lunedì 22 giugno 2020

GLI SCHIUMOGENI FLUORINE FREE


Esercitazione S.F.O.  Gennaio 2020

La schiuma senza Fluoro

I primi esperimenti delle schiume senza fluoro risalgono al 1920, ma la grande crescita delle plastiche e dei combustibili fossili ad alto rilascio di energia, ha richiesto un livello più alto di protezione anticendio.
I tensioattivi fluorati, scoperti nel 1960, hanno supportato questa richiesta con quella che oggi è la schiuma AFFF, che estingue rapidamete gli incendi di classe B e ne ostacola la riaccensione, ma non senza ploblemi, infatti, le sostanze contenute in questa schiuma, sono state riconosciute come avere un impatto avverso sulla salute, alterando la comunicazioni cellulari e la membrana cellulare così che i composti tossici, che possono essere contemporaneamente presenti nell’organismo, come ad esempio le diossine, entrano nella cellula facilmete, potenziandone l’azione. Stiamo parlando dei PFOA Perfuoroottanoico e PFOS Perfluoroottansufonico contenute negli schiumogeno a catena lunga C8 che proprio in virtù della loro stabilità termica e chimica, risultano resistenti nei confronti delle degradazioni possibili in natura. Le prime restrizioni dalla UE cominciarono nel 2009 alla convention di Stockholma bandendo il PFOS e le relative subsostanze, in seguito, i PFOA nel 2017 dalla commissione Europea, infatti dal luglio 2020 non sono più permesse concentrazioni sopra 25 ppb.
Ora anche i PFAS ( per-fluoroalchiliche) a catena corta  sono sotto inchiesta i denominati  C4 ( perfluorobutanoico) ed C6 (perfluooesanoico) creati appositamente per renderli ancor più eco compatibili. 

Per quanto riguarda le schiume senza fluoro, già nel 2000 le agenzie antincendio, cominciarono un'estensiva ricerca di una schiuma con minor impatto ambientale ed uguale performance delle schiume AFFF.

Il primo successo infatti, di una schiuma fluoro free chimica per incendi di classe B fu sviluppato da Ted Schaefer che lavorava per la 3M il 16 Maggio del 2000, lui riuscii ad eguagliare gli standard ICAO incluso le performance americane.  Thierry Bluteau  in seguito con la BIO-EX nel 2002 sviluppo la prima schiuma fluorine free  al 100%, portandolo agli standard europei antincendio con sufficiente resistenza al calore ed ai solventi polari, alte performance di estinzione e resistenza alla riaccensione.

Evoluzione della schiuma ecologica

Ma la F3, secondo alcuni, non riesce ancora a rimpiazzare definitivamente la schiuma AFFF nella velocità di estinzione di grandi aree, non dilaga velocemente come le schiume con tensioattivi fluorati.
Infatti la schiuma AFFF è ancora largamente usata soprattutto dove una grande area deve essere velocemente estinta come per esempio in incidenti di aeromobile e pozzi petroliferi.
La F3 non possiede un alto coefficiente di propagazione ed in alcune certificazioni rimane fuori, superando quelle dove il fluoro non occorre come con Eptano ed Hexene per esempio.

Ma Lars Andersen Chief Royal Danish Airfoce sostiene il contrario:

"La mia esperienza con la F3 è che fa un lavoro impeccabile. L'abbiamo usata in due incidenti e la usiamo anche per gli addestramenti."
Continua...
"Quanto alla capacità estinzione della F3, dal mio punto di vista, nessuna differenza con le AFFF contenenti PFAS, la F3 lavora ugualmente alla vecchia."


La German National Association of Industrial Brigades ha intrapreso uno estensivo studio sulle performance delle schiume prive di fluoro e la comparazione con quelle con tensioattivi fluorati.
In particolare sull'impatto ambientale, sicurezza dei pompieri ed il possibile uso delle fluoro free al posto delle AFFF ponendo le ultime come risorsa finale e necessaria per un pericolo di vita e salute con un'impatto ambientale accettabile.

Nei due video sottostanti vediamo le differenti performance delle schiume fluoro free ed AFFF

(inserisci "versione web" infondo al blog se non li visualizzi)




Come nota molto Importante : Considerare l'alta viscosità degli F3 AR che potrebbe non essere compatibile con le attuali attrezzature VVF.



Info reperite dalla :
ECHA European chemicals agency 
Independent Expert Panel Convened by IPEN  Stockholm Convention POPRC-14 Rome
September 2018

sabato 20 giugno 2020

CFBT - INCENDIO NEGLI SCANTINATI



Il flusso d'aria che si muove in uno scantinato specialmente sulle scale quando i pompieri sono in prossimità o stanno scendendo dalle scale non è molto compreso.
Il flusso d'aria fresca sotto pressione si muove sulle scale e scende giù all'incendio ed il fumo si muove sopra come in un normale flusso di gravità corrente. La particolarità è che quando scendiamo le scale non possiamo tenere un profilo basso e quindi veniamo investi completamente dal flusso in sovra pressione che esce dal compartimento, che è ovviamente più caldo.

normale flusso d'aria locale ceco


Sostare in cima la scala può essere una posizione molto scomoda e  deteriora il pompiere molto velocemente.

Conquistare il fondo della scala in maniera rapida e l'unica soluzione per trovarsi nella zona di sotto pressione, che è più fresca, ma non dimentichiamo che la quantità di combustibile che viene stivato in questi ambienti è notevole aggravato da confini molto stretti quindi vi sarà comunque un forte irragiamento.

raggiungere immediatamente il fondo della scala

Se lo scantinato è ceco, senza finestre sul piano stradale, non corriamo grandi rischi, tranne comunque che l'ambiente è molto caldo e angusto, ogni colpo di acqua nebulizzata tramite le DMR 500 muoverà molta aria, l'attacco quindi tornerà contro con grande quantità di vapore, viceversa se vi sono finestre già rotte prima che l'attacco scenda nello scantinato.

Se le finestre collassano mentre i pompieri sono in fondo alla scala, rilasciando i caldi gas di combustione, potrebbe esserci un gran flusso d'aria che si muove sulle scale risucchiato verso l'incendio il risultato potrebbe essere un backdraft o un fire gas ignition come accadde a Londra nel 2004, dove due pompieri hanno perso la vita.
Creare la ventilazione se necessario prima di scendere, ed aiutarsi con PPA per cambiare il flusso a vantaggio tattico.
possibile flusso con finestre rotta

In questo complesso sistema di possibili movimenti d'aria e costrette situazioni date talvolta da un ambiente angusto con grande carico d'incendio dobbiamo:

  • Spiegare sempre adeguate quantità d'acqua, non usare il naspo, usare DMR 500 o smooth bore
  • Più personale possibile per rilevare il personale e mantenere un attacco continuo.
  • MAI ventilare lo scantinato quando i pompieri sono in fondo o sulla scala,  o comuque non hanno ancora localizzato il fuoco.
  • Un incendio scantinato in un edificio compromette col fumo tutto quello che vi è sopra, quindi posizionare personale per ventilazione e tubazioni per esposizioni verticali.
  • La tubazione sulle scala che scende è soggetta a irraggiamento quindi và protetta.
  • Fondamentale il controllo degli indossatori di autoprotettore (come dovrebbe essere sempre) con monitoraggio e gestione dell'aria.
  • Spiegamento di un binomio di copertura o anche per la riabilitazione del personale.
  • Spiegamento di un RIT pronto in loco per eventuali emergenze.
  • Eventuale impiego di schiuma con alta espansione per saturare lo scantinato.