giovedì 5 novembre 2020

IL Completo antifiamma continua

 

Nel continuare le info sul completo antifiamma già affrontato in un post precedente diciamo che il completo antifiamma  è un punto di discussione da molti decenni. Molte delle discussioni sono rappresentate da esperienze del personale antincendio, e queste disussioni/avvenimenti non si possono avvolte riprodurre. Il pompiere è investito dall'energia radiante dell'incendio dal fumo e dai confini del compartimento che riflette il calore, molti di questi aspetti sono replicati nel test di performance dell'indumento protettivo, compresa la possibilità di ustioni da compressione e cioè da contatto non solo così come dal vapore dovuto al sudore. 

Molti incidenti sono dovuti alla compressione dell'indumento sulla pelle, mentre si tocca un oggeto, ma quello che più di tutti modifica la performance dell'indumento è il sudore! 

C'è una notevole differenza di protezione dell'indumento rispetto a quando è asciutto, infatti l'acqua di sudorazione intrappolata nell'indumento, evapora quando il pompiere si avvicina alla sorgente di radiazione termica e l indumento comincia ad assorbire energia. 

I test di performance misuarano la quantità di calore trasferito attraverso l'indumento, quando è esposto alla combinazione di calore radiante e convettiva, nella misura di 84 KW per mq, sarebbe il risultato di un flash fire o  condizioni di post flashover oppure dell'esposizione ad una fireball.

Teoricamente ....il pompiere avrebbe 17 secondi per scappare da un flashover prima di avere ustioni di secondo grado alla pelle. Ovviamnte questo tempo è indicativo alla quantità di energia simulata nei test, potrebbe darsi che duri anche meno di 10 secondi, in condizioni più pesanti.

In addizione sono state aggiunte alla normativa NFPA 1971, rinforzi delle zone di compressione, spalle e ginocchia e gomiti infatti ad una temperatura di 250 gradi si percepisce un aumento pochi gradi dopo 10 secondi. Ma torniamo al sudore. 

Per permettere al calore del corpo di uscire tramite sudorazione e non far incorrere il pompiere in stress termico, si sono fatti grossi passi in avanti, migliorando il parametro THL (termal heat loss), Questo ultimo è un bilanciamento tra la performance di protezione e del THL. Ma la sudorazione resta un forte problema. 

Cose lo stress termico? 

https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/11/cfbt-stress-termico-e-ppe.html?m=1

Regolamentazioni europee sullo standard dei dispositivi antincendio sono:

  1. Vestizione Giaccone e Pantalone EN 469
  2. Elmetto EN 443
  3. Guanti EN 659
  4. Stivali EN 345 parte 2
  5. Sotto Casco EN 13911

Durante la mia carriera ho notato che molti incidenti sono comunque accaduti non a causa dell'indumento protettivo ma alla poca consapevolezza di cosa può proteggere il DPI in uso, sono stati fatti processi a caschi e guanti ma purtroppo mancava la fondamentale conoscenza della lettura dell'ambiente. Perchè una lettura attenta del fumo e quindi delle condizioni circostanti, avrebbe evitato questi spiacevoli eventi.

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