domenica 12 febbraio 2017

GESTIONE DELL ARIA e respirazione tattica

Tutti i pompieri del mondo usano l Arca aurorespiratore a circuito aperto, ormai da anni, abbandonando vecchie pratiche pericolose per dimostrare la propria forza da “pompierone mangia fumo”.

Esistono vari produttori di ARCA (anche detto AVR autoprotetore delle vie respiratorie) ma sostanzialmente variano nel desain ma tutti sono composti da una bombola di aria compressa in composito (prima erano in acciaio) uno spallaccio ed un facciale con erogatore, in tutti questi vi sono integrati i riduttori di pressione per abbassare la pressione della bombola da 300 bar a 1.5 bar al facciale, più un manometro ed una seconda frusta di emergenza e disposivi PASS. Esso va utilizzato in tutte le atmosfere dannose per la saluta e per la vita.

ARCA - msa 


Prima di vederlo nel dettaglio facciamo alcuni cenni sulla respirazione:

L’ aria è composta dal 78% di azoto 21% ossigeno il restane da anidride carbonica ed altri gas.
Un pompiere sotto sforzo consuma circa 90 lit/min d’aria.
Da un rapido calcolo possiamo vedere quanto tempo un ARCA si esaurisca.
Vediamo L’ARCA nel dettaglio.

La bombola:

Essa come dicevamo prima può essere in composito (fibre di carbonio) da 7 o 9 litri o in acciaio da 7 litri, la proprietà delle bombole in composito è un peso notevolmente ridotto rispetto all’acciaio ed una pressione di 300 bar di stoccaggio dell’aria superiore ai 200 bar dell’acciaio. Questo ci permette un notevole risparmio di energie e di aria. La parte colorata di bianco e nero si chiama ogiva e ci dice con questi colori che all’interno vi è aria respirabile . In quest’ultima parte troviamo il rubinetto con l’attacco per collegarlo allo  spallaccio e possiamo trovare una filettatura femmina detta attacco DIN nelle bombole in composito mentre in quelle in acciaio avevamo una filettatura maschio detta attacco Italia. 

bombola composito 7 litri

Lo spallaccio

Qui nello spallaccio troviamo il primo riduttore di pressione che passa i 300 bar della bombola a soli 8 bar che arriveranno poi al facciale tramite tubi i gomma.
Dal riduttore di pressione partono tre tubi una arriva al facciale la seconda al manometro la terza è di emergenza detta seconda utenza. 

spallaccio con riduttore pressione primo stadio

Essa è segnalata in genere da un tappo blu che ne protegge il raccordo.
Qui viene attaccata una maschera di salvataggio e ne esistono vari modelli. Una semi maschera ed un cappuccio d’evacuazione.

semi maschera d'evacuazione a richiesta



capuccio d'evacuazione
Il primo tubo arriva all’erogatore attaccato al facciale utilizzato dal vigile del fuoco.
Poi vi sono gli spallacci regolabili ed una cintura ventrale, in alcuni modelli vi è una sorta di manico in cima allo spallaccio altezza del collo del pompiere che serve per il trascinamento del pompiere abbattuto. 

La maschera a pieno facciale

Al facciale vi è applicato, mezzo avvitamento o a scatto un ulteriore riduttore di pressione sull’erogatore dove la pressione si riduce ulteriormente dagli 8 bar ai 1.5 bar, lo 0.5 serve a mantenere il facciale in sovra pressione rispetto all‘atmosfera esterna di 1 bar cosi l’atmosfera nociva non entra all’interno della maschera. Questa è in silicone ed è ipoallergenica, essa deve essere a contatto con la pelle, barba eccessiva o il sottocasco può entrare in conflitto con la tenuta della maschera, che si  è in sovra pressione ma permette all’aria di uscire quindi riduce i tempi di lavoro e di ritorno. Nella maschera vi è un’apparato fonico a vibrazione che permette la comunicazione ed il cinghiaggio che avvolge la scatola cranica per far aderire la maschera al volto, ultimi modelli si attaccano direttamente all’elmo per un posizionamento rapido, ma ci sono scuole di pensiero riguardo alle manovre di auto soccorso nella possibilità di togliere l’elmo per attraversare una breccia in un muro o attraverso una grata in ferro di una finestra per evacuazione di salvataggio. Ritornando all’erogatore in esso vi sono posizionati in alcuni modelli due pulsanti, uno blocca l’erogazione dell’aria che riprende appena si accenna la respirazione, cioè si apre a depressione, l’altro se il pompiere è sotto sforzo e lo richiede manda cioe’ apre un’erogazione continua dell’aria.  Avvolte troviamo un pulsante unico che assolve tutte e due le funzioni.


maschera a pieno facciale ed erogatore msa

Il manometro


Collegato alla terza frusta esso ci di ce la pressione della bombola, il quadrante è a fondo fluorescente con una scala nera, nei più nuovi dispositivi è digitale, negli ultimi 55 bar il colore della scala è rosso e ci sta ad indicare la riserva ad esso vi è collegato un allarme acustico che entra in funzione proprio nella scala rossa.

manometro digitale ed analogico piu PASS

Nei modelli più nuovi vi è un dispositivo PASS integrato nel manometro così d’avere un allarme sia per la bassa pressione sia per una emergenza di disorientamento, o per perdita di coscienza.
Molti anni fa questo veniva fatto da una trombetta applicata alla cintura ventrale dello spallaccio (Francia).

Tempo di Ritorno

Quando si indossa un ARCA dobbiamo assolutamente stimare i empi di lavoro e di ritorno senza intaccare la bassa pressione dei 55 bar questa potrebbe tornarci utile in una emergenza mentre rientriamo. Quindi il calcolo si basa sulla durata dell’autorespiratore:
Facciamo un esempio con bombola da 9 l a 300 bar e consumo 90 l/min del pompiere sotto sforzo

Td =  9x300/90 = 30 minuti

Questa è si la durata della bombola, ma noi dovremmo fare un altro calcolo ossia quello di non intaccare i 55 bar e la strada del ritorno ( teoricamente al 50% della bombola) quindi il tempo di lavoro sarà stimato così:

Tl = 9x245/90/2 = 15 min

Però se lavoriamo in prossimità delle entrata e non si fanno percorsi eccessivamente lunghi potremmo escludere il tempo di ritorno quindi:

Tl = 9x245/90 = 25 min

Questo tempo sarà tutto il tratto percorso andata e ritorno più il lavoro.
A chi può servire questo tempo se il pompiere all’interno guarda solo il manometro ed ovviamente lo farà all’individuazione del fuoco od alla vittima e poi lo controllerà di tanto in tanto??
Questo tempo serve al controllore dell’entrata che registra l’indossatore di arca che entra ed avvia il temporizzatore. Se non ritorna come abbiamo visto precedentemente attiva squadra di RIT.

ECB . enter controller board

Vi consiglio questo sito per migliorare i tempi di posizionamente dell’ARCA.


Possiamo ottimizzare la nostra aria riducendo la quantità di diossido di carbonio nel sangue. Ciò può essere fatto attraverso dei metodi di respirazione che riducono l'affanno facendo arrivare l'impulso al cervello che la quantità di ossigeno nel sangue è adeguata. Il primo consiste nell'inalare un gran  quantitativo d'aria e esalare in due volte, con una pausa di due secondi tra le due esalazioni può essere fatto anche all'inverso ossia due inalazioni con pausa di due secondi ed unica esalazione. Abbiamo un'altro tipo di respirazione da effettuare se ci dobbiamo orientare o per mantenere la calma in condizioni di stress per aumentare il self controll o se siete in emergenza ed è chiamata Respirazione tattica, consiste nell'inspirare per quattro secondi poi trattenere il respiro per quattro secondi ed esalare in quattro secondi.
Sotto un link che tratta parte dell'argomento sopra con metodo di respirazione.


Possiamo inoltre intraprendere una respirazione d'emergenza se siamo in un luogo sicuro ed attendiamo il team di soccorso, questa è chiamata respirazione d'emergenza , consiste nel togliersi la bombola dalle spalle  metterla tra le gambe con la valvola di apertura e chiusura in alto ed aprirla solo quando si inala questo estenderà notevolmente la durata dei 50 bar della riserva  che in una respirazione normale con affaticamento può essere di circa 5 min.
Da un esperimento da me eseguito vi comunico l’esito per la conservazione della riserva d’aria mentre attendete i soccorsi :
cercate di rimanere immobili in posto relativamente sicuro comunicazioni radio all’essenziale attivate il disp. PASS e tutte le sorgenti luminose possibili e cercate di assopirvi. Io sono riuscito a prolungare la riserva di 40 min questo vuol dire che in caso reale potrei prolungarla di almeno 20min per dare il tempo ai soccorritori di prendermi.
Dati esperimento:
  1. Corsa su e giu’ per castello addestramento  4 piani
  2. Sollevamento pesi
  3. Portato ARCA a riserva
  4. Simulato comunicazioni radio per dare may day e mia ultima posizione
  5. Cercato posto relativamente sicuro
  6. assopimento
RICORDATE:             TEMPO VS ARIA =  SOPRAVVIVENZA

Come ultima nota vi segnalo altri possibili addestramenti relativi all’ARCA. Negli USA sono chiamati SCBA drills. Come posizionarlo, toglierlo, attraversa luoghi stretti e riposizionarlo etc.



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