sabato 14 novembre 2020

RICERCA SVEDESE SUL RAFFREDDAMENTO DEI GAS SUPER CALDI


applicazione del gas cooling durante l'addestramento, 

Matthias Van de Veire (Dipartimento Ingegneria antincendio e sicurezza Svedese) ha presentato il suo studio, alla Laud University Sweden nel 2016, lo studio era volto alla perfomance dell'attacco alla fase gassosa dell'incendio. Questo studio era focalizzato ai metodi e tattiche usate nell'applicare acqua nei spessi gas di combustione, per ridurre una rapida escalation in un evento rapido del fuoco. Le conclusioni hanno apportato una miglior comprensione del raffreddamento del gas super caldo così come l'ottimizzazione della tecnica.

Primo: Le lance sono abili nel provvedere un decente raffreddamento se, sè ne conosce il funzionamento e le caratteristiche. Il cono completamente aperto crea grandi gocce ma ne permette una miglior distribuzione nel layer dei gas. Le lance DMR sono ottime per un gas raffreddato alle spalle ed una temperatura stabile davanti. Le lance che producono delle gocce fini raffreddano il gas istantaneamente. Il getto largo non ha distanza e obbliga all'operatore a stare all'interno. La temperature sono scese da 160°C a 100°C quando l'operatore era in posizione fissa. 

Secondo: L'intervallo tra i colpi dovrebbe essere più corto possibile. Gli impulsi lunghi raffreddavano meglio degli impulsi corti di mezzo secondo. C'era un baffer di tempo tra le applicazioni e dopo l'applicazione, nei 2 secondi di chiusura della lancia, il gas si raffreddava ancora. Il calore nei gas dipende da l'intervallo dei colpi e dimensione delle gocce. Generalmente è lento nel riacquistare calore con grandi gocce e colpi lunghi. 

dopo che la lancia è chiusa continua il raffreddamento

In fine l'uso dell'alta pressione per le lance è preferita alla media per il raffreddamento dei gas perché crea gocce più fini ed in media, parte del getto colpirebbe soffitto e muri.

A Cosa Ci Serve Questo Studio!

 Il metodo Svedese di raffreddamento dei gas super caldi ed in fiamme provvede ad un nuovo mezzo sulle tattiche antincendio dal 1984. Il gestire da parte dei pompieri il fumo sopra le loro teste che si muove in altre stanze e dietro di loro è importantissimo ai fini della sicurezza. Questo fumo può essere raffreddato con colpi corti di acqua nebulizzata/nebbia mantenendo un piano netro quasi imperturbato.

D'altro canto però, il materiale usato per creare i rollover ed il gas per questo attacco, che consisteva in 200 KW di rilascio di energia, non sarà mai vicino ad un incendio vero. Quindi, molti comportamenti del fuoco insegnati, illudono il discente nel credere di poter gestire questa massa, con un pò più di 50L/min.

La ricerca su di 500 incendi reali, eseguita nel Regno Unito, durante gli anni 1980, ha mostrato realmente la potenzialità di questo attacco, ma anche dimostrato le sue limitazioni, il massimo compartimento gestibile  e la dimensione di fuoco trattabile, dove invece alti flussi diretti al fuoco sono essenziali. E' stato osservato, inoltre che il molte occasioni i pompieri divenivano incorretti errando l'attacco in favore dei gas quando era ovvia che la base delle fiamme ad essere la priorità con attacco diretto. 

Ovviamente entrambi gli attacchi sono la miglior scelta, ma l'attacco diretto ad alto flusso alla base delle fiamme è un punto fermo della strategia. 

Molti istruttori di CFBT non potranno avere mai guadagnato una esperienza di un massivo coinvolgimento di combustibile in incendi di edificio. Perciò il messaggio potrebbe essere falsato perché trattando con soli 1.5 MW dei container per il CFBT, non si può percepire fino a dove sia efficace tale approccio. 

Altre info sui risultati della ricerca seguono nel link sottostante.

https://www.firehouse.com/operations-training/hoselines-water-appliances/article/20994029/understanding-gas-cooling-matthias-van-de-veire


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