giovedì 27 giugno 2019

CFBT - ATTACCO di TRANSIZIONE

Questo tipo di attacco è stato studiato per ottimizzare la riposta sulla prima squadra in arrivo.
Rendendo più sicuro l'attacco offensivo interno.
Essa consiste nell'avviare un attacco difensivo e cioè dall'esterno, in un incendio che è controllato dal combustibile e sfoga dalla ventilazione in condizioni di post flahover ad alto rilascio di energia, colpendo con un getto pieno il soffitto della stanza interessata  per 30 secondi circa, così da creare un gocciolamento con effetto simile ad un presidio Sprinkler. Ovviamente vi sarà un limite di precisione dato dall'altezza della finestra interessata.

attacco di transizione
Questo raffreddamento dall'esterno dei caldi gas in combustione e del combustibile solido ridurrà il calore totale nel compartimento prima dell'entrata delle squadre.
Questa modalità di attacco a profonde radici storiche nel 1830 veniva eseguito presso la LFB London Fire Brigade e anche negli USA nel 1976 chiamato "attacco bliz" 
Questo attacco detto transitorio è stato studiato affondo da due alte agenzie scientifiche americane NIST - national istitute of standard and tachnology ed UL - underwriters Laboratory, convalidandone le potenzialità.
Tuttavia ci sono alcuni fattori che potrebbero limitare l'efficacia dell'attacco rendendolo:
  1.  Impreciso - se l'incendio non è ubicato nella stanza da dove escono le fiamme o è situato troppo in alto o si usa un getto inadeguato che spinga aria all'interno cambiano il profilo di ventilazione.
  2. Dannoso - a causa dell'espansione del vapore acqueo che sarà altissimo e potrebbe uscire dalla porta d'ingresso se aperta e non controllata da noi, impedendo o investendo un eventuale esodo di persone nelle scale, la stessa espansione del vapore potrebbe investire delle eventuali vittime al pavimento facendogli cominciare a respirare gas e sostanze letali dal crollo del del Piano Neutro ralentandone la ulteriore individuazione per il salvataggio.
Dannoso se impreciso

A parziale risposta l'utilizzo della PPA - Positive Pressure Attack potrebbe aiutare molto nel contenimento di questi possibili effetti non voluti.

Vediamo ora un attacco di transizione apportato su di una prima risposta ad incendio abitazione:


giovedì 13 giugno 2019

PPA - Pressione Positiva ed Attacco


PPA pressione positiva attacco

Molte vittime sono state trovate lontane o in zone adiacenti  alla stanza incendiata o comunque lontani dall'incendio, questo causa della mobilità del fumo. Attraverso vari esperimenti si è evinto che una stanza con mobilio di nuova concezione procede velocemente verso il flashover in circa 3/8 minuti circa con grande produzione di fumo.

Stanze di vecchia concezione vs nuova concezione.
https://www.youtube.com/watch?v=IEOmSN2LRq0

Questo avrà delle conseguenze se non ventiliamo in PPA:

Sulle vittime 
Un essere umano può essere inabile in circa 11 minuti. Nelle attività di ricerca e soccorso le vittime respirano sostanze letali, ed il fumo o aria calda alla temperatura che eccede oltre i 150° celsius è letale se inalata. Ad una temperatura di 55° si cominciano ad avere ustioni sulla pelle.
La ricerca e soccorso in un ambiente pieno di fumo ovviamente fa perdere tempo prezioso.
Se l'ambiente intorno a noi non ci permette di stare senza DPI come può esserlo per le vittime??
Effetti all'esposizione del CO in ppm


Sui pompieri
Il fumo può nascondere pericoli come scale o mobilio precario, cavi etc.
Rallenta un avanzamento rapido verso il fuoco non permettendone l'abbattimento prima che raggiunga la propagazione od il flashover.
Stress termico dato dall'irraggiamento del fumo che detiene il 70 % del calore dell'incendio.
Il potere della combustione (HRR high rate relese) dei moderni arredi è altissimo.

Sulla struttura
La propagazione dell'incendio attraverso la pirolisi dei materiali, questa scenderebbe del 50% circa appena la temperatura scende sotto gli 80° Celsius.
Danneggiamento della struttura da calore e particolato carbonioso che in PPA verrebbe subito convogliato fuori dalla struttura, anche un piccolo incendio può creare danni ad una proprietà.
In aggiunta i pompieri che non vedono bene il fuoco potrebbero commettere errori nel rilascio dell'acqua, che appesantisce il solaio.

A parziale risposta di questi problemi del fumo, in molti dipartimenti antincendio (USA) viene praticata la ventilazione verticale ed orizzontale sul primo attacco.

Ventilazione verticale VS PPA

Ventilazione verticale :
Troppo complessa da mettere in pratica prima dei fatali 11 minuti per le vittime,
troppo complessa da mettere in pratica per alleviare le condizioni intere per i pompieri in attacco, che sarebbero già in grado di rilasciare acqua sul fuoco prima che venga effettuato il foro di ventilazione. Per i nuovi incendi si è stimato presso il comando di  Salt Lake City Fire Department - SLCFD che l'apertura dovrebbe essere il 10% della superficie in combustione per essere efficace, quindi un'apertura troppo grande da effettuare prima che essa sia efficace. Pericoli associati a camminare su di un tetto che potrebbe avere le travature indebolite dall'incendio quindi un incremento di peso su di un tetto indebolito, e problemi relativi al meteo. Approssimità dell'apertura di ventilazione che dovrebbe stare sopra all'incendio il più possibile, causa una propagazione del fuoco se fatta in luogo errato.
Linea temporale tra ventilazione verticale ed attacco della tubazione


Pressione Positiva ed Attacco:
Necessita di semplici attrezzature, un ventilatore, una ventilazione d'entrata dell'aria fresca che metta in pressione positiva il locale incendiato ed una di uscita del fumi verso la pressione negativa cioè l'esterno, e si può utilizzare come uscita una finestra che l'incendio ha gia rotto o è pronto a rompere ed ovviamente un addestramento. Molte storie relative al fatto che la PPA sia un pericolo o non funzioni sono riconducibili al fatto che non è stata ben compresa quindi a errori dei pompieri.

altre info seguono tattiche sul link
https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/05/laventilazione-come-abbiamo-visto-nel.html

Effetti del rilascio del'acqua sul piano neutro.
In uno studio del SLCFD - si è evinto che i salvataggi di persone vittime in incendi veniva apportato con successo dalla polizia, essa riusciva ad operare i salvataggi in un piano neutro alto e non perturbato, ciò che invece avveniva con il rilascio dell'acqua sugli incendi da parte dei pompieri, la ricerca delle vittime diveniva più operosa dato il crollo del piano neutro ed con questo anche la sopravvivenza delle vittime stesse che inalavano sostanze letali miste al vapore creato.

La pressione positiva può ovviamente venire incontro anche a questo aspetto.

In un incontro didattico sempre nel SLCFD si è chiesto :

Se l'incendio fosse a casa vostra e ci fossero i vostri familiari cosa fareste per prima azione ?

Un buco nel tetto?
Apportare acqua sul fuoco?
Cercare nel fumo?
Fare PPA?

I maggiori benefici della PPV si hanno usandola in attacco cioè in PPA
da più di uno studio si è visto che il ventilatore se non viene preso alle prime fasi non verrà più ripreso in seguito.

Queste sono alcune info che incoraggiano l'uso della Pressione Positiva in Attacco che io sostengo e cerco di divulgare ci sono molti testi che trattano l'argomento uno di essi è un libro completo sull'argomento
PPA - Pressure Positive Attack :

libro pressure positive attack
Segue un video sulla PPA




















lunedì 19 febbraio 2018

Ventilazione una necessità tattica.








Per anni si sono considerati i fumi come effetti collaterali della combustione senza valorizzarne il grande pericolo che nascondono rispetto all'incendio vero e proprio, finalmente oggi si è compreso che il loro controllo è una necessità tattica. A tal proposito vorrei ricordare i cinque pericoli del 
FUMO:

1 Mobile
2 Opaco
3 Tossico
4 Caldo
5 Infiammabile

Con questo dobbiamo essere convinti che la ventilazione deve essere presa in considerazione, SEMPRE! 

Partendo dal presupposto che la ventilazione è parte integrante dell'estinzione di incendi di struttura, noi non dobbiamo pensare se ventileremo o no, ma quando lo faremo ed in che modo.
Inevitabilmente  creeremo accessi al fuco per realizzarne la soppressione e già lo stiamo facendo, ma......lo stiamo facendo in maniera corretta?
Cosa succederà ora? i miei uomini sono al sicuro??.....Io sono al sicuro???
In questo articolo vorrei dare un piccolo contributo e consegnarvi degli imput che dovrete per forza approfondire e sopra tutto vi dovrete addestrare come squadra nella realizzazione di questo compito primario.

Conoscere i progressi rapidi del fuoco e quindi lo stadio di sviluppo dell'incendio vi aiuterà a fare la scelta giusta, e sopratutto dovrà essere fatto sotto quattro regole principali.

1. Partire dall'ANTIVENTILAZIONE!!!

Cioè scegliere di NON dare aria all'incendio, se questo è possibile, chiudendo/accostando una porta ad esempio, ci darà tempo, sia per realizzare la tubazione, sia per la soppressione, lo sviluppo dell'incendio sarà più lento . A tal proposito vorrei citarvi una fra se trovata in un libro del 1942 “corso di istruzione per Vigile del Fuoco” dove si asserisce quanto segue:

Nei riguardi dello spegnimento si rileva avanti a tutto l’opportunità di non areare i locali incendiati prima che siano stati predisposti mezzi idonei….

Ministero dell’interno
Direzione generale dei servizi antincendi
^nno 1942 -xx

Ed ancora London fire Brigade 1938:

Ventilare deve essere di una durata corretta, l'aria non deve essere incoraggiata a fluire nell'edificio finché non vi è una tubazione pronta con acqua sufficiente.

Chief Aylmer Firebrace CBE
LFB 1938

In un incendio dove ci sono molte aperture avremo uno sviluppo incontrollato fino al flashover con grande rilascio di calore e quindi una rapida propagazione ad altri ambienti esso si muoverà nella direzione di entrata - uscita del vento in una corrente d’aria detta punto- punto.

2. Ventilare per la VITA.

Le aperture fatte sotto questa circostanza sono quelle per offrire ad occupanti all'interno, l'aria. Il piano neutro cioè l'interfaccia tra il fumo caldo e l'aria fresca si alzerà, offrendo al piano del pavimento aria per le vittime e visibilità per la ricerca. Inevitabilmente l'intensità del fuoco aumenterà. Può essere utilizzata in cima alle scale per pulire il vano dai fumi, garantendo l'esodo senza panico e vittime oppure nelle stanze dove si effettua una ricerca dall'esterno (VES ventilatione enter and search) avendo l'accortezza di chiudere la porta del locale perlustrato evitando ventilazione parassite verso di voi.

VES Ventilatione Enter and Search : spendere massimo 30 secondi nella stanza, dipende poi dallo status di occupante riportato ,farlo sempre in concomitanza col piano del ufficiale in capo, chiudere la porta della stanza che si sta perlustrando.

3. Ventilare per il FUOCO

Se il fuoco non ha sbocchi perché non abbiamo creato aperture, oppure non vi possono essere create. Il calore ed il fumo ed il vapore acqueo creato dalla squadra d'attacco  costringerà gli operatori a condizioni di lavoro proibitive e soprattutto il fumo si accumulerà in altri locali propagando l'incendio. Realizzare la ventilazione in questa condizione darà il suo contributo tattico. Se questa ventilazione verrà effettuata al piano del fuoco bisogna prendere in considerazione la direzione del vento che non deve ovviamente andare verso l'apertura creata, a tal proposito la squadra d'attacco può ovviare al problema accostando la porta dietro di se limitando le correnti punto-punto ma dipende dalla sua velocità anche usando un motoventilatore in VPP- Ventilazione Pressione Positiva. D’altro canto se la ventilazione verrà realizzata sopra il fuoco non avrà nessun effetto collaterale, soltanto un aumento dell’intensità dell’incendio.

4. Ventilare per la SICUREZZA

Le aperture fatte sotto questa circostanza sono molteplici ad esempio rilasciare i gas in condizioni di backdraft o per aumentare la visibilità e la ricerca del fuoco, per evitare condizioni di fire gas ignition. In questa circostanza non avrò problemi per lo status di occupante quindi possiamo dedicare ogni sforzo nella realizzazione di un ambiente più sicuro.


Quando possiamo ventilare???

La risposta come vedete è….. sempre…… ma come dicevo prima il problema è di farlo ad un certo punto dell’intervento e non prima che:

1.    I pompieri a terra e sull’autoscala siano protetti da una tubazione.
2.    Non aprire porte sulle scale dove al disopra vi siano occupanti o pompieri che potrebbero essere vulnerabili.
3.    Non ventilare dove si possono creare problemi di esposizione finche una tubazione è posta a protezione.
4.    Considerare la direzione del vento.


Difendersi da ventilazioni impreviste.
Questo tipo di ventilazione può giocare brutti scherzi ai pompieri all’interno mentre stanno effettuando l‘attacco. Essa si verifica quando un vetro di una finestra si rompe o per cedimento o a causa di qualche pompiere che lavora da solo. Il flusso d’aria punto punto può essere controllato chiudendo le porte delle stanze che si passano dietro di se e lasciare mano mano che si avanza un unico corridoio verso il fuoco ovviamente la porta dietro di voi deve essere accostata come illustrato in precedenza e lasciata in questo modo. Se un vetro collassa nella stanza chiusa non avrà nessun effetto sui flussi d’aria all’interno lasciando l’ambiente imperturbato.

L’incendio è un processo DINAMICO e noi dobbiamo essere altrettanto dinamici per giocare d’anticipo su cosa potrebbe accadere.

Nell’attaccare un incendio di struttura con metodologie standard/routine offriremo le basi per il disastro!



Addestratevi e divulgate le nuove tecniche ma non dimenticate quelle passate !

                                                              Vigile del fuoco Riccardo Garofalo



venerdì 16 febbraio 2018

GLI AGENTI ESTINGUENTI

L'estinzione degli incendi si basa essenzialmente sull'impiego di sostanze capaci di far cessare la combustione. Il tipo di estinguente scelto sarà commisurato al tipo di combustibile in ossidazione.

Quindi è importante conoscere le sostanze estinguenti ed i loro limiti d'impiego.

Non farò una premessa sul reggime di combustione tra triangoli del fuoco e croci. Perchè parlerò dell'azione dell'estinguente durante la discussione.

Acqua

Il più diffuso ed economico agente estinguente in uso in tutto il mondo.

Agisce per:


  1. Assorbimento del calore svolto dalla combustione sia come calore sensibile, sia come calore latente di vaporizzazione. In virtù del proprio legame chimico è in grado di sottrarre grandi quantità di calore 2.5 Mj/Kg
  2. Separazione del combustibile dal comburente mediante allontanamento dell'ossigeno tramite vapore generato il cui volume è 1700 volte maggiore a quello dell'acqua da cui proviene..tradotto 1L di acqua liquida = 1700 L di acqua allo stato di vapore.
  3. Diluizione delle sostanze solubili, le rende inadatte alla combustione.
  4. Disgregazione del combustibile attraverso un forte getto.
Incendi dove vi è un apparecchiatura sotto tensione, l'impiego dell'acqua è consentito con getti frazionati e con getti pieni ad una distanza superiore ai 5 metri.
Ma l'acqua che ruscella può essere pericolosa causando la folgorazione dell'operatore.

L'acqua deve essere data raffreddando più porzione possibile di combustibile quindi è preferito il getto frazionato in quanto sottrae più calore rispetto al getto pieno.

Vapore

Il vapore acqueo è un ottimo estinguente agisce sonstanzialmente per soffocamento e raffreddamento e viene impiegato nelle tecniche di attacchi ZOT o attacchi massicci (vedi attacchi a fuoco nei post precedenti), negli impianti fissi Hi fog.

link attacchi con acqua: 

Schiume


La schiuma definita come un aggregato instabile di bollicine di gas, rachiuse in pellicole liquide, soggette a tensione superficiale che si distruggo per evaporazione del'liquido ma con resistenza tale da poter essere usate per spegnere un incendio.

Agisce per  :


  1. Separazione del combustibile e del comburente 
  2. Raffreddamento per evaporazione dell'acqua contenuta nella schiuma
  3. Diminuizone della tensione superficiale dell'acqua rendendola più penetrante nel combustibile solido.
La schiuma rappresenta un efficace e sicuro estinguete per incendi di classe B anche su superfici vaste. La schiuma si adagia sul'liquido in fiamme e si allarga sulla sua superficie. I suoi campi di applicazione non finiscono qui e le sue limitazioni sono simili a quelle dell'acqua.

Una buona schiuma ha:
  • Peso specifico inferiore al liquido combustibile
  • Insolubilità a questi liquidi
  • Non tossica e non corrosiva
  • Stabilità alle alte temperature
  • Velocità (fluidità) e viscosità

In base all'impiego possiamo decidere il rapporto di espansione (R.E.)
  •  Bassa 1 - 20
  • Media 20 - 200
  • Alta 200 - oltre 200
schiuma AFFF - Alta Espansione

Quando usare l'una piuttosto che l'altra??

Useremo la bassa espansione quando abbiamo la necessità di proiettare la schiuma più lontano possibile, la media quando dobbiamo coprire una pozza di liquido infiammabile che essa sia incendiata oppure no.
L'alta espansione viene impiegata per la saturazione di ambienti confinati.

La schiuma più largamente usata è la AFFF - Acqueus Film Forming Foam.
E' composta da formati floururanti. Buona anche a basse espansioni, molto veloce e buona stabilità alla temperatura. Viene impiegata nei sistemi CAFS

vedi blog precedenti segue link

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.it/2014/08/cfbt-compressed-air-foam-sistem-cafs.html

Essa deve essere applicata in un certo quantitativo ben calcolato per ciò che sta bruciando ed ad una quantità al minuto corretta come la poratat critica di flusso vista in precedenza.
Essa si chiama tasso di applicazione e viene cosi calcolato:

Per idrocarburi :
T.A. circa da 2.5 l/min a 4 l/min * Sq se usiamo AFFF 
T.A. circa da 2.5 l/min a 5 l//min * Sq se usiamo delle FFFP
Per Alcoli
T.A. da circa 2.5 a 4 l/min *2 * Sq se usiamo AFFF
T.A. da circa 2.5 a 5 l/min * 3 * Sq se usiamo FFFP ( la FFFP - Fluoro proteinica)

Per il tempo T necessario abbiamo la quantità Q che ci occorre totale 
Qtot =  Ql/min * T
ne segue che ogni lancia  ----> Ql quantita alla lancia da 400l/min= 400 * 3/6 % di mix e poi nemero di lacie totali per raggiungere il T.A. di Sq


Agenti bagnanti

Questi agenti bagnanti sono comunque dei tensioattivi, quindi riducono la tensione superficiale dell'acqua. Anche se sono schiume l'aspetto è ben diverso, quindi si parla spesso di agente bagnante.

Agiscono per:
  1. Elevatissimo potere di raffreddamento producendo goccioline così finissi da vaporizzarle fino  80%
  2. Elevata penetrazione dei solidi grazie alla poca tensione superficiale
  3. La molecola si lega permanentemente con gli idrocarburi evitando la riaccensione.
altre caratteristiche 
  • Ne basta una modica quantità e gli effetti sono notevoli, si miscela dal 1 - 3%
  • Riduce i tempi di estinzione 
  • Abbatte i fumi
Vi sono vari prodotti commerciali come l'F500 ed il Bioversal contenuto anche negli estintori di classe F.

Fusto di F500 
Estintore di classe F - con Bioversal

Estinzione con Bioversal Vedi link

https://www.youtube.com/watch?v=k5Lbxg1tm64


Polveri

Le polveri sono miscugli di particelle solide finemente suddivise costituite da sali organici o da sostanze naturali o sintetiche. Sono scaricate direttamente sugli incendi tramite un gas propellente inerte.

Agisce per: 
  1. Separazione del combustibile dal comburente 
  2. Azione anticatalica 
  3. Produzione di anedride carbonica
Le polveri sono dielettriche , non tossiche, e non corrosive. Tuttavia l'impiego in luoghi chiusi crea problemi alla respirazione.

Sono adatte ad incendi di classse A, B, C, mentre per la classe D vi è bisogno di polveri speciali.
Vi sono degli impianti fissi e non con prodotti areosol detti DSPA (Dry Sprinkler Powder  Areosol) e cioè polveri finissime di carbonato di potassio, parliamo di alcuni micron (1/3 Micron), che vengono utilizzati per la protezione di impianti elettrici, motori endotermici anche di grandi dimensioni in luoghi confinati e sono ottimi per fuochi di classe A,B, e C. Il punto di emessione dell'estinguente  e' molto caldo puo arrivare anche a 200°C, essendo un congegno pirotecnico attivato mediante impulso elettrico.

Impianto fisso di DSPA  
Qui di seguito il link di un video di un DSPA portatile:

I gas inerti sono quei gas incombustibili capaci di ridurre con la loro presenza la quantità di ossigeno
sotto il limite dove non vi è fiamma 12% circa. 
Essi li troviamo in impianti fissi di spegnimento ed estintori portatili.

L'Anidride carbonica

L'Anidride carbonica CO2 a pressione atmosferica è incolore, inodore, non combustibile e non corrosivo, più pesante dell'aria e non lascia residui è definito quindi come un -Agente pulito (Clean agent)

Agisce per:
  1.  Soffocamento
  2. Raffreddamento dovuto al passaggio di stato da liquido a gassoso esce a -70° Celsius.
Nei luoghi chiusi può causare asfissia 1 kg di CO2 liquido si trasforma in 500 L di gas facendo scendere l'O2 sotto il 17% limite per la respirazione umana.

Può essere usato su apparecchiature sotto tensione.

Idrocarburi alogenati (Halon)

Gli idrocarburi alogenati sono idrocarburi saturi dove alcuni atomi di idrogeno sono parzialmente o totalmente sostituiti con atomi di cloro, bromo, fluoro (chiamati alogeni).
Essi sono conservati allo stato liquido e facilmente si vaporizzano, non lasciano residui sono dielettrici, non corrosivi, inalterabili e sono più pesanti dell'aria.

Estintore ad halon per aerei di linea 


Agiscono per:
  1. Inibizione della reazione a catena nella combustione con fiamma. 
Tuttavia con alte temperature possono essere tossici per l'uomo anche a basse concentrazioni.
Hanno un notevole potere nell'azione estinguente:
  • Azione estinguente su fuochi di ogni classe
  • Modesta quantità per inertizzare ambienti confinati
  • Utilizzabile su apparecchi sotto tensione
  • Nessun residuo dopo l'impiego
  • modesta tossicità ed impiegabile con persone in esodo
questo tipo di estinguente non è più in uso, per ragioni ambientali, nella salvaguardia della fascia di ozono. Tuttavia ci sono punti sensibili come in ambienti militari o piattaforme petrolifere dove ancora viene impiegato.

Ora vi sono agenti estinguenti sostitutivi agli Halon, con minor impatto ambientale.
Sono chimicamente simili all'Halon, ma hanno un minor potere estinguente. Essi non contengono Bromo, il maggior responsabile dell'assottigliamento dello strato di Ozono. Rispettando i seguenti parametri ODG (Ozon Depletion Potenzial) potenziale di impoverimento dell'ozono, GWP ( Global Warming Potenzial) potenziale  di influenza sull'effetto serra, ALT (Atmosphera Life Time) permaneza in atmosfera.

Citiamone alcuni:
  • Nytragon
  • Inergen
  • Naf s125
Essi sono usati in musei, centri di calcolo CED, bilblioteche.

Inergen vedi Link:

https://www.youtube.com/watch?v=M_qEJJHEImI


martedì 21 febbraio 2017

TATTICA ED IMPIEGO



Ricognizione

Lo scopo della ricognizione è quello di individuare ed isolare il fuoco.
Non si deve entrare nel vano coinvolto senza la tubazione se non c'è una NOTA vita a rischio.
Questo non sarà un tentativo di soppressione del fuoco ma una possibilità di confinarlo chiudendo una porta oppure tentare una soppressione se è ancora nei limiti di un estintore o un paio di estintori.

Sappiate sempre che in una statistica effettuate nel Regno Unito l'incendio peggiora sempre dopo l'arrivo dei pompieri, questo perchè  nel tentativo di avere accessi al fuoco si creano inevitabilmente aperture che lo alimentano. Prima che si realizzi la soppressione.
Il ROS nominerà le facciate dell'edificio con lettere o numeri es. facciata principale sarà la A o la 1 in senso orario nominerà le restanti facciate così da poter impartire ordini in maniera più rapida.

Questo link ci ricorda i punti chiave:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2019/

Nota vita a rischio

Per nota vita a rischio s'intende una vita che abbia comunicato il proprio coinvolgimento alla sala operativa o sia visibile o venga riportata in maniera certa da un'altra persona.
Questa deve essere il nostro obbiettivo primario il ROS ordinerà la ricerca da parte di un binomio con ARCA con o senza corde di ricerca dipende dalla superficie da perlustrare ed il binomio lavorerà in gergo "davanti la tubazione" e quest'ultima verrà creata alla prima occasione dal personale rimanente che si occuperà dell'estinzione dell'incendio.  Se si dispone di una autoscala questa potrebbe assolvere il compito, effettuando VES o lavorando davanti la tubazione.

Un metodo veloce ed efficace per non espporre il personale a grandi rischi:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/12/prf-cfbt-ventilazione-entrata-e-ricerca.html

Presunta vita a rischio

Per vita presunta a rischio s'intende  una vita che potrebbe essere in pericolo ad esempio un incendio in ore notturne in una abitazione potrebbe presumere delle vite a rischio all'interno che diversamente dal giorno oppure la ricerca sulle scale di un edificio ai piani superiori a quello coinvolto. A questo proposito si potrebbe effettuare una ricerca dietro la tubazione che ci offre una certa copertura o nel caso dell'abitazione si può effettuare VES  technica vista precedentemente essa è validissima ed espone ad un basso rischio l'operatore che la effettua, l'autoscala potrebbe assolvere questo compito.

L'Attacco al fuoco

Questo verrà effettuato da un binomio secondo le techniche CFBT viste in precedenza con tubazione carica da 45mm e lancia DMR 500 rispettando tutti i criteri per non avere perdite di carico es tubazioni da 45 troppo lunghe e cercando di portare il tubo da 70mm più vicino possibile al fuoco.
Sarebbe opportuno creare una tubazione di copertura alla prima occasione potrebbe servire ed entrare in funzione per la soppressione o per l'RIT.

Sempre tenendo conto del CFR:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/08/

Ed effettuare il giusto attacco :

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/02/attacco-d.html

Ancora:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2019/06/cfbt-attacco-transitorio-questo-tipo-di.html?m=1

Squadra d'intervento rapido

Essa deve essere costituita dal personale aggiuntivo arrivato sulla scena ma con una sola squadra dobbiamo rispettare la regola due dentro due fuori.
L'RIT non interverrà in operazioni di spegnimento e si occuperà di un eventuale emergenza che coinvolgerà i pompieri !
E la nostra assicurazione...!
Che cosa è:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/10/

Ventilazione

Questa è un'azione che dovrebbe essere effettuata  prima possibile per aiutare le ricerche per aiutare la squadra di attacco al fuoco, per aumentare la visibilità ed aria al pavimento per le vittime e per una eventuale esodo ventilando le scale di un edificio. Chi effettua la ventilazione la saprà fare in modo coscienzioso in collaborazione con il ROS e le squadre all'interno. Dando comunicazione anche di un 'eventuale direzione del vento che potrebbe compromettere il processo di ventilazione.

Approfondimenti:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/05/

Ancora:

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2019/06/ppa-pressione-positiva-ed-attacco-molte.html

Approvvigionamento idrico

Questa si deve effettuare alla prima occasione.

Disposizione diretta:
La tubazione parte dall'idrante ed è collegata direttamente all'autopompa.

Disposizione inversa:
La prima squadra si reca all'incendio è crea una linea dall'incendio all'idrante, la seconda si attacca alla linea lasciata dalla prima squadra.

Attacco veloce:
La prima autopompa con proprio serbatoio arriva all'incendio ed attacca il fuoco, la seconda crea la linea di approvvigionamento idrico.

Navetta d'acqua:
Una navetta trasporta acqua alle autopompe rifornendole, e ripete continuamente l'operazione.




domenica 12 febbraio 2017

GESTIONE DELL ARIA e respirazione tattica

Tutti i pompieri del mondo usano l Arca aurorespiratore a circuito aperto, ormai da anni, abbandonando vecchie pratiche pericolose per dimostrare la propria forza da “pompierone mangia fumo”.

Esistono vari produttori di ARCA (anche detto AVR autoprotetore delle vie respiratorie) ma sostanzialmente variano nel desain ma tutti sono composti da una bombola di aria compressa in composito (prima erano in acciaio) uno spallaccio ed un facciale con erogatore, in tutti questi vi sono integrati i riduttori di pressione per abbassare la pressione della bombola da 300 bar a 1.5 bar al facciale, più un manometro ed una seconda frusta di emergenza e disposivi PASS. Esso va utilizzato in tutte le atmosfere dannose per la saluta e per la vita.

ARCA - msa 


Prima di vederlo nel dettaglio facciamo alcuni cenni sulla respirazione:

L’ aria è composta dal 78% di azoto 21% ossigeno il restane da anidride carbonica ed altri gas.
Un pompiere sotto sforzo consuma circa 90 lit/min d’aria.
Da un rapido calcolo possiamo vedere quanto tempo un ARCA si esaurisca.
Vediamo L’ARCA nel dettaglio.

La bombola:

Essa come dicevamo prima può essere in composito (fibre di carbonio) da 7 o 9 litri o in acciaio da 7 litri, la proprietà delle bombole in composito è un peso notevolmente ridotto rispetto all’acciaio ed una pressione di 300 bar di stoccaggio dell’aria superiore ai 200 bar dell’acciaio. Questo ci permette un notevole risparmio di energie e di aria. La parte colorata di bianco e nero si chiama ogiva e ci dice con questi colori che all’interno vi è aria respirabile . In quest’ultima parte troviamo il rubinetto con l’attacco per collegarlo allo  spallaccio e possiamo trovare una filettatura femmina detta attacco DIN nelle bombole in composito mentre in quelle in acciaio avevamo una filettatura maschio detta attacco Italia. 

bombola composito 7 litri

Lo spallaccio

Qui nello spallaccio troviamo il primo riduttore di pressione che passa i 300 bar della bombola a soli 8 bar che arriveranno poi al facciale tramite tubi i gomma.
Dal riduttore di pressione partono tre tubi una arriva al facciale la seconda al manometro la terza è di emergenza detta seconda utenza. 

spallaccio con riduttore pressione primo stadio

Essa è segnalata in genere da un tappo blu che ne protegge il raccordo.
Qui viene attaccata una maschera di salvataggio e ne esistono vari modelli. Una semi maschera ed un cappuccio d’evacuazione.

semi maschera d'evacuazione a richiesta



capuccio d'evacuazione
Il primo tubo arriva all’erogatore attaccato al facciale utilizzato dal vigile del fuoco.
Poi vi sono gli spallacci regolabili ed una cintura ventrale, in alcuni modelli vi è una sorta di manico in cima allo spallaccio altezza del collo del pompiere che serve per il trascinamento del pompiere abbattuto. 

La maschera a pieno facciale

Al facciale vi è applicato, mezzo avvitamento o a scatto un ulteriore riduttore di pressione sull’erogatore dove la pressione si riduce ulteriormente dagli 8 bar ai 1.5 bar, lo 0.5 serve a mantenere il facciale in sovra pressione rispetto all‘atmosfera esterna di 1 bar cosi l’atmosfera nociva non entra all’interno della maschera. Questa è in silicone ed è ipoallergenica, essa deve essere a contatto con la pelle, barba eccessiva o il sottocasco può entrare in conflitto con la tenuta della maschera, che si  è in sovra pressione ma permette all’aria di uscire quindi riduce i tempi di lavoro e di ritorno. Nella maschera vi è un’apparato fonico a vibrazione che permette la comunicazione ed il cinghiaggio che avvolge la scatola cranica per far aderire la maschera al volto, ultimi modelli si attaccano direttamente all’elmo per un posizionamento rapido, ma ci sono scuole di pensiero riguardo alle manovre di auto soccorso nella possibilità di togliere l’elmo per attraversare una breccia in un muro o attraverso una grata in ferro di una finestra per evacuazione di salvataggio. Ritornando all’erogatore in esso vi sono posizionati in alcuni modelli due pulsanti, uno blocca l’erogazione dell’aria che riprende appena si accenna la respirazione, cioè si apre a depressione, l’altro se il pompiere è sotto sforzo e lo richiede manda cioe’ apre un’erogazione continua dell’aria.  Avvolte troviamo un pulsante unico che assolve tutte e due le funzioni.


maschera a pieno facciale ed erogatore msa

Il manometro


Collegato alla terza frusta esso ci di ce la pressione della bombola, il quadrante è a fondo fluorescente con una scala nera, nei più nuovi dispositivi è digitale, negli ultimi 55 bar il colore della scala è rosso e ci sta ad indicare la riserva ad esso vi è collegato un allarme acustico che entra in funzione proprio nella scala rossa.

manometro digitale ed analogico piu PASS

Nei modelli più nuovi vi è un dispositivo PASS integrato nel manometro così d’avere un allarme sia per la bassa pressione sia per una emergenza di disorientamento, o per perdita di coscienza.
Molti anni fa questo veniva fatto da una trombetta applicata alla cintura ventrale dello spallaccio (Francia).

Tempo di Ritorno

Quando si indossa un ARCA dobbiamo assolutamente stimare i empi di lavoro e di ritorno senza intaccare la bassa pressione dei 55 bar questa potrebbe tornarci utile in una emergenza mentre rientriamo. Quindi il calcolo si basa sulla durata dell’autorespiratore:
Facciamo un esempio con bombola da 9 l a 300 bar e consumo 90 l/min del pompiere sotto sforzo

Td =  9x300/90 = 30 minuti

Questa è si la durata della bombola, ma noi dovremmo fare un altro calcolo ossia quello di non intaccare i 55 bar e la strada del ritorno ( teoricamente al 50% della bombola) quindi il tempo di lavoro sarà stimato così:

Tl = 9x245/90/2 = 15 min

Però se lavoriamo in prossimità delle entrata e non si fanno percorsi eccessivamente lunghi potremmo escludere il tempo di ritorno quindi:

Tl = 9x245/90 = 25 min

Questo tempo sarà tutto il tratto percorso andata e ritorno più il lavoro.
A chi può servire questo tempo se il pompiere all’interno guarda solo il manometro ed ovviamente lo farà all’individuazione del fuoco od alla vittima e poi lo controllerà di tanto in tanto??
Questo tempo serve al controllore dell’entrata che registra l’indossatore di arca che entra ed avvia il temporizzatore. Se non ritorna come abbiamo visto precedentemente attiva squadra di RIT.

ECB . enter controller board

Vi consiglio questo sito per migliorare i tempi di posizionamente dell’ARCA.


Possiamo ottimizzare la nostra aria riducendo la quantità di diossido di carbonio nel sangue. Ciò può essere fatto attraverso dei metodi di respirazione che riducono l'affanno facendo arrivare l'impulso al cervello che la quantità di ossigeno nel sangue è adeguata. Il primo consiste nell'inalare un gran  quantitativo d'aria e esalare in due volte, con una pausa di due secondi tra le due esalazioni può essere fatto anche all'inverso ossia due inalazioni con pausa di due secondi ed unica esalazione. Abbiamo un'altro tipo di respirazione da effettuare se ci dobbiamo orientare o per mantenere la calma in condizioni di stress per aumentare il self controll o se siete in emergenza ed è chiamata Respirazione tattica, consiste nell'inspirare per quattro secondi poi trattenere il respiro per quattro secondi ed esalare in quattro secondi.
Sotto un link che tratta parte dell'argomento sopra con metodo di respirazione.


Possiamo inoltre intraprendere una respirazione d'emergenza se siamo in un luogo sicuro ed attendiamo il team di soccorso, questa è chiamata respirazione d'emergenza , consiste nel togliersi la bombola dalle spalle  metterla tra le gambe con la valvola di apertura e chiusura in alto ed aprirla solo quando si inala questo estenderà notevolmente la durata dei 50 bar della riserva  che in una respirazione normale con affaticamento può essere di circa 5 min.
Da un esperimento da me eseguito vi comunico l’esito per la conservazione della riserva d’aria mentre attendete i soccorsi :
cercate di rimanere immobili in posto relativamente sicuro comunicazioni radio all’essenziale attivate il disp. PASS e tutte le sorgenti luminose possibili e cercate di assopirvi. Io sono riuscito a prolungare la riserva di 40 min questo vuol dire che in caso reale potrei prolungarla di almeno 20min per dare il tempo ai soccorritori di prendermi.
Dati esperimento:
  1. Corsa su e giu’ per castello addestramento  4 piani
  2. Sollevamento pesi
  3. Portato ARCA a riserva
  4. Simulato comunicazioni radio per dare may day e mia ultima posizione
  5. Cercato posto relativamente sicuro
  6. assopimento
RICORDATE:             TEMPO VS ARIA =  SOPRAVVIVENZA

Come ultima nota vi segnalo altri possibili addestramenti relativi all’ARCA. Negli USA sono chiamati SCBA drills. Come posizionarlo, toglierlo, attraversa luoghi stretti e riposizionarlo etc.



venerdì 28 ottobre 2016

DISPOSITIVO PASS

Il dispositivo PASS (Personal Safety Alert System), noto anche come ADSU (Automatic Distress Signal Unit), è un dispositivo di sicurezza personale utilizzato principalmente dai vigili del fuoco che entrando in un ambiente pericoloso (IDHL - immediately dangerous to life or health) come un edificio in fiamme, suonando un forte allarme per segnalare ad altri nella zona che il vigile del fuoco è in pericolo. 

Il dispositivo si PASS si attiva automaticamente se  non rileva alcun movimento per un breve periodo di tempo, di solito 15-30 secondi, in modo che l'allarme suonerà se il vigile del fuoco è gravemente ferito o altrimenti inabile. Alcuni dispositivi funzionano con un cuscinetto a sfere su di una bobbina di rame ed gli altri utilizzano un raggio infrarosso contro uno specchietto montato su di una molla. Quando si attiva per la mancanza di movimento, il dispositivo PASS in genere si accende in pochi secondi con un pre allarme, in modo che un pompiere che è stato semplicemente immobile lo può subbito disattivare, semplicemente muovendosi leggermente e quindi azzerare il timer di attivazione prima di una falsa attivazione. Il dispositivo PASS può anche essere attivato manualmente in caso di emergenza, come disperso o intrappolato.
Mentre i vecchi modelli di dispositivi PASS richiedevano un inserimento manuale dall’operatore prima di entrare in un ambiente pericoloso. Gli 'attuale PASS sono integrati nel respirazione autonomo (SCBA) indossato dai vigili del fuoco in modo che si accendano automaticamente col passaggio dell'aria. Questi dispositivi sono alimentati da batterie, e sono facilmente attivabili anche con i guanti, e sono a sicurezza intrinseca per operare in atmosfere infiammabili o esplosive.

Quando viene attivato, secondo gli standard OSHA che sono applicati negli Stati Uniti, il dispositivo emette un avviso acuto udibile, di almeno 95 decibel.
Su un fireground, il suono di un dispositivo attivato PASS indica una vera emergenza e i risultati in una risposta immediata per salvare il pompiere/i in difficoltà.

dispositivo PASS della Grace industries