domenica 2 agosto 2020

Lancia Smooth bore vs DMR

Lancia smooth bore 

Sono molte le ragioni che mi hanno spinto a propendere per la lancia smooth bore contro l'uso della DMR, però prima di spiegarvi cosa ha cambiato questo mio modo di pensare, vorrei dirvi che io sono un profondo sostenitore della tecnica 3D di Mett Rosander ed Crister Giselson di raffreddamento dei gas caldi che si stratificano al soffitto e che se non raffreddati si auto-accendono irraggiando il materiale circostante fino al raggiungimento del flashover, invece attraverso l'inserimento di particelle d'acqua di 0.3mm all'interno dei gas mitiga l'effetto. Ma questa tecnica sviluppata negli anni 80 forse e secondo me, oggi 40 anni dopo non è più sufficiente....
Nelle motivazioni elencate sotto troveremo che è più utile operare con getti pieni, non solo per raffreddare i gas ma per operare su delle vere e proprie possibili situazioni, quindi trovo inutile dover dannarmi nel racimolare Bar di performance per le DMR a destra e sinistra tra tubi, pompa e strozzature se poi non ho, passatemi il termine,  "bisogno" di goccioline di 0.3 mm.
Per quanto riguarda il raffreddamento del gas super caldi di combustione con getto solido vi invito a leggere il mio precedente post ( vedi https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2020/02/ ) quindi possiamo ovviare attraverso l'impiego di una diversa tecnica il raffreddamento ed ottenere lo stesso risultato. Inoltre il getto pieno ci aiuta con la combustione dei nuovi materiali al soffitto e pareti.
Vi ho parlato nei post precedenti del cambio dei materiali di costruzione e l'isolamento dall'esterno che questi nuovi materiali offrono e delle condizioni di HOT WALL (vedi https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2019/09/ventilare-le-condizioni-di-hot-wall.html). In queste condizioni anche raffreddando i gas super caldi con un ottimo attacco 3D con le giuste gocce etc, non avremo l'effetto desiderato, il calore assorbito da soffitto e pareti ci irraggia nuovamente i gas che stiamo tentando di raffreddare...ed in questo particolare caso non stiamo facendo nulla di efficace per opporci a tale evento fisico che ci condurrà all'evento ostile del fuoco, flashover. Purtroppo la statistica gioca a nostro sfavore perchè quando interveniamo in un ambiente sappiamo poco o nulla sui materiali con i quale è stato costruito, infatti la tecnica di raffreddamento dei gas 3D attraverso le DMR a 7 bar 100 L/min è ottima nell'ambiente di addestramento CFBT (unità FDS) un ambiente controllato con combustibile stimato.
Differente sarà in un ambiente che non conosciamo con un diverso stage di combustione e carico d'incendio e soprattutto del quale non conosciamo i potenziali cambi improvvisi come collassi strutturali o di vetri delle finestre che cambieranno l'ambiente ed il fuoco.
Dove i materiali di costruzione vanno raffreddati per rallentarne il possibile collasso o dove il collasso di una grande vetrata mi fornisce grandi quantità di ossigeno all'interno, un rilascio veloce di grandi quantità d'acqua sarebbe importante in termini di efficacia/sopravvivenza, immaginate di dover giocare col selettore di porta delle DMR per passare da una portata bassa ad alta mentre stiamo operando nei gas ed avviene un cambio improvviso di potenza del fuoco in MW. 
Sempre nei materiali di costruzione ho trovato un altro fattore importante e cioè che alcuni materiale che normalmente non dovrebbero partecipare alla combustione, se esposti ad una certa temperatura possono cominciare il processo di pirolisi è il caso dei pannelli simile al cartone gesso ma al suo interno vi è del materiale che aiuta la perfomance energetica dell'abitazione, i gas combustibili escono attraverso il gesso,  anche i questo caso se non raffreddiamo i pannelli essi continueranno ad emettere i gas di pirolisi.

Pannelli gesso vecchio e nuovo a confronto durante la combustione - fonte euro firefighter 2, pag 118

Nella possibilità di collasso strutturale invece abbiamo i soppalchi in legno o capriate di tetti o travi di solai, specie in lightweight costruction che abbiamo già visto nel precedente post (vedi https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2020/02/i-nuovi-ambienti-richiedono-nuove.html?m=1)....

Se non fosse uno dei casi sopra potrei dirvi che un raffreddamento dei gas attraverso il 3D sarebbe giusto ma ricordiamo che sempre nello stage di pre-flashover, dove raramente riesco ad intervenire, la maggior parte dei nostri interventi avviene in pieno coinvolgimento dell'ambiente o in condizioni di sottoventilazione dove il calore è moltissimo e ritarda la nostra entrata e nel caso di collassi di vetri o aperture di porte avremo dei flashover indotti se non dei backdraft.

Se parliamo inoltre di avere un getto frazionato invece che piano durante un attacco interno per un miglio raffreddamento delle superfici, un getto del genere ha meno distanza rispetto al getto solido e richiede un nostro avvicinamento alla sorgente con l'assorbimento dell'energia da parte dell'indumento protettivo ed il conseguente deterioramento, per non parlare della quantità di vapore prodotto, secondo LEYMAN dove i getti frazionati assorbono molto calore superficiale generando vapore che a sua volta soffoca l'incendio, ma il tutto fuori dal compartimento coinvolto raccomandava Layman. Posso dirvi che usando una lancia DMR potremmo selezionare per errore un getto largo frazionato che colpisce pareti e soffitto e pavimento con effetto catastrofico in termini di vapore.
Cosa che non accadrebbe con un unico getto solido fornito dalle lance Smooth bore il getto solido si infrangerà contro la parete in un unico punto a sua volta le particelle create colpiranno altre parti creando vapore decisamente in minor quantità dato che colpisce un lato soltanto dove erroneamente è stato puntato, parlando sempre di apertura errata.
Il getto pieno della lancia DMR è un getto dritto, ma infranto, non solido come le smooth bore e quando giriamo la ghiera questo getto infranto da dritto diviene largo e pensiamo che lo schermo creato sia una protezione, uno scudo.....ma  invece stiamo spingendo, si proprio così, spingendo via !!!
Una lancia DMR spinge l'aria meglio di un motoventilatore quindi in luoghi cechi questa spinta trova resistenza e ci torna contro, o se posizionata in maniera errata a causa della scarsa visibilità, con il fuoco alle spalle, potrebbe aspirare le fiamme verso l'operatore, oppure spingere verso zone indesiderate e questo non vuol dire risolvere il problema vuol dire che lo sto mandando da un'altra parte.! Magari verso i colleghi o verso i civili.
La mia protezione e dei civili sarà quando metterò acqua direttamente nel combustibile...!
Finché un'adeguata portata d'acqua non  raggiungerà il combustibile solido, l'incendio continuerà a produrre fumo e calore.
Effettuando l'attacco pulsing raffreddo il fumo e spingo poco ma non raffreddo il combustibile che richiede un mio avvicinamento, invece ruotando fronte a noi un getto solido della smooth bore raffredderò il fumo quando lo infrango sul soffitto e comincerò ad immettere acqua sul solido combustibile quando scendo, il tutto da debita distanza.
Se ho chiaro dove sia il fuoco, questo attacco perturberà l'ambiente con il crollo del piano neutro la visibilità scenderà e tutto con l'operatore all'esterno del compartimento!
Nel caso in cui non ho chiaro dove è il fuoco e c'è troppo fumo...penso sarà il caso di richiedere una ventilazione dall'esterno, per elevare il piano neutro ed addoperarmi nel medesimo modo.
Se usassi invece per mettere acqua sul solido combustibile una tipologia di attacco pulsing pensiling esso richiederebbe continui cambi di getto tra la lotta al gas ed al solido...non vi nego che quando insegno questa tecnica, osservo molte volte, l'impaccio che crea questo tipo di attacco, ma con la pratica si risolve un po il problema.
La cosa più rapidità e praticità sarà cambiare tipologia di rilascio dell'acqua usando un unico getto che ruotare come nelle DMR ghiere di forma del getto e di portata ed ovviamente tipo di attacco.
Come altro fattore di scelta è l'ovvia pressione d'esercizio.
Il cruciale problema delle DMR è che lavorano a pressioni troppo alte, basta un tubo da 45mm di troppo che ci altera la pressione alla lancia con conseguente diminuizione della portata di acqua.
Le lance smooth bore soffrono pochissimo questo problema anche perché lavorano a bassissime pressioni offrendo altissime portata superiori alle DMR. Inoltre cambiando semplicemente bocchello si aumenta la portata ovviamente a discapito della lunghezza del getto.

Bocchelli diversi per diverse portate

In una simulazione durante delle prove di alcune lance tra cui una smooth bore, ho potuto far osservare la differenza di lunghezza di getto e portata tra la smooth bore e la DMR alla medesima pressione a molti miei colleghi. Oggi in italia le smooth bore vengono erroneamente impiegate soltanto per l'applicazione del CAFS, quando avrebbero un larghissimo mondo applicativo nella quotidiana lotta antincendio.
Specialmente nei piani alti dove le perdite di carico sono notevoli, nella foto sotto siamo al settimo piano di un castello di manovra con una tubazione tipo per la DMR e cioè pochissimi 45 mm alla tubazione come si nota, ad una pressione bassissima parliamo di 3 bar nettamente inferiore alla pressione d'esercizio di 6 bar delle DMR, si hanno 360 litri minuto.

prova con lancia smooth bore a 3 bar 360 Litri al minuto

Quanto detto sopra viene supportato in  molti testi e ne trovo riscontro tra i differenti paesi, vi riporto sotto una tabella estratta dal libro Euro firefoghter 2 dove si ha l'assorbimento in MW di un determinato incendio da parte di alcune Lance DMR - smooth bore - e naspi ad alta pressione:

Portata critica minima per ottenere la soppressione di un HHR di 2.46 MW 

Come si vede dalla tabella le lance smooth bore sono un validissimo strumento per la lotta agli incendi di oggi!

La manutenzione è di gran lunga minore sulle smooth bore, per ultimo aspetto ma non meno importante i detriti che potrebbero entrare in lancia come anche ghiaccio, nelle smooth bore sono facilmente risolvibili.


lunedì 20 luglio 2020

IL FUOCO PER PRIMO



Negli obbiettivi tattici della prima squadra in arrivo vi è al primo punto la salvaguardia della vita, infatti se ci sono occupanti che chiedono aiuto e possiamo raggiungerli con la scala, essi saranno sicuramente la nostra priorità!
Con lo staff limitatto della prima squadra, possiamo:
  • Salvare occupanti visibili e raggiungibili con la scala
  • Isolare il fuoco (chiudere la porta) e stabilizzare l'ambiente interno.
  • Piazzare una tubazione per proteggere una via di sfuggita.
  • Estinguere il fuoco se è facilmente accessibile.
Ovviamente con i tempi che avvolte ci separano dall'arrivo di una'altra squadra, per apportare un salvataggio ed estinzione contemporaneamente, bisogna invertire l'ordine per mantenere uno standard di sicurezza, come piazzare una tubazione per eseguire una ricerca o ventilare per vedere meglio ed aumentare le probabilità di sopravvivenza delle vittime.
Quando si riesce invece, ad intervenire direttamente sul fuoco, si controlla l'atmosfera (non vi sarà più creazione di fumo) e l'ambiente (non vi sarà più produzione di calore) che comporta una più efficiente ricerca di potenziali vittime e la protezione di quelle minacciate dal fuoco.
Nelle priorità di salvaguardia della vita come primo obbiettivo, vi è anche la vita dei pompieri, nel regno unito durante il 1996 la scelta di apportare come primo obbiettivo tattico la ricerca di una vittima all'interno di una abitazione, ha portato ad un evento catastrofico.
L'escaletion improvvisa ha portato ad una palla di fuoco e successivo flashover all'interno dell'abitazione.
Questo non vuol dire che ad ogni intervento il fuoco sarà la mia priorità, valuterò all'arrivo che facendo questa azione otterò il massimo beneficio.

La scelta di prendere il fuoco per primo sulla risposta iniziale è condivisa da molti esponenti internazionali...

Deputy Chief Jhon Coleman (Skip) fire department....
Se non sei efficace allo stesso tempo su tutti i compiti...Prendi per prima il fuoco... 

Chief Tom Brennam New York fire Department....
Alcune delle nostre strategie e testi sulla tattica del passato approvano il controllo del fuoco prima che le condizioni diventino troppo serie sull'esposizione di una possibile vita.

Assistent chief Ron Hiraki Seattle fire Department....
Dovremmo ricordare che il miglior modo per realizzare l'obbiettivo soccorso è tenere lontano o togliere il pericolo dalla vittima. Anche se il fuoco non è imediatamente sopresso o controllato, l'attacco subito rallenterà la sua propagazione dandoci tempo aggiuntivo per effettuare un salavataggio.

Chief Jhon Norman
Quando la manodopera non è sufficiente ad adempiere a tutti i compiti eseguire l'azione che salva il maggior numero di vite. 

Karel Lamber 

Ricordo che LA SEMPLICE azione di isolare il fuoco chiudendo la porta del locale incendiato ci darà TEMPO!!!

Estratto da EUROFIREFIGHTER 1 di Paul Grimwood 


lunedì 6 luglio 2020

PUO' BASTARE IL CFBT PER I VERI INCENDI ?

Condizioni pesanti d'incendio

Come è noto, il CFBT ci da un ampia visura del comportamento del fuoco all'interno dei compartimenti, e come riconocere e controllare i pericoli ad esso associati, come?
Leggendo le condizioni del fuoco e del fumo, guadagnare un'entrata sicura nel compartimento, stabilizzare le condizioni e contenere i progressi rapidi del fuoco in un ambiente relativamente sicuro e con un carico d'incendio stimato di approssimativamentedi 1 - 2 MW. 

Da molto tempo ribadisco che NON basta !!!

Non ci aiuta nelle tattiche antincendio, spiegamento delle squadre, funzioni decisionale e di comando e soprattutto gestire incendi che coinvolgono granti carichi di combustibile in rapida propagazione o incendi di multicompartimenti e della portata di flusso tattica di cui vi è realmente bisogno su varie dimensioni d'incendio che si potrebbero incontrare, praticamente non è il "vero mondo" degli incendi.

Vi sono altri corsi associati al CFBT  che vengono effettuati in altri paesi chiamati TDI tactical deployment Instructor dove c'è l'effettiva transizione tra le conoscenze apprese durante i corsi CFBT ed il mondo reale degli incendi. Questo speciale aspetto coinvolge lo spiegamento del personale in una varietà di incendi di multicompartimenti, approcci nelle hallway in carichi importanti d'incendio, situazioni di vento esterno ed alti flussi diretti nella fase combustibile.
Questa parte manacante,  nei primi approcci CFBT in Europa, ha portato ad un falso senso di sicurezza con attacchi a basse portate sulla tubazione, perchè si era appreso che con basse portate si controllava bene una massa gassosa in combustione.

TDI gli Obiettivi:

  1.       Stabilire obiettivi tattici sicuri ed efficace, basati su limite risorse disponibili ed i vari livelli di personale che potrebbero essere disponibile in seguito sulla scena.
  2.       Operare secondo le linee guida stabilite o direttive fornite Procedure Operative Standard (POS)
  3.       Imparare in modo efficace un 'Comando affermato', garantendo che il comando d’incidente diventi una funzione primaria ed influente dal momento in cui le squadre arrivano sulla scena di un incidente.
  4.       Stabilire la differenza tra la 'dimensione'dell'intervento e la 'valutazione del rischio' negli incendi ed avviare immediatamente su entrambi, i processi tattici dall’arrivo sulla scena.
  5.       Utilizzare approcci sicuri ed efficaci e di ricognizione dove necessari.
  6.       Garantire lo spiegamento sicuro ed efficace e la posizione delle linee di tubazioni primarie e secondarie di attacco, tubazione di copertura e di supporto (back-up).
  7.       Guadagnare un apprezzamento nelle situazioni in cui "prendere" velocemente e rapidamente il fuoco, potrebbero rivelarsi efficace, ed utilizzare un attacco veloce con tattiche di 'acqua rapida' dove necessario.
  8.           Imparare a valutare i requisiti delle risorse in una fase iniziale e attuare un  efficace piano strategico che offre il risultato più produttivo attraverso lo spiegamento ottimizzato delle risorse.
  9.       Utilizzare sicure ed efficaci tattiche di modalità di attacco basato sul rischio e la sicurezza che tale modalità sia comunicata sulla scena immediatamente. 
  10.       Priorità la protezione delle esposizione, ove necessario e utilizzare il mezzo più efficace per raggiungere questo nei limiti delle risorse sulla scena.
  11.       Stabilire tutti i mezzi a disposizione del team per la sua sicurezza entro nei confini dell'incendio di struttura.
  12.       Stabilire le portate minime necessarie nell'incendio del compartimento o struttura, sulla base semplificata ma affidabile della formula, in linea con lo scenario. Applicare attacchi diretti ad alto flusso di portata su fronti d’incendio pesante, che stabiliscono i limiti pratici delle varie portate antincendio.
  13.       Utilizzare sicuri ed efficaci spiegamenti per ricerca e soccorso basati sul rischio, avanti e dietro la posizione della tubazione d’attacco.
  14.       Utilizzare efficaciemente modelli di ricerca interni, compreso l'uso di corde di sicurezza e   termocamere (TIC).
  15.       Implementare sicure ed efficaci procedure per operazioni di ricerca interna.
  16.       Acquisire un più approfondito apprezzamento sulle tecniche di VEIS (Vent-Enter-Isolate-Search) nel contesto di squadra e spiegamento.



Unità di addestramento tattica


lunedì 22 giugno 2020

GLI SCHIUMOGENI FLUORINE FREE


Esercitazione S.F.O.  Gennaio 2020

La schiuma senza Fluoro

I primi esperimenti delle schiume senza fluoro risalgono al 1920, ma la grande crescita delle plastiche e dei combustibili fossili ad alto rilascio di energia, ha richiesto un livello più alto di protezione anticendio.
I tensioattivi fluorati, scoperti nel 1960, hanno supportato questa richiesta con quella che oggi è la schiuma AFFF, che estingue rapidamete gli incendi di classe B e ne ostacola la riaccensione, ma non senza ploblemi, infatti, le sostanze contenute in questa schiuma, sono state riconosciute come avere un impatto avverso sulla salute, alterando la comunicazioni cellulari e la membrana cellulare così che i composti tossici, che possono essere contemporaneamente presenti nell’organismo, come ad esempio le diossine, entrano nella cellula facilmete, potenziandone l’azione. Stiamo parlando dei PFOA Perfuoroottanoico e PFOS Perfluoroottansufonico contenute negli schiumogeno a catena lunga C8 che proprio in virtù della loro stabilità termica e chimica, risultano resistenti nei confronti delle degradazioni possibili in natura. Le prime restrizioni dalla UE cominciarono nel 2009 alla convention di Stockholma bandendo il PFOS e le relative subsostanze, in seguito, i PFOA nel 2017 dalla commissione Europea, infatti dal luglio 2020 non sono più permesse concentrazioni sopra 25 ppb.
Ora anche i PFAS ( per-fluoroalchiliche) a catena corta  sono sotto inchiesta i denominati  C4 ( perfluorobutanoico) ed C6 (perfluooesanoico) creati appositamente per renderli ancor più eco compatibili. 

Per quanto riguarda le schiume senza fluoro, già nel 2000 le agenzie antincendio, cominciarono un'estensiva ricerca di una schiuma con minor impatto ambientale ed uguale performance delle schiume AFFF.

Il primo successo infatti, di una schiuma fluoro free chimica per incendi di classe B fu sviluppato da Ted Schaefer che lavorava per la 3M il 16 Maggio del 2000, lui riuscii ad eguagliare gli standard ICAO incluso le performance americane.  Thierry Bluteau  in seguito con la BIO-EX nel 2002 sviluppo la prima schiuma fluorine free  al 100%, portandolo agli standard europei antincendio con sufficiente resistenza al calore ed ai solventi polari, alte performance di estinzione e resistenza alla riaccensione.

Evoluzione della schiuma ecologica

Ma la F3, secondo alcuni, non riesce ancora a rimpiazzare definitivamente la schiuma AFFF nella velocità di estinzione di grandi aree, non dilaga velocemente come le schiume con tensioattivi fluorati.
Infatti la schiuma AFFF è ancora largamente usata soprattutto dove una grande area deve essere velocemente estinta come per esempio in incidenti di aeromobile e pozzi petroliferi.
La F3 non possiede un alto coefficiente di propagazione ed in alcune certificazioni rimane fuori, superando quelle dove il fluoro non occorre come con Eptano ed Hexene per esempio.

Ma Lars Andersen Chief Royal Danish Airfoce sostiene il contrario:

"La mia esperienza con la F3 è che fa un lavoro impeccabile. L'abbiamo usata in due incidenti e la usiamo anche per gli addestramenti."
Continua...
"Quanto alla capacità estinzione della F3, dal mio punto di vista, nessuna differenza con le AFFF contenenti PFAS, la F3 lavora ugualmente alla vecchia."


La German National Association of Industrial Brigades ha intrapreso uno estensivo studio sulle performance delle schiume prive di fluoro e la comparazione con quelle con tensioattivi fluorati.
In particolare sull'impatto ambientale, sicurezza dei pompieri ed il possibile uso delle fluoro free al posto delle AFFF ponendo le ultime come risorsa finale e necessaria per un pericolo di vita e salute con un'impatto ambientale accettabile.

Nei due video sottostanti vediamo le differenti performance delle schiume fluoro free ed AFFF

(inserisci "versione web" infondo al blog se non li visualizzi)




Come nota molto Importante : Considerare l'alta viscosità degli F3 AR che potrebbe non essere compatibile con le attuali attrezzature VVF.



Info reperite dalla :
ECHA European chemicals agency 
Independent Expert Panel Convened by IPEN  Stockholm Convention POPRC-14 Rome
September 2018

sabato 20 giugno 2020

CFBT - INCENDIO NEGLI SCANTINATI



Il flusso d'aria che si muove in uno scantinato specialmente sulle scale quando i pompieri sono in prossimità o stanno scendendo dalle scale non è molto compreso.
Il flusso d'aria fresca sotto pressione si muove sulle scale e scende giù all'incendio ed il fumo si muove sopra come in un normale flusso di gravità corrente. La particolarità è che quando scendiamo le scale non possiamo tenere un profilo basso e quindi veniamo investi completamente dal flusso in sovra pressione che esce dal compartimento, che è ovviamente più caldo.

normale flusso d'aria locale ceco


Sostare in cima la scala può essere una posizione molto scomoda e  deteriora il pompiere molto velocemente.

Conquistare il fondo della scala in maniera rapida e l'unica soluzione per trovarsi nella zona di sotto pressione, che è più fresca, ma non dimentichiamo che la quantità di combustibile che viene stivato in questi ambienti è notevole aggravato da confini molto stretti quindi vi sarà comunque un forte irragiamento.

raggiungere immediatamente il fondo della scala

Se lo scantinato è ceco, senza finestre sul piano stradale, non corriamo grandi rischi, tranne comunque che l'ambiente è molto caldo e angusto, ogni colpo di acqua nebulizzata tramite le DMR 500 muoverà molta aria, l'attacco quindi tornerà contro con grande quantità di vapore, viceversa se vi sono finestre già rotte prima che l'attacco scenda nello scantinato.

Se le finestre collassano mentre i pompieri sono in fondo alla scala, rilasciando i caldi gas di combustione, potrebbe esserci un gran flusso d'aria che si muove sulle scale risucchiato verso l'incendio il risultato potrebbe essere un backdraft o un fire gas ignition come accadde a Londra nel 2004, dove due pompieri hanno perso la vita.
Creare la ventilazione se necessario prima di scendere, ed aiutarsi con PPA per cambiare il flusso a vantaggio tattico.
possibile flusso con finestre rotta

In questo complesso sistema di possibili movimenti d'aria e costrette situazioni date talvolta da un ambiente angusto con grande carico d'incendio dobbiamo:

  • Spiegare sempre adeguate quantità d'acqua, non usare il naspo, usare DMR 500 o smooth bore
  • Più personale possibile per rilevare il personale e mantenere un attacco continuo.
  • MAI ventilare lo scantinato quando i pompieri sono in fondo o sulla scala,  o comuque non hanno ancora localizzato il fuoco.
  • Un incendio scantinato in un edificio compromette col fumo tutto quello che vi è sopra, quindi posizionare personale per ventilazione e tubazioni per esposizioni verticali.
  • La tubazione sulle scala che scende è soggetta a irraggiamento quindi và protetta.
  • Fondamentale il controllo degli indossatori di autoprotettore (come dovrebbe essere sempre) con monitoraggio e gestione dell'aria.
  • Spiegamento di un binomio di copertura o anche per la riabilitazione del personale.
  • Spiegamento di un RIT pronto in loco per eventuali emergenze.
  • Eventuale impiego di schiuma con alta espansione per saturare lo scantinato.



mercoledì 20 maggio 2020

Salvataggio del pompiere John Nance

Libro firefighter rescue and survival 


Salvataggio di un pompiere da un livello inferiore, un'area limitata, vuoti da crollo, o in cantina sono situazione che possono essere le più difficili operazioni di soccorso da eseguire. Come rivelato nell’incidente mortale del pompiere John Nance a Columbus, Ohio la difficoltà del peso di un pompiere inconscio di (circa 200-300 Kg) in verticale è estremamente difficile e pericoloso per la vittima ed i soccorritori. Il seguente caso studiato ha fornito un'esperienza umiliante che risveglia per i pompieri la necessità di una migliore formazione nel soccorso e la sopravvivenza del pompiere.

Era stato un pompiere per il Columbus fire departmant per più di 27 anni, John Nance, aveva 51 anni di età ed era quasi al momento di andare in pensione durante i primi mesi del 1988., ma il 25 luglio del 1987, i piani sono cambiati per sempre. All’ 08:00 inizio il turno di 24 – ore e sarebbe iniziato come da routine. La stazione    #2, dove era assegnato Nance, ospitava 16 pompieri tra Engine #2, Engine #3, Ladder  #1, e Rescue #1. Secondo la tradizione il Sabato, per il cuoco era giorno di riposo, ed è stato chiamato il "Pizza night!" la cena arrivata intorno alle ore 21:30, più tardi del normale durante una partita di palla a volo. Alle ore 22:10, l’allarme per un vecchio edificio in centro chiamato Mithoff Buildingat 151 North High Street. Un incendiario aveva diffuso liquido infiammabile nel seminterrato ed acceso il fuoco. John Nance, il tenente agendo su motore # 3, insieme con conducente Marvin Howard e vigili del fuoco Tim Cave e Don Weldon partì per la scena del fuoco.

Le squadre sono arrivati ​​nel giro di due minuti e hanno visto il fumo che uscire dal piano interrato di un edificio di quattro piani, di una superficie 11.500 ft. Poiché il posto di comando è stato fissato nella parte anteriore della costruzione, la prima autopompa ad arrivare ha forzato l’entrata a vetri e steso una tubazione. Appena Nance si è posizionato con la sua squadra nella parte posteriore, ha riferito poi fumo pesante provenire dal primo piano dal negozio di scarpe. Appena la linea dell’Engine #3 è stata fatta, Nance, Cave, e Weldon sono entrati nella stanza di stoccaggio sul retro del negozio di scarpe per cercare il fuoco. Dopo Nance e la sua squadra dell’Engine #3  vi erano la  Ladder # 2 e Engine #2, per un totale di 10 pompieri in tutto. Entro circa 11 minuti l’IC aveva chiesto un secondo allarme in standby per riempire l’area di gestione temporanea con attrezzature e personale aggiuntivo. Mentre le squadre interne erano in difficoltà nel trovare il fuoco le condizioni dell’incendio peggiorarono, l’IC ha chiamo una seconda risposta di allarme. Il Battaglione Capo Jerry Lindsay ha risposto sul secondo allarme e ha preso il comando del settore posteriore. Ha notato che il fumo era diventa più spesso ed era dal pavimento al soffitto. Le condizioni di fumo pesanti e le dimensioni della costruzione ostacolarono le imprese interne. I pompieri nella parte anteriore avevano scarsa visibilità a meno di 3 m con le torce portatili. I Cilindri SCBA hanno iniziato a scarseggiare, e il calore si faceva sentire attraverso il pavimento indicando l’incendio nel seminterrato. Il Capo Battaglione Lindsey aveva notato durante il suo size-up che le condizioni del fuoco erano "inquietanti", dandogli una sensazione di disagio sulla base delle sue esperienze passate con incendi di scantinato. Sebbene la l’autopompa nella parte anteriore dell'edificio era situata su di una scalinata nel seminterrato dell'edificio, le squadre del retro dell'edificio sopra il pattino del negozio non riuscivano a trovare comunque il seminterrato. La sensazione di calore in arrivo attraverso il pavimento e dopo aver esaurito gran parte dell’aria SCBA, Nance ed il suo equipaggio hanno lasciato l'edificio e cambiato le bombole. Il Capo Lindsay ha dichiarato di aver visto Nance ed il suo equipaggio entrare nell'edificio per la seconda volta. Lindsay ha dichiarato che, "Ho iniziato a parlare con John, ho detto che volevo prendere una corda con lui. Volevo legare una corda, un cavo di sicurezza, e portarlo con lui." Mi ricordo di lui dicendo: "Possimo seguire la tubazione?" Io risposi: "No, voglio che tu prenda una corda." Nance ha eseguito gli ordini del capo. Poco dopo, il Capo Lindsay ha ordinato a diversi pompieri di prendere motoseghe per tagliare il piano del seminterrato per la ventilazione e per aprire un punto di osservazione in modo da mettere l'acqua sul fuoco. No si sa come John Nance cadde nel seminterrato del negozio di scarpe, ma da racconti ufficiali dei pompieri era alla ricerca di uno spazio da tagliare quando è caduto in una sezione  indebolita a circa 70 piedi dall'ingresso della porta posteriore. Il pompiere Wilson dell’autopompa  10 aveva strisciato dalla parte anteriore del negozio ed aveva proceduto attraverso una porta interna che dava nella stanza di stoccaggio ed era anche esso caduto in foro per mentre scendeva. Il calore del buco era intenso con fumo pesante ed un bagliore arancione si era visto appena le sue gambe venivano bruciate. Appena usci da solo, sentì Nance gridando aiuto. Wilson aveva notato che il buco aveva circa 12 metri di profondità. Wilson ha dichiarato: "Ho risposto a lui e poi ho comunicato via radio che avevamo un uomo in cantina urlando per chiedere aiuto. " Comunicazioni diventato molto difficile dopo che Wilson ha trasmesso la sua richiesta di aiuto tre volte. Le squadre del negozio accanto al negozio di scarpe non hanno capito che il seminterrato  era stato diviso in due stanze separate rendendo in tal modo l'accessibilità a  Nance impossibile. Da questo momento, l'aria di Wilson aveva cominciato ad esaurirsi. A questo punto Tim Cave lascia la sua tubazione e venne al foro con una luce. Secondo Cave, "Ho messo il mio braccio nel buco ed è andato giù. Ho chiesto a John se poteva vedere la mia luce. Ha risposto in modo molto calmo che poteva vederla, come se fosse solo lì e mi aspettava per tirarlo fuori. "A questo punto, una lezione molto importante nel salvataggio del pompiere è appreso appensa il pompiere Cave tese la mano per afferrare la mano del pompiere intrappolato Nance. Cave chiese a Nance, "Puoi raggiungere la mia mano?" Cave allora notò che Nance allungò per afferrare la sua mano, deve essere stato in piedi su alcune cose del magazzino perché il seminterrato era profondo. Durante il tentativo di tirare fuori Nance, Cave si rese conto che stava scivolando nello stesso buco. A quel punto Cave ha detto a Nance, "l non posso tirarti fuori." Nance con calma rispose: "Ok, dammi la mano indietro."  All'interno dell'edificio le cose si confondevano come le condizioni dell’incendio divennero sempre peggiori e gli altri pompieri appresero che un pompiere era rimasto intrappolato. Tentativi di salvataggio da parte di altri pompieri che avevano raggiunto il buco iniziarono. La prima strategia era quello di eseguire una tubazione per fornire protezione e raffreddamento per Nance, ma la tubazione non avrebbe raggiunto e doveva essere esteso. Successivamente, dopo aver trovata la corda che Nance aveva portato nell'edificio, i soccorritori hanno deciso di abbassarla nel foro per tirare su Nance fuori. Una volta che Nance ha afferrato la corda, con l'aiuto di tre soccorritori è stato tirato su a 3 ft da foro, ma poi scivolò, cadendo di nuovo nel seminterrato. Rendendosi conto della quantità di peso che doveva essere issato, un'ulteriore chiamata di aiuto intorno al foro fu mandata. Una seconda corda di salvataggio tentò di legare con un anello per dare a Nance una migliore presa sulla corda. Una volta che la corda è stata abbassata, Nance ha legato due nodi  supplementari di corda a se stesso. Tuttavia, anche con due pompieri aggiuntivi sulla corda, il tentativo di salvataggio ancora fa cadere Nance quando era solo circa a metà della salita. Nance stava esaurendo l’autorespiratore. Il suggerimento di inviare una scaletta nella cantina attraverso il foro era stato dato. Nance era in pieno accordo con questo suggerimento altrettante scale sono state spostate nella zona del foro. Uno di queste scale è stata abbassato nel foro solo per scoprire che il buco era troppo piccolo per consentire ad un pompiere di passarci  attraverso con la scala posizionata. Una volta che la scaletta è stato tirato fuori dal foro, i soccorritori hanno lavorato disperatamente per allargare il foro. Nel frattempo, le condizioni dell’ incendio sono state rapidamente peggiori in tutto l'edificio così come intorno al foro. Il calore proveniente dal buco stava diventando più intenso, e Nance era a corto d’aria, molti pompieri annunciavano: «Ho bisogno di aria." Mentre il foro veniva aperto e la scala veniva posizionata nuovamente dentro, una bombola d’aria fu abbassata nel seminterrato. Nance poi ha iniziato a salire dal foro. Purtroppo, procedette dalla parte inferiore della scala che lo ha portato a colpire con la testa più volte le travi del pavimento. Appena i soccorritore lo hanno raggiunto ed intorno alla scala si combatteva il caldo estremo, hanno cercato di tirarlo fuori attraverso il foro. Dopo ripetuti sforzi, Nance cadde improvvisamente nuovamente al suolo. Il Calore ed il fumo intorno al foro stavano diventando intollerabile e qualche fiamma cominciava ad essere visibile ed evidente. Il pompiere Wiley ha tentato un altro sforzo di salvataggio entrando nel buco, ma il buco non era ancora abbastanza grande per lui per passarci attraverso. Dopo è stato nuovamente ampliato. Entrare di nuovo il buco, e prendendo la tubazione con il tentativo di abbattere il fuoco indietro mentre scendeva, ed ha trovato inconscio Nance nella parte inferiore della scala. Wiley ha reagito al fuoco e afferrò Nance con una mano trascinandolo con l'idea di cercare di sollevarlo su per la scala. Le condizioni del calore, la propagazione del fuoco, e il peso di Nance non permetterono a Wiley di  salvarlo dalla cantina. Completamente esausto e quasi senza aria nell’autorespiratore, Wiley è dovuto uscire e permettere ad un altro soccorritore una possibilità. Un altro pompiere ha tentato lo stesso tipo di salvataggio. Una volta in cantina, ha scoperto che l’allarme dell’autorespiratore di Nance aveva smesso di squillare e non lo poteva trovare nel fumo pesante. Così ha anche dovuto lasciare la cantina per le stesse ragioni, ancora senza Nance. A questo punto, il Battaglione capo Lindsey ha approvato un’ultimo tentativo per il salvataggio. Tuttavia il fuoco si stava mostrando fuori dai piani superiori e le condizioni di incendio erano gravemente cambiate. Di conseguenza, a tutto il personale è stato ordinato poi di uscire dall'edificio. Il fuoco aveva richiesto quattro squadre ed è stato finalmente abbattuto alle 5:07 del giorno successivo. Il corpo di Nance è stato recuperato dall'edificio la Domenica pomeriggio. Il coroner della contea di Franklin ha determinato che John Nance era morto per asfissia da monossido di carbonio al livello del 64,7%, quando il 6% è sufficiente a causare la morte. Non possiamo dire con certezza che cosa sarebbe cambiato se i soccorritori fossero stati a conoscenza del nodo manette di salvataggio, ma forse John Nance avrebbe comunque potuto andare in pensione nel 1988 come aveva originariamente previsto.

Storia tratta dal libro firefighter rescue and survival di Rochard Kolomay e Robert Hoff 

traduzione a cura del vigile del fuoco Riccardo Garofalo

USARE LA VPP PER PROTEGGERE LE ESPOSIZIONI

Incendio garage annesso ad abiatazione 

Se noi creiamo una pressione in un ambiente che vogliamo proteggere attraverso motoventilatore in modalità, pressione positiva, sarà difficile per il fuoco attaccare tale esposizione/ambiente.
Questa pressione positiva può lavorare o su di un singolo compartimento oppure su l'itera struttura che dobbiamo proteggere attraverso l'utilizzo di più ventilatori.
Possono essere diverse le strutture da proteggere, un negozio in un centro commerciale, una abitazione con garage annesso, coinvolto dalle fiamme, un'appartamento vicino ad un'altro coinvolto dall'incendio in un palazzo.
L'alta pressione all'interno è efficace e tiene l'incendio fuori.
Per effettuare la protezione dell'esposizione le squadre non devono aprire nessuna finestra di scarico a differenza dell'attacco in PPA.
Posizionare il motoventilatore dalla parte opposta al fuoco che minaccia la struttura, in maniera che nessuna scintilla o fumo venga aspirato dal fan e sparato nella struttura.
La squadra che intraprende questo compito terrà monitorata la situazione, indosserà l'autorespiratore e controllerà i livelli di CO che un fan a motore produce e spara all'interno della struttura. 
Intanto verrà piazzata anche un tubazione a protezione dell'esposizione.
Questa tecnica ha avuto grande importanza negli incendi di sterpaglie/boscaglia che minacciavano delle strutture.
Purtroppo delle scintille possono insinuarsi nelle strutture, se cominciano a volare scintille intorno alla struttura meglio chiuderla.
Inoltre questa tecnica non garantisce la combustione esterna della struttura.
Se vi è una combustione all'interno creare subito il foto d'uscita dei fumi in normale PPA.
Pressurizzare un'esposizione rimane un'ottima tecnica quanto le risorse di uomini o acqua scarseggiano, ci darà tempo prezioso per l'arrivo di altre squadre. 

potrebbe tornare utile l'articolo di Karel Lamber numero 13