello sulla propagazione degli incendi di vegetazione. Il modello divenne ampiamente usato e lo è ancora tutt'oggi dagli ufficiali antincendio. Qui sotto segue la storia e a cosa serve questo magnifico strumento.

    Durante la metà del 20 secolo si erano visti i grandi danneggiamenti degli incendi di vegetazione. La politica locale voleva un pronto rilevamento e controllo. 

    La risposta fu un sistema che poteva predire il potenziale comportamento del fuoco, in modo da preparare le risorse necessarie per abbattere l'incendio velocemente.

    I comportamenti più importanti da predire erano la propagazione e l'intensità. Rothermel fu in grado di creare un modello matematico con una equazione conosciuta come modello di propagazione del fuoco sulla superficie.


                                  R = Sorgente/Radiazione

     

    Dove R è il tasso di propagazione e nell'equazione non vi è nessun elemento sui dati del fuoco, ma bensì sul territorio.  Così l'equazione aveva bisogno dei seguenti dati :

    • Umidità (%)
    • Velocità del vento (Km/h)
    • Pendenza (Gradi)
    • Combustibile 
    Quest'ultimo racchiude altre informazioni come:
    • Quantità (ettari/tonnellate)
    • Profondità del letto (metri)
    • Superficie o volume di combustibile (m2; m3)
    • Calorie contenute (BTU)
    • Combustibile morto ed umidità di estinzione
    Vennero fuori 11 modelli di combustibile, da qui una standardizzazione per calcolare il tasso di propagazione. Dopo di Rothermel arrivò Frank Albini un ingegnere meccanico ricercatore che nel 1976 estese l'equazione di  Rothermel cambiando l'umidità di estinzione, arrivando a 13 modelli di combustibile.
    Alla fine nel 1982 il Laboratorio di Missoula compilò un rapporto, includendo la descrizione di ogni modello di combustibile come erba bassa, legname ed erba del sottobosco, erba alta, Chaparral etc.



    Nel 2005 Joe Scott & Robert Bugan arrivano a 40 tipi di combustibili cambiando drasticamente la gestione degli incendi di vegetazione. 
    Calcolando la quantità di umidità della zona si può predire la propagazione del fuoco sul combustibile, sappiamo tutti che l'erba con il 120 % di umidità brucia meno veloce della stessa erba con il 60% di umidità.



    Questo ha permesso di mappare le zone e semplicemente calcolando l'umidità, si avrà la velocità di propagazione del fuoco.
    Le squadre antincendio negli US hanno un dispositivo che misura il vento e l'umidità dell'aria ed attraverso queste tabelle posso calcolare la velocità di propagazione.


                 



    Così da concentrare gli sforzi per la soppressione.
    Vi sono, come dicevo,mappe che vengono aggiornato negli anni per la presenza di varietà diverse di vegetazione. Come qui sotto.




    Ancora oggi l'equazione di Rothermel è in continua evoluzione per predire il comportamento del fuoco negli incendi di vegetazione. Ed è usato ampiamente dalle squadre antincendio negli Stati Uniti.


    Vi è un documento tascabile che le squadre di antincendio boschivo US , tengono sempre con loro dove vi sono i 13 modelli di combustibile oltre ad una serie di informazioni per non lasciare nulla al caso. 

    venerdì 13 agosto 2021

    WFBT Comportamento del fuoco negli incendi di Vegetazione

    L'acronimo WFBT sta per wildland Fire behavior training e come avevamo detto nel primo post sugli incendi di vegetazione, il comportamento del fuoco negli incendi di vegetazione è regolato da tre elementi principali, Topografia, Meteo e Combustibile. Le nostre scelte tattiche saranno influenzate da questi tre elementi.


    Questi tre elementi sono direttamente collegati al comportamento del fuoco, ad esempio, l'intensità del vento sarà direttamente collegata a come il fuoco si propagherà la sua direzione, la quantità di combustibile, invece ci dirà quanto calore sarà dissipato e cioè l'intensità e l'altezza delle fiamme. Per quanto riguarda l'aspetto topografico, un terreno in salita, ci dirà che vi sarà una  rapida propagazione ed una  lunghezza delle fiamme, che scaldano e pirolizzano il combustibile più in alto. Tutti questi aspetti sono fondamentalmente le principali misurazioni che possiamo effettuare sul nostro incendio di vegetazione che poi sono 4 : ( ripeto, Ogni lato del triangolo le altera )

    1. Tasso di propagazione
    2. Intensità
    3. Lunghezza delle Fiamme
    4. Larghezza del fronte 

    Tasso di propagazione

    Il tasso di propagazione è la distanza che l'incendio copre nel tempo, di solito è Centiara - ca (1m2) in un minuto, (centiara ca - 1m2, ara a - 100m2, ettaro ha - 10.000m2). Forte vento, vegetazione secca e continua ed un terreno in salita, daranno un forte tasso di propagazione. Saperlo ci darà la distanza per una linea di attacco indiretta che dovrà essere pronta per quando arriverà il fuoco, calcolare anche un certo margine di sicurezza ovviamente.
    ES. sotto

    1. 10m2 al minuto la velocità del fronte
    2. Attacco indiretto pronto in 60 minuti
    3. 10m2 X 60 minuti = 600 m2 di distanza più margine di sicurezza.

     


    Intensità 

    Essa è calcolata in Kilowatt per metro al secondo (o BTU per piede al secondo, come nella foto sotto), ed è l'energia quindi la sua potenza, rilasciata nel tempo per ogni metro di combustibile consumato al secondo, la vegetazione secca darà forte intensità. Capire l'intensità ci darà una indicazioni su cosa ci aspettiamo dal fuoco e per un piano d'attacco, Esempio un attacco diretto da terra sarà evitato per la forte intensità del fuoco. 



    Lunghezza delle Fiamme

    Da non confondere con l'altezza delle fiamme, essa è calcolata dalla base alla punta delle stesse è può essere vista come l'ipotenusa di un triangolo rettangolo. Forte vento e vegetazione alta ed in salita hanno un forte impatto su questo aspetto. Più saranno alte e lunghe le fiamme e più faville incandescenti causeranno incendi secondari a distanza dal fronte, oltre che un attacco diretto da terra sarebbe molto rischioso.



    Larghezza del fronte

    L'incendio comincia da un punto e si propaga in direzione del vento con una forma ad ellisse, essa sarà formata da un fronte, origine, coda e fianchi, il vento ed il tipo di vegetazione, la morfologia del luogo ed il meteo ci daranno l'estensione del fronte. I fianchi solitamente bruciano meno veloce del fronte, ma un cambio improvviso del vento può far divenire un fianco, un fronte come nella foto sotto.



    Anche il tipo di combustibile è associato al comportamento del fuoco, un incendio di sotto superficie e si muoverà molto lentamente ed sarà poco intenso. Un incendio di superficie invece ha un tasso di propagazione più alto del sottosuolo. Un incendio di chioma quindi aereo avrà un alto tasso di propagazione ed una fortissima intensità rilasciando un enorme quantità di energia in un tempo brevissimo. E' importante sapere che questi tre tipi d'incendio possono avvenire simultaneamente.


    Nel combustibile aereo quindi incendi di chioma abbiamo tre diverse tipologie e di comportamento del fuoco, qui di seguito descritti:

    1. Passivo/Torcia
    2. Attivo/dipendente
    3. Indipendente (molto raro)


    Passivo/Torcia

    L'incendio di chioma passivo (effetto torcia) coinvolge un singolo albero totalmente oppure un piccolo gruppo di alberi. Esso è creato da un incendio di superficie che coinvolge poi un singolo albero. Per evitare ciò, bisognerebbe tagliare ciò che potrebbe causare tale effetto, durante l'attacco indiretto oppure bagnare o coprire di schiuma l'albero.


    Attivo

    L'incendio di chioma attivo si muove velocemente di chioma in chioma ed è sostenuto dall'incendio di superficie sottostante, divenendo così un fronte unico. L'Intervento aereo è necessario con un dispiego per attacco indiretto lontano dal fronte e bonifica con attacco diretto in seguito.


    Indipendente/incendio di chioma

    Esso si propaga di chioma in chioma non è sostenuto da un incendio sottostante, ma le faville che cadono in terra innescheranno un incendio di superficie. Questo evento avviene raramente ma una vota innescatosi occorre supporto aereo.


    Abbiamo visto il comportamento degli incendi di vegetazione, questo ci aiuterà a capire come il fuoco si comporterà nel paesaggio circostante e quindi sulle decisioni tattiche da intraprendere.

    Allego alcuni video degli avvenimenti che stanno imperversando nel mediterraneo attualmente.

    (metti versione web per visualizzare in video sotto)

    Sardegna


    Sicilia


    Abbruzzo


    Calabria


    Turchia


    Grecia




    domenica 1 agosto 2021

    ATTACCHI AGLI INCENDI DI VEGETAZIONE


    La decisione è critica, quando si approccia un incendio di vegetazione, sulla strategia da applicare, se effettuare un attacco offensivo, difensivo o una combinazione di entrambi. Rivediamoli sotto:

    Offensivo: Quando le risorse sulla scena sono sufficienti per controllare il fuoco.

    Difensivo: Quando il personale è limitato e le azioni da compiere sono anch'esse limitate.

    Nella situazione offensiva abbiamo due strategie di controllo degli incendi di vegetazione qui di seguito elencate:

    Attacco diretto: Si attacca il fuoco sul bordo o parallelo ad esso che offre anche una certa sicurezza se dal lato già bruciato (il nero).

    Attacco indiretto: Questo comporta la costruzione di una linea di controllo lontano dalla testa dell'incendio che procede verso la linea di controllo, usando il sistema del contro-fuoco o applicando schiuma, oppure ritardante e nel migliore dei casi rimuovendo la vegetazione e quindi il combustibile.


    In entrambe le strategie abbiamo vantaggi e svantaggi, ma in tutte e due i casi l'uso della schiuma di Classe A ci offre un grande aiuto. L'abilità della schiuma o agente bagnante di mantenere il combustibile bagnato, da la possibilità al team di attacco di spostarsi in altra area. Nel caso si usi la schiuma, essa deve essere più fluida possibile in modo da penetrare la vegetazione compatta.

     

    L'attacco diretto 

    Questa è una operazione intrapresa direttamente sul combustibile che brucia. L'applicazione di agenti bagnanti o schiume per classe A penetrano a fondo il combustibile anche se compatto, evitando la riaccensione ed inoltre nel caso dell'uso di schiume le faville rimangono intrappolate all'interno non creando altri incendi secondari. L'uso della schiuma Classe A è consigliato quando vi è molto vento.

    L'attacco diretto è consigliato dove l'incendio è di piccole dimensioni, durante lo spegnimento di incendi secondari, quando l'incendio corre velocemente a causa del forte vento e della continuità di vegetazione, quando l'area persa si deve ridurre il più possibile come ad esempio in aree forestali di tipo commerciale o protette.

    Abbiamo varie strategie di attacco diretto tutte partono dal NERO, il posto più sicuro.

    Attacco frontale

    Attacco alla testa del fuoco che parte dalla testa e continua sul fianco. Il vento, densità e altezza del combustibile, potrebbe fare dell'attacco frontale, una attacco non sicuro.


    Attacco al fianco

    Attaccare i fianchi simultaneamente o uno alla volta, l'attacco comincia da locazione sicura e si avvicina alla punta o testa. Ottimo se la testa viene spenta o fermata da mezzo aereo diventando così attacco in tandem. 


    Attacco a pinza 

    Attacco simultaneo da due direzioni, utile se l'incendio è debole su tutti e due i fianchi  e in testa. Il successo è determinato dal personale disponibile. 


    Attacco mobile 

    Il mezzo segue l'attacco, ottimo su erba e terreni dove il mezzo può andare.


    L'applicazione della schiuma Classe A finita (cioè espansa) in bassa espansione con rapporto da 1:5 (ottimo il CAFS), va applicata alla base delle fiamme sul combustibile che deve ancora bruciare per due motivi fondamentali, uno per evitare che la schiuma venga portata via dai moti convettivi e l'altra è perché il fuoco sarà fermato e spento per l'umidità del combustibile.

    Svantaggi dell'attacco diretto: Lavorare sul bordo dell'incendio espone il pompiere ad intenso fumo e calore. Molto più sicuro lavorare dalla parte già bruciata specialmente il condizioni di vegetazione alta e fitta ed in condizioni meteo di forte vento. La linea della tubazione potrebbe dover essere molto lunga perché il fuoco brucia in modo irregolare, le faville potrebbero creare incendi dietro i pompieri tagliando la via di fuga, se lavorano sul verde (come sotto).



    Attacco indiretto

    Questa tipologia di attacco è scelta perché negli incendi di vegetazione l'approvvigionamento idrico è scarso e quindi si sceglie di rimuovere il combustibile per eliminare un lato del triangolo della combustione oppure perché le fiamme sono troppo intense, alte e veloci. Nell'attacco indiretto la linea di controllo è fatta molto lontano dal bordo dell'incendio, che esso possa essere il fianco o la punta/testa o la coda, questo dipende dalle nostre priorità. Solitamente la distanza tra la linea di controllo ed il fuoco viene bruciata in quello che è chiamato contro-fuoco. Il successo della linea di controllo nell'attacco indiretto dipende  da dove si sceglie di farla, inoltre essa deve essere larga a sufficienza da prevenire una fuoriuscita del fuoco. Come regola generale una volta e mezza l'altezza delle fiamme. 

    La locazione di costruzione di tale linea dovrà rispondere ad importanti requisiti di sicurezza, essa sarà vicino ad una strada, uno specchio d'acqua o aree già bruciate. Inoltre non si faranno più linee se non si possono controllare, ed si eviteranno posti con vegetazione molto densa.


    Rimuovere il combustibile

    Utilizzare motoseghe, rastrelli per eliminare il fogliame ed ottime anche zappe per raggiungere il così chiamato suolo minerale.



    Linea Umida con l'uso dello schiumogeno Classe A

    Si usa per costruire una barriera umida, utilizzando una schiuma abbastanza espansa (media espansione) che rimanga e non dreni subito, ottimo se in discesa. Si può utilizzare la schiuma per ricoprire la vegetazione circostante (ottimo il CAFS). Vento, umidità e temperatura circostante determineranno il successo della linea umida. Essa durerà almeno cinque volte rispetto all'acqua. Il personale sarà pronto a spegnere ogni possibile fuoriuscita dalla linea o applicare nuova schiuma dove necessario. L'utilizzo di una schiuma più fluida è permesso in condizioni di vento forte e combustibile compatto nel terreno sia di superficie che sotto la superficie.



    linea di ritardante

    Il ritardante è una sostanza chimica (sali di polifosfato d'ammonio) che aumenta la  ritenzione idrica della vegetazione, ossia evita l'evaporazione dell'acqua contenuta nelle piante che poi bruciano, aumentandone così la loro durata. Solitamente viene rilasciata da un mezzo aereo, ed è colorata di rosso per la sua visibilità ma può anche non esserlo. Il ritardante è miscelato con acqua che evapora e lascia la soluzione intorno alla pianta racchiudendola. Ultimamente si sta verificando la sua compatibilità con l'ambiente come lo è stato per lo schiumogeno. Evitare rilasci vicino laghi e corso d'acqua.



    Vantaggi dell'attacco indiretto

    La linea è facile da proteggere, qui non bisogna correre sul bordo del fuoco, tra calore e fumo. La locazione della linea di controllo inoltre è vicino a barriere naturali che possono essere usate anch'esse come barriera laghi, fiumi, rocce o strade.


    Svantaggi dell'attacco indiretto

    Se non viene effettuato il contro-fuoco, i vigili potrebbero essere in pericolo, una grande area è sacrificata alle fiamme, sono lontani dalla parte già bruciata dall'incendio spesso usata come ancora di salvezza e punto di attacco diretto, si possono creare pericolose condizioni di spot fire ed infine, il vento potrebbe fare cambiare direzione al fuoco mettendo in pericolo il personale.


    Nella situazione Difensiva invece, la squadra sarà schierata a protezione di una abitazione ad esempio, come avviene nell'interfaccia urbana, perché le risorse non permettono altre manovre.

    L'utilizzo della schiuma Classe A, in questo caso, sarà fondamentale per non degradare le già scarse risorse idriche.

    Quando proteggiamo una struttura,  dobbiamo vedere se essa è proteggibile, per prima cosa la via di fuga della squadra non dovrà mai essere compromessa dalle fiamme, poi dobbiamo vedere quanta vegetazione, quindi combustibile si ha intorno. Chiudere porte e finestre della struttura e rimuovere più vegetazione possibile. Una rapida occhiata intorno alla struttura ci farà decidere se essa è proteggibile oppure no.


    Nella foto sopra questa struttura è completamente immersa nella vegetazione. Quindi recarsi in un'altra struttura anch'essa minacciata dal fuoco ma più proteggibile, come sotto.



    Le tubazioni da 25 mm

    In incendi di boscaglia sono utili le tubazioni da 25 mm ancor più dei naspetti che hanno una bassissima portata. Sono facili da ripiegare attraverso il metodo ad "8" (foto sotto - avvolgere ad otto intorno i polsi la tubazione da 25 mm) che ne permette un nuovo dispiego inseguito e possono essere lasciati in loco per una rapida ritirata. Vi sono tipologie che si inumidiscono per aumentarne la durata sul nero quando si attacca. Considerare le forti perdite di carico di questa tubazione non farle troppo lunghe mediare con i 45 mm.


    Come ultima informativa vorrei farvi vedere un ottimo approccio COMBINATO, ossia difensivo delle abitazioni con mezzo aereo ed attacco indiretto con contro-fuoco dalle squadre AIB, sfruttando il terreno inumidito dal mezzo aereo ed usato come linea umida, nei recenti avvenimenti in Sardegna. Al quale va il mio augurio di una forte ripresa.

    attacco combinato Difensivo ed indiretto

    Continuo questo post, aggiungendo alcuni video che mi sono stati suggeriti dal mio carissimo amico Federico con il quale da sempre mi confronto e mi consegna i migliori suggerimenti per questo Blog.

    Grazie Federico!

    (Metti "versione Web" per visualizzare i video sotto)

    Manovre antincendio boschive:





    Alcuni mezzi per il boschivo:




    Come ultimo video una manovra di autosalvataggio con mezzi idonei che lo permettono !


    Impensabile attaccare incendi di vegetazione con mezzi per gli interventi quotidiani.