- Portata/Perdite di carico
- Gestione quando cariche d'acqua (utilizzo)
- Poco peso quando scariche d'acqua (trasporto)
- 70mm = circa 80 Kg
- 51mm = circa 50 Kg
- 45mm = circa 40 Kg
Questa procedura è insegnata nel CFBT e ci assicura un'entrata nel compartimento, abbattendo il più possibile i rischi associati ad un evento rapido del fuoco.
Nella procedura tradizionale del passaggio porta insegnata nel CFBT vi sono sei parti;
In una recente conversazione con Karel Lambert, (importante figura Europea nel CFBT e autore del sito web : http://www.cfbt-be.com/nl/) mi ha confidato che anche da loro si sta cambiando il modo di approcciare la porta, non è un vero e proprio cambio di metodi più tosto un cambio nell'approccio generale per sveltire e non automatizzare ogni porta.
I componenti principali sono:
Sarà comunque sempre importante che vi sia l'addestramento col proprio team per rendere fluida la procedura e addestrarsi con i diversi tipi di porte che si possono incontrare. Il team di attacco si predisporrà in maniera tale d'approcciare la porta se essa si apra all'interno o all'esterno o sia scorrevole ad esempio, onde trarre il maggior vantaggio tattico da questa azione, Il lancista sarà situato sempre sulla linea verso il fuoco, il supporto o controllo porta, sarà sito alla maniglia e protetto dietro il muro/porta.
Altre info dettagliate sul passaggio porta sul sito del collega Luca Parisi:
https://cfbt-it.org/2018/01/01/procedura-di-passaggio-porta-la-stiamo-facendo-bene/
Qui sotto il video del passaggio porta modello scuola CFBT:
Scusate l'errore ma il lancista deve stare sul lato opposto in questo tipo di apertura, le prove prima del video le avevamo fatte dall'altra parte per simulare l'apertura prima da un lato e poi nell'atro, ma quando l'abbiamo approcciato successivamente, per creare questo video ci siamo rimessi nella medesima posizione. (Errore da giovani con tanta voglia di fare).
Quando dispieghiamo la PPA il fattore staff è molto importante infatti occorrono 6 pompieri per assolvere tutti i compiti chiave.
Ma con l'introduzione del sistema statunitense chiamato Hydro Vent, che offre un mezzo di ventilazione in pressione negativa, potremmo avere lo stesso risultato con meno impiego di personale.
Questo sistema estrae il fumo con lo stesso principio della ventilazione pressione negativa con la lancia. Lo strumento crea un flusso in direzione dell'uscita (finestra) dove è applicato lo strumento e quindi riconvergendo il percorso di flusso, che magari prima era indirizzato verso l'entra e lo dirige verso lo strumento in VPN.
Se noi applichiamo lo strumento ed apriamo la porta d'entrata l'aria fresca che proviene dalla porta rimpiazzerà il fumo che uscirà dalla ventilazione in pressione negativa, come fa la ventilazione in pressione positiva.
Il fattore chiave dell'Idroventilazione e lo spiegamento del personale. Se le condizioni lo permettono una singola squadra può usare lo strumento ed attaccare il fuoco. Lo strumento ha anche una uscita d'acqua che se il fuoco si trova nella stanza ventilata crea un attacco di transizione e risucchia fumo e vapore contemporaneamente.
Questo ottimo strumento risponde però alle stesse considerazioni di sicurezza della PPA, se l'incendio è in una parte bassa dell'abitazione ad esempio una cantina e noi effettuiamo l'idroventilazione al piano stradale dell'abitazione, il fuoco sarà risucchiato al piano superiore.
Alcune specifiche dello strumento per Idroventilazione
peso - 9.5kg
lunghezza - 2.44m
diametro - 50mm
pressione d'esercizio - 4.12bar
Acqua in uscita - 12L secondo 360 L7min solo ventilazione, con getto interno 720L/min
altre info su WWW.HYDROVENT.US
Se non visualizzi il video prova con versione web.
Lo spiegamento di una tubazione ideale potrebbe essere scelta a priori, a seconda della tipologia dell’incendio ed il carico di combustibile che potrebbe contenere il compartimento, tutto per facilitare eventuali calcoli matematici sulla prima risposta all’intervento. La scelta della tubazione ideale per l’attacco va fatta a seconda dei L/min che a stima, potrebbero essere richiesti dall’incendio e la manovrabilità che occorre al team di attacco per muoversi per apportare l’attacco, ovviamente i litri minuto sono il 1° requisito da considerare. Il team di attacco sarà in grado attraverso metodologie di gestione della manichetta di muoversi nell’incendio anche con manichette da 70mm se richiesto, perché il personale non effettuerà attacchi offensivi interni con l/min inferiori al potere possibile dell’incendio.
La Tubazione ideale :
La tubazione va da incendi di piccoli compartimenti a grandi compartimenti, con basso o alto carico d’incendio. Se viene applicato il giusto gradiente si limitano i danni dovuti all’acqua alla parte non interessata dal fuoco. Un gradiente di L/minuto con l’obbiettivo tattico sul carico d’incendio possibile, potrebbe essere il seguente:
Per raggiungere i L/min richiesti ed avere più di una linea, se si dispone di personale, si possono creare linee più piccole e maneggevoli sempre rispettando i litri minuto totali della superficie combustibile possibile e non soltanto di quella in combustione. Magari utilizzare anche più naspi che sono più maneggevoli e rapidi con più squadre in loco, ma è molto raro che più squadre si trovino sull'intervento insieme.
Su di un incendio potrei stimare quante lance devo schierare con getti a 600 L/min attraverso questa formula:
j = 0.33 X V(radice) A
Dove j è il numero di getti ed 0.33 una costante ed A la superficie da coprire.
Estratto dal mio manuale:
Manuale di tecniche avanzate su metodologie di Rilascio di acqua e schiuma, Spiegamento e Gestione della Tubazione, Ventilazione in Pressione Positiva ed attacco e Conoscenza dei Progressi Rapidi del fuoco.
Tornando allo spiegamento di una tubazione dobbiamo sapere che vi sono tre regole principali da seguire:
Introdotti fin dal 1990 le schiume per gli incendi di Classe A, sono di grande aiuto nello spegnimento dei solidi combustibili, con il minimo utilizzo di acqua.
Gli agenti bagnanti invece (detti Wetting Agent in inglese), sono aggiunti all'acqua in determinate proporzioni, così da ridurne la tensione superficiale, aumentandone le abilità di penetrazione, propagazione e raffreddamento.
Inoltre, hanno proprietà emulsionanti ed in alcuni casi sono veri e propri schiumogeni, ma la loro schiuma ha caratteristiche differenti dalle schiume per i fuochi di Classe B.
Tornando alle schiume, il termine "Schiume per Classe A" è stato coniato negli USA ed è una schiuma concentrata che è da intendersi solo per incendi di Classe A, esse sono state usate negli Stati Uniti per 20 anni nella lotta agli incendi di boscaglia dove l'approvvigionamento idrico ininterrotto era difficile da realizzare e solo in seguito nella lotta all'incendio di struttura. Generalmente la loro concentrazione d'uso è tra lo 0.5 e 1% , i più vecchi sono fino al 3%. Le schiume per Classe A e gli Agenti Bagnanti che non fanno schiuma, hanno un potere emulsionante e questa proprietà è esclusivamente mirata per gli incendi di Classe B a base di petrolio, anche se sono specifiche per Classe A.
Il potere emulsionante
Consiste nella creazione di una molecola oliofila che si lega all'idrocarburo, incapsulandolo in una molecole d'acqua. Questo riduce significativamente la possibilità di evaporazione, inibendo la possibilità di combustione e la possibilità di riaccensione. Ovviamente, il potere emulsionante va bene per piccoli sversamenti di Classe B con bassissima profondità, infatti, in grandi recipienti il getto del Wetting Agent andrebbe a fondo nel liquido infiammabile/infiammato, creando la pericolosissima possibilità di fuoriuscita (Slop over - in inglese) con la superficie del combustibile classe B, che continuerebbe a bruciare.
Alcune additivi per incendi di Classe A non formano schiuma e sono detti perciò agenti bagnanti (Wetting Agent) e si usano con le normali lance antincendio, senza attrezzatura per addizionare aria, il loro impiego è pari all'acqua e vanno usati in tutti quei casi dove l'espansione della schiuma non serve.
L'impiego della sola acqua miscelata all'agente bagnante:
D'altro impiego invece le schiume per Classe A che possono essere addizionate con aria e vengono utilizzate nei sistemi CAFS (compressed air foam sistems) o NAA (Nozzle Air Aspiration). La schiuma finita delle schiume per Classe A ha molte proprietà ed è utile in quei casi dove:
Nel 2018 Luca Parisi e Riccardo Garofalo sono stati chiamati ad esporre i concetti che ruotano intorno al CFBT, presso l'Istituto Superiore Antincendi - Roma
Segue Sito Ministeriale VVF link qui sotto:
http://www.vigilfuoco.it/aspx/notizia.aspx?codnews=52520
Lezione 1 L'incendio Moderno - Luca Parisi
Lezione 2 Gli Attacchi al Fuoco - Riccardo Garofalo
Lezione 3 Simulazione d'Intervento Luca Parisi
Lezione 4 Prove Stendimento Manichette Z ed O e Attacchi con lancia DMR - Parisi ; Garofalo
Lezione 5 Salute e Decontaminazione Post Incendio - Luca Parisi
Colgo l'occasione per salutare L'ingegnere Tossut Fabio che ha permesso tutto ciò e l'illustre collega Luca Parisi, con stima...
Riccardo Garofalo
Certamente non è cosa nuova, l'uso della tubazione in gomma dell'alta pressione da 19 mm e 22 mm con approssimativamente tra i 100 e 300 L/min, per effettuare attacchi rapidi al fuoco, in abitazioni e non, prima che acquisiscano potenza. Questo modo di lavorare è stato usato in tutta Europa per decenni ed ha avuto grandi risultati.
La velocità dell'acqua nell'alta pressione riduce la dimensione delle gocce e ne aumenta la capacità di raffreddamento, specialmente nei spessi gas di combustione di almeno 3 volte, se si compara con la stessa portata nella bassa pressione.
Ma nei casi di rapida crescita e sviluppo del fuoco quando il carico d'incendio è pesante, la bassa portata realizzata dall'alta pressione, può esporre il pompiere a pericolosi flussi termici per un lungo periodo, tuttavia l'applicazione dell'alta pressione dall'esterno al compartimento coinvolto, tramite la lancia COBRA o FOGNAIL hanno avuto grandi risultati. Queste attrezzature si riconducono ai metodi di estinzione indiretti di LLoyd Laiman del 1940/50.