venerdì 17 gennaio 2025

THE KILL ZONE

Zona di pericolo 

(In questo articolo verranno omesse specifiche particolari su cosa siano i Progressi Rapidi del Fuoco, il piano neutro, alla portata della lancia ed il tipo di attacco 3D pulsing per Gas Cooling. Si intende che si conoscano già questi elementi per comprendere l'articolo e comunque se ne farà riferimento con link di collegamento ad altri post.)

Per Kill Zone intendiamo tutta la parte che si estende dall'entrata al compartimento coinvolto fino al raggiungimento della sorgente (l'incendio vero e proprio). Ora seguiremo passo passo cosa dovremmo fare e la scienza dietro le nostre azioni per una più accurata progressione nella KILL ZONE. Nella Kill zone tratteremo quello che è il SINTOMO e cioè i prodotti della combustione i gas super caldi per poi arrivare alla MALATTIA l'incendio (non tratteremo il processo di estinzione). Questa progressione sarà spiegata secondo l'utilizzo del metodo di applicazione dell'acqua 3D pulsing per controllare una zona in particolare del compartimento coinvolto tutta la massa gassosa prima dell'incendio.

Per cominciare dobbiamo comprendere la differenza tra la così detta Safe Zone e la Buffer Zone. Questi sono due tipologie di ambiente dove il pompiere staziona con due livelli differenti di sicurezza ove è sito l'incendio e che il pompiere deve assolutamente comprendere.

La Safe Zone lo dice la parola stessa è una zona di sicurezza nel compartimento coinvolto, dove il pompiere riesce ad ottenere la sua massima sicurezza appunto, per poter operare sul fuoco od effettuare un salvataggio. Questo si ottiene se nel compartimento, si riesce ad isolare il fuoco, magari confinandolo in una stanza (azione tentabile alla prima occasione) ed isolare quindi la parte non coinvolta dall'incendio e poi effettuare in questa zona ora sicura azioni di ventilazione per i motivi legati ai progressi rapidi del fuoco (Fire Gas Ignition) e per effettuare la ricerca e soccorso.

La Buffer Zone si tratta di una zona localmente e temporaneamente sicura perchè i pompieri NON  riescono ad isolare il fuoco quindi il compartimento totale dove i pompieri si muovono e collegato all'incendio. Per ottenere questo si effettuerà il raffreddamento locale dei gas di combustione che sono al soffitto fino a raggiungere la sorgente dell'incendio e questo può essere effettuato sia con getto pieno che con il getto frazionato emesso ad impulsi (tecnica 3D appunto) l'importante è raffreddare i gas per prevenire l'avvento fisico del Flashover.

La creazione della safe zone può e dovrebbe essere fatta seguendo da prima una la linea di creazione della Buffer Zone.

Partiamo dall'entrata quindi, dopo avere appurato una lettura della porta e scongiurato  l'assenza di segnali di backdraft, dobbiamo mitigare ogni tipo di accensione dei fumi caldi in uscita dal compartimento, durante l'apertura del compartimento stesso, per effettuare una serie di letture all'interno. L'azione di mitigazione sarà attraverso una prima sospensione di gocce nella parte superiore della porta e poi si effettua l'apertura. Appena la porta viene aperta il gas espanso lascia il compartimento incontrando la nostra prima Buffer Zone che dura pochissimi secondi ed è sopra di noi che approcciamo il compartimento, l'aria fresca invece, viene risucchiata sotto, a questo punto daremo una prima occhiata al fumo interno guardandone il colore e al piano neutro (metodo Be Safh)  e cioè l'altezza del fumo rispetto al pavimento. Dopo aver effettuato la nostra lettura creeremo la nostra buffer zone subito dopo la porta, all'interno questa volta, usando La tecnica 3D di applicazione dell'acqua per controllare quella porzione di spazio subito dopo la porta. Sarà emesso un primo colpo in alto di due tre secondi (non tre colpi come di solito si vede fare)  e poi sarà chiusa la porta per 5...10 secondi.......

Perchè....

Il primo getto raffredderà i gas super caldi, vaporizzandosi ed espandendosi, il vapore creato continuerà il suo viaggio più a fondo verso l'interno spinto dal continuo getto della lancia, sottraendo energia al fumo e continuando la sua espansione, la continua acqua dei secondi successivi, colpirà, invece, il soffitto anch'esso caldo, il quale passerà la propria energia all'acqua creando ancora vapore. A questo punto chiuderemo la porta per 5...10 secondi creando e stabilizzando la nostra prima buffer zone. L'energia passera dal fumo all'acqua gocciolante dal soffitto ed il vapore creato si stabilizzerà nella regione di sovra pressione che in questo momento è bloccata dalla porta, nuovamente chiusa. 

La chiusura della porta è importante perchè, per effetto della gravità corrente,  la zona del fumo in sovra pressione spingerà via la nostra buffer zone fatta di vapore che inertizza l'accensione dei gas infiammabili, ma bisogna fare molta attenzione al vapore che noi abbiamo creato, perché ancora contiene l'energia del gas precedente e potrebbe scottarci, ma fortunatamente la fisica in questo ci viene in contro... in che modo??

Contrazione dei gas di combustione ed espansione del vapore
 

Come si vede nella figura sopra il Gas super caldo si contrae perché raffreddato per 3/3 ed il vapore acqueo si espande per 2/3 quindi, il vapore trova il suo posto nel compartimento e sempre per effetto della gravità corrente rimarrà appeso al soffitto.

Riguardo il vapore dobbiamo fare delle considerazioni, molte volte ci hanno detto di non creare troppo vapore in quanto il vapore sopra i 100° che detiene molta energia e non è visibile, può bruciarci. Per inertizzare la KILL ZONE noi DOBBIAMO creare vapore perché è il vapore che inertizza l'ambiente ma dobbiamo farlo con la giusta quantità e nel giusto posto. 

I Gas Prima e dopo l'applicazione dell'acqua


Tornando alla nostra porta di entrata (perché ai me non siamo ancora entrati....:) 

Se al nostro primo apporto di acqua al soffitto non vediamo ricadere a terra l'acqua dobbiamo quindi effettuare un secondo ciclo di raffreddamento interno sempre verso il soffitto, attendere con porta chiusa e ripetere l'azione fino a che l'acqua non cade la suolo....a questo punto avremo una buona Buffer Zone dove la temperatura e sicuramente più confortevole rispetto ad una zona non temporaneamente trattata e "messa in sicurezza".

A questo punto possiamo entrare e per i motivi descritti sopra e le dinamiche del fuoco chiudere immediatamente la porta sulla tubazione...

Ora siamo all'interno e cominceremo la nostra progressione verso la sorgente, effettuando il raffreddamento della KILL ZONE. 

Il raffreddamento e quindi la creazione di una più ampia Buffer Zone, funziona nella medesima maniera dell'entrata al compartimento soltanto che questa volta i colpi saranno tre SE non ci sono rollover insistenti (quindi colpo lungo). I nostri colpi di lancia saranno tre in tre diverse zone destra, centro e sinistra, il motivo e ampliare il più possibile la nostra Buffer Zone.

Creazione della Buffer Zone

IMPORTANTE... E' indispensabile sapere che il LIMITE di questa tecnica 3D pulsing e di 70m^2 di superficie da trattare ossia una KILL ZONE inferiore a 70m^2 o se si apre una apertura ossia il vetro di una finestra collassa portando via, sempre per gravità corrente la nostra BUFFER ZONE, ancora nel caso vi sia una scala interna che porti al piano sopra sopra è possibile che l'espansione del vapore creato, trovi la via per salire sopra di fatto sopra le nostre teste non c'è vapore ma gas caldi di combustione.

Spero di aver dato una più completa comprensione di cosa facciamo quando applichiamo la tecnica 3D Gas Cooling.

Riccardo Garofalo




Nel post non verranno spiegati cosa è un flashover, backdraft, la gravità corrrente con flusso bidirezionale ed attacco 3D pulsing.


raffreddamento e contrzione gas

perchè chiuedere la porta con il metodo 3D

cosa succede quando raffrediamo i gas