mercoledì 21 agosto 2019

FONDAMENTI TATTICI - S.L.I.C.E.R.S. - R.E.C.E.O - R.E.V.A.S. -

 In altri paesi vi sono degli acronimi  che raccolgono le priorità tattiche. Questi acronimi aiutano sia i capi partenza come anche capi battagliane a non tralasciare  nessun punto fondamentale dell'intervento. Ne elencherò qui di seguito alcuni e vi illustrerò come si usano.



S.L.I.C.E.R.S.

Di recente introduzione basato sulle ricerche del NIST ed UL, questo acronimo provvede ad un range di opzioni tattiche basate sul rischio, che possono essere usate su ogni tipo d'incendio da qualunque dipartimento antincendio in differenti situazioni dalla prima partenza che risponde all'intervento. Dal più occupato distaccamento metropolitano fino al distaccamento più lontano sito in are rurali.
Esso va applicato in accordo con lo staff e risorse a disposizione.


S - Size up - Vista 360° dell'edificio, se le risorse sono adeguate per questo stage dell'incendio, tipo di edificio, numero di piani, stima della parte coinvolta, possibile vita a rischio, dispiegamento (salvataggio, attacco al fuoco, ricerca interna, protezione delle esposizioni).

L - Locate the fire - Localizzare dove è sito l'incendio

I - Isolate the flow path - cercare di isolare il fuoco chiudendo le porte diminuendo la sua propagazione ed alimentazione (percorso dell'aria)


C - Cool the fire from safe distance - Raffreddare l'incendio da una distanza di sicurezza.

Tenendo una posizione esteriore:
  • Se ci sono limiti di acqua o staff o entrambi.
  • Flusso esterno che controlla la propagazione dell'incendio
  • Spiegamento di attrezzi a nebbia (piercing nozzle)
   Effettuare un attacco bliz esterno:

  • Se vi è un alto carico d'incendio
  • Esposizioni minacciate
  • Si deve usare solo acqua della cisterna per un rapido abbattimento.
  Effettuare un attacco transitorio:
http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2019/06/cfbt-attacco-transitorio-questo-tipo-di.html
  • 30 - 60 secondi di attacco esterno per riassettare il fuoco.
  • Seguito da un'immediato attacco interno
Operazioni difensive esterne:
  • Risorse inadeguate sulla scena.
  • Troppo rischioso entrare nell'edificio.
  • Raffreddamento delle esposizioni.
Spiegamento interno:
  • Spiegamento interno immediato
  • Protezione del percorso d'uscita
  • Protezione del team di ricerca 
E - Exstinguish the fire - Cercare se possibile di estinguere il fuoco dopo le azioni sopra.


Azioni alternative se opportune

R - Rescue - Anche se il salvataggio dovrebbe essere un'azione primaria, questa potrebbe essere anche in questa posizione se la prima risposta, mette il maggior numero di persone in salvo, mettendo giù il fuoco e salvare un numero elevato di persone che altrimenti con una singola partenza non riuscirebbe a fare.

S - Salvage - Salvataggio di quelle persone che non sono in immediato pericolo come ad esempio in un esodo dalle scale etc.

Ora parleremo di RECEO ed REVAS essi sono acronimi più largamente usati dai capi battaglione che l'acronimo SLICERS visto in precedenza usato dai capi partenza sulla prima risposta in arrivo. Il primo RECEO trova la prima applicazione nel lontano 1940 dal chief Lloyd Layman (US).

R.E.C.E.O. :

R - Rescue - Salvataggio delle persone in immediato pericolo di vita
E - Exposure - Protezione delle esposizioni
C - Confinament - Confinamento dell'incedio stesso principio visto in precedenza.
E - Exstinguish - Estinzione
O - Overhaul - Revisione accurata di tutto lo scenario.

in seguito è stato aggiunto V.S. Ventilation ed Salvage divenedo R.E.V.A.S.

R - Rescue - Salvataggio delle persone in immediato pericolo di vita
E - Exposure - Protezione delle esposizioni
V - Ventilation - Quelle azioni di ventilazione atte a migliorare le condizioni interne sia per le vittime sia per le squadre in attacco.
A - Attack - Attacco offensivo cioè interno della tubazione
S - Salvage - Salvataggio di quelle persone che non sono in immediato pericolo come ad esempio in un esodo dalle scale etc.

I sette punti strategici di Lloyd Layman


lunedì 12 agosto 2019

ESPOSIZIONE DEL POMPIERE AL PARTICOLATO E GAS PRODOTTI DALLA COMBUSTIONE

Una ricerca condotta dai laboratori UL, Chicago Fire Department ed Cincinnati University, ha investigata affondo la relazione tra le particelle dei prodotti della combustione ed i rischi cardiovascolari dei pompieri.
Durante questo studio sono stati collezionati numerosi dati riguardanti questi agenti contaminanti ai quali i pompieri sono esposti nella la loro normale routine antincendio così come il loro equipaggiamento protettivo.
Il proggetto include tre scale d'incendi:
  1. Incendi nell'area metropolitana di Chicago
  2. Incendi di autovetture
  3. Test di materiali di vario genere
Sono stati determinati gas e particolato potenzialmente dannosi per la salute del personale antincendio.


I fattori chiave riscontrati:
  • La concentrazione dei prodotti della combustione trovati dipendevano ad incendio a incendio dipendevano dalla grandezza ed il materiale coinvolto e le condizioni di ventilazione.
  • Il tipo la quantità di particolato e gas generato dipendeva dalle proprietà fisiche del materiale che stava bruciando. Comunque i materiali sintetici creano più fumo rispetto a quelli naturali.
  • La combustione dei materiali generava sostanze asfissianti irritanti ed il particolato era cancerogeno o potenzialmente debilitante.
  • Multi materiali (asfissianti, irritanti e cancerogeni) sono stati riscontrati durante la soppressione e le fasi di revisione (smassamento). Questi materiali potrebbero essere inalati od assorbiti attraverso la pelle dalla contaminazione dell'equipaggiamento protettivo.
  • L'esposizione a questi agenti può dare problemi cardiovascolari o ad una progressione aterosclerosi.
  • Tutti i materiali testati producono vapore (acqua), monossido e diossido di carbonio.
  • In incendi con materiali a base di stirene (C8h8) possono formare benzene, Fenolo ed Stirene.
  • I materiali a base di vinile possono creare gas acido (HCL eHCN) e benzene.
  • Materiali a base d legno possono creare formaldeide, acido formico, HCN e fenolo.
  • Materiali del tetto (US) conducono a gas di diossido solfuro e solfuro d'idrogeno.
  • In campo reale contaminanti aggiuntivi coe arsenico, cobalto, cromo.
  • Le composizioni chimiche del fumo sono state trovate accumulate sui guanti e sottocasco solo nei guanti ovviamnte 100 volte di più rispetto al sottocasco.
Il grande concetto è che il nostro equipaggiamento quando è contaminato continua ad esporci a noi ed i nostri colleghi, a quelle sostanze fino a che non viene pulito.

 Le sostanze penetrano anche nelle giunture degli assemblamenti del nostro equipaggiamento non solo sulla superficie esterna quindi arrivando alla pelle dove la permeazione introduce le sostanze a livello molecolare nel nostro corpo.
La permeazione è molto insidiosa ed invisibile quindi al rientro in caserma dall'intervento una doccia riduce queste problematiche. 
Mantenere il mezzo (APS) pulito il più possibile e se vi si sale con l'equipaggiamento contaminato pulirlo immediatamente al rientro in sede.
Questa è una grande minaccia con il quale dobbiamo convivere però possiamo difenderci con alcune accortezze.
Basta pulirsi in loco spogliarsi e mettere l'equipaggiamento in una busta nera, indossando una mascherina FFP3,  lavarsi viso e mani con il rubinetto dell'aps e sapone e mandare tutto a lavanderia, pulire l'elmetto almeno sopra (in loco) con un panno e sciacquare gli scarponi prima di entrare sull' APS. 
Ultimamente questo aspetto è stato preso in considerazione anche da noi vigili del fuoco italiani
ed applicato durante l'esercitazione avvenuta a giugno 2019 a montelibretti (RM)

Nel video che segue vediamo una modalità di decontaminazione post incendio: