lunedì 25 aprile 2022
Le Faville di Braci
mercoledì 30 marzo 2022
INCENDI DI INTERFACCIA URBANA
Gli incendi di vegetazione possono divenire catastrofi per intere comunità, ne abbiamo sentito parlare per decenni alle nostre TV, la loro gestione è molto complessa ed in questo post verranno soltanto date delle informazioni riguardo questo arduo compito.
Cominciamo col dire che il termine interfaccia urbana è stato coniato da poco, per distinguere quello che è un incendio di pura e "semplice" vegetazione, da vegetazione ornamentale/incuria e strutture urbane. Un incendio che si muove in una area sviluppata presenta speciali valutazioni tattiche e strategiche e ribadiamo ovviamente che la nostra priorità sarà la salvaguardia della vita umana e poi la protezione delle proprietà.
Quest'ultima sotto speciali condizioni, dove la vita dei pompieri non deve essere messa in pericolo. Già affrontato in un post precedente (attacchi agli incendi di vegetazione) la salvaguardia delle abitazioni e la loro, diciamo, possibilità di essere protette è dettata dalle condizioni circostanti ovviamente non tutte le strutture possono essere salvate.
Negli incendi di interfaccia possono esserci numerose strutture minacciate, ed il numero delle strutture potrebbe eccedere al numero delle autopompe presenti sul posto. In questo caso bisogna rimanere mobili ed effettuare un triage delle strutture.
Importante essere consapevoli che il fuoco è fuori dal nostro controllo e noi siamo in modalità difensiva e reagiamo soltanto alla propagazione verso le strutture. L'acqua è limitata e non va assolutamente sprecata. Ci dobbiamo muovere di casa in casa a seconda delle esigenze, essere mobili è la chiave del successo.
Le azioni da compiere e la strategia da impiegare deve essere in funzione delle giuste domande da porci come :
- Quale sarà il comportamento del fuoco (comportamento del fuoco)?
- Cosa minaccia la struttura Radiazione termica, faville (da non sottovalutare) o contatto con le fiamme?
- Quando arriveranno i rinforzi?
- La struttura è salvabile (Triage)
Ci sono tre categorie di strutture: non minacciate, quelle troppo pericolose da proteggere (ES. con una unica strada di sfuggita che potrebbe essere compromessa) e quelle minacciate dal fronte di fuoco ed hanno il potenziale per essere salvate. Non pensate di mettervi ad una abitazione e lasciare il resto al fuoco, agite con la probabilità di riuscita. I seguenti punti sono da considerare nel Triage:
- L'incendio si fa sostenuto e si muove nella vegetazione viva, l'abitazione intorno è poco o nulla pulita dalla vegetazione. L'abitazione è fatta con materiale combustibile.
- Il comportamento del fuoco è estremo con incendi secondari, superando la vostra abilità si controllo.
- La nostra acqua non è sufficiente per mantenere il controllo, in tutta la durata della minaccia.
- L'intensità del fuoco è altissima siete costretti a lasciare l'area oppure la via di fuga può essere compromessa.
- Il tetto è già convolto per almeno 1/4.
- C'è il fuoco nella struttura le finestre sono rotte e ci sono condizioni di forte vento.
- Prendi dei riferimenti sulla zona, lungo la strada, calcola che dovrai lasciare l'area di fretta e sotto condizioni di fumo. Prendi spunti per una eventuale zona di sicurezza es. campo sportivo etc.
- Lascia l'autopompa accesa ed in posizione di pronta partenza. Se il vialetto è stretto considera di lasciare l'autopompa sulla strada.
- Non mettere l'autopompa che blocca gli altri veicoli e soprattutto non vicino alla vegetazione alta, in cima ai declivi da dove arriva il fuoco, pali dell'alta tensione, dove potrebbe prendere alte temperature o vicino bombole di GPL.
- Parcheggia dove potrai facilmente stendere le tubazioni.
- Chiudi finestrini e porte dell'autopompa.
- Non lasciare giacche o altri oggetti infiammabili sul tetto o cofano dell'autopompa.
- Delinea tutti i rischi o punti sensibili dell'abitazione, fossati dell'acqua pluviale, fosse settiche, cavi, bombole GPL, animali da guardia o allevamento.
- Se vi è un tubo da giardino lascialo aperto nella cisterna dell'autopompa.
sabato 5 marzo 2022
L.A.C.E.S.
Laces che in italiano vuole dire Lacci è un acronimo USA utilizzato nella lotta all'incendio boschivo coniato da Paul Glison nel 1991. L'acronimo prende una parola semplice come i lacci degli stivali antincendio per ricordare alcune priorità che ruotano attorno alla sicurezza della squadra. L'acronimo L.A.C.E.S. ci ricorda le priorità per garantire la sicurezza. Vi ricordo che l'attacco indiretto ossia la rimozione del combustibile è preferibile quando l'altezza delle fiamme è la lunghezza delle stesse è notevole e non permette un attacco diretto neanche dal nero che rimane estremamente caldo e l'irraggiamento delle fiamme non permette l'avvicinamento. Rivediamo l'acronimo LACES:
L = Lookout = Vedetta
A = Awareness = Consapevolezza
C = Communications = Comunicazioni
E = Escape Routes = Vie di fuga
S = Safety Zone = Zona di Sicurezza
Vedetta: La vedetta sono gli occhi della squadra. Dalla sua posizione è in grado di vedere i colleghi che lavorano sulla linea ed il fuoco. Dovrebbe essere in grado di riconoscere particolari situazioni rischiose ed riportarle alla linea.
Consapevolezza: Questa riguarda tutta la squadra. Riguardo la vedetta essa deve essere a conoscenza della locazione del fuoco e dei suoi comportamenti, inoltre guardare il meteo e farlo ad intervalli regolari. Tutta la squadra deve conoscere il piano di attacco ed il fuoco cosa sta facendo. Chi è al comando deve comprendere cosa la vedetta gli sta dicendo. La consapevolezza riguarda l'intera squadra. In qualche sito potreste trovare Anchor point. Invece di Awareness. Questo è il punto da dove intraprendere l'estinzione del fuoco che sia diretto o indiretto, dovrà essere in locazione sicura da dove il fuoco non potrà scappare e circondare la squadra. Può essere una strada, un fiume o delle rocce ad esempio.
Comunicazione: Chi è al comando e la vedetta o vedette devono avere una veloce ed affidabile possibilità di comunicare o attraverso la radio o attraverso vedette. Nel caso stiate usando una radio abbiate un backup pronto se la radio non funziona per qualsiasi ragione.
Vie di fuga: Notare il plurale. Abbiate sempre almeno due vie di fuga Se una viene compromessa sapete cosa dovete fare. Ognuno deve conoscere il piano. La via di fuga potrebbe essere utilizzata anche per eventuali sganci errarti da parte di mezzi aerei o per il rotolamento di materiale da zone più alte.
Zona di Sicurezza: La zona di sicurezza è un rifugio, dove la squadra può stare al sicuro. La zona sarà dettata dalla topografia, combustibile, condizioni meteo e il peggioramento del comportamento del fuoco.
LICES provvede ad una rete di sicurezza se qualcosa va storto. Questo acronimo va guardato come uno strumento aggiuntivo alle attrezzature della squadra come l'elmetto, guanti, pala, acqua etc. Gli elementi dell'acronimo sono interconnessi tra di loro come una catena. L'acronimo riguarda il fuoco ed il pericolo che ne comporta ma parlando di pericoli durante gli incendi boschivi dobbiamo estendere il nostro raggio ad altre minacce per la squadra:
Ceppi d'albero morti che potrebbero cadere. Essi fanno poco rumore mentre cadono qualcuno potrebbe essere colpito. Attenzione quando vi si lavora vicino.
Pietre che rotolano giù dal pendio. Quando si combatte un fuoco in pendenza, trochi e rocce possono essere un problema. Cercate di rimuoverle se non è possibile non lavorate nella loro zona di caduta. Questo è accentuato se si hanno mezzi che lavorano al di sopra. Mantenere la via di fuga.
Rilascio di ritardante. E' bene che le squadre non lavorino nella zona di sgancio del ritardante. Se avviene questo stare molto attenti perchè il ritardante è molto scivoloso. Se pensate invece di essere colpiti, uscite dal target se siete in tempo, no stare sotto gli alberi, grandi rami potrebbero staccarsi, non stare in piedi sotto lo sgancio questo accresce la possibilità di lesioni ed mettersi dietro cose solide come rocce o l'autopompa.
Comportamenti estremi del fuoco. Quando ci sono comportamenti estremi del fuoco l'attacco diretto ed il controllo sono impossibili. L'intensità e la velocità di propagazione definiranno gli sforzi di soppressione. Stare molto attenti se c'è un intensificazione del fuoco, alto coefficiente di propagazione, fuochi secondari a lunga distanza (spotting), fuoco orizzontale a causa del vento ed improvvisa calma quest'ultima potrebbe dettare un cambio in direzione.
L'acronimo LACES fa parte di un più ampio aspetto che garantisce la sicurezza della squadre che operano su di un incendio boschivo. Quello che seguirà sono detti "I 10 ORDINI" che assicurano una gestione del rischio, ovviamente il rischio come dicevamo in uno dei primi post di questo blog non può essere eliminato completamente, ma può essere gestito!
I 10 ordini della sicurezza
- Tieniti informato sulle condizioni meteo
- Conosci cosa sta facendo il tuo incendio
- Basa le tue azioni sul comportamento del fuoco attuale e previsto
- Conosci la tua via di fuga e la zona di sicurezza
- Posiziona una vedetta quando c'è pericolo
- Stai allerta, calmo, pensa chiaro e sii decisivo
- Mantenere la comunicazioni con tutti sulla scena
- Dai istruzioni chiare e assicurati che siano comprese
- Mantenere il controllo di tutti sulla scena
- Attacca il fuoco ma la sicurezza prima di tutto
mercoledì 2 febbraio 2022
FIRE SHELTER
Cosa è il FIRE SHELTER ?
Un importantissimo strumento di sicurezza che viene largamente distribuito negli USA, come dotazione antincendio boschivo personale. Questo strumento ha salvato centinaia di vite, dai veloci fronti di fiamma in avanzamento. Esso consiste in un guscio fatto a strati e termo riflettente, che deve essere utilizzato come ultima risorsa nel caso in cui si rimane intrappolati tra le fiamme e non si può più accedere alla zona di sicurezza o alla via d'uscita. Dato che gli incendi boschivi possono cambiare direzione molto velocemente, avere con sè questo importante strumento, può significare vita o morte. Esso protegge dall'energia radiante, convettiva e al contatto con la fiamma diretta, esso intrappola al suo interno aria respirabile per il mal capitato. Vediamo la breve storia intorno all'evoluzione del FIRE SHELTER.
La Storia
IL primo uso del FIRE SHELTER risale al 1804, quando un ragazzo prese come scudo di protezione in un incendio di prateria una pelle di bufalo, si accorse che l'erba sotto non bruciò salvandosi così la vita. Il Capitano Clarck William registro' questo evento nel suo diario 29 ottobre 1804:
October 29, 1804, William Clark. “The Prarie got on fire and went with Such Violenc & Speed as to Catch a man & woman & burn them to Death, Several escaped. among other a Small boy who was Saved by getting under a green Buffalow skin….They say the grass was not burnt where the boy sat”.
Dettando così l'idea del moderno FIRE SHELTER. Molti anni dopo nel 1958, si sviluppò il primo FS in Australia, fatto da due fogli di alluminio che racchiudevano un panno in fibra di vetro a forma di campana.
Questa forma cambio brevemente nell'anno successivo in un modello orizzontale a tipo tenda canadese. Negli anni seguenti l' Australia con la collaborazione del Centro di sviluppo degli equipaggiamenti del servizio forestale di Missula USA, ordinarono centinaia di fire shelter specialmente nel 1977 dopo la morte di tre pompieri sprovvisti dello strumento.
Esso ha subito molte trasformazioni specialmente nei materiali che rilasciavano gas tossici durante l'esposizione al calore. Nel 1994 ci fu un ulteriore cambio di forma ad U in una borsa con velcro a strappo e linguetta per aprirlo. I cambiamenti andarono avanti nel 2002 con l'avvento di nuovi materiali per aumentarne la protezione e la durata.
Come dicevamo sopra lo spiegamento di questo strumento ci può salvare la vita e la sua efficienza e quindi la nostra sopravvivenza dipende da alcuni dettagli.
- Non dispiegare lo shelter in punti a stretto contatto con le fiamme esempio in sommità ai pendii dove le fiamme si accentuano e i fumi sfogano,
- no nei canali dove si verifica l'effetto trincea.
- Cercare punti dove il fuoco non può camminare come ghiaie vicino ai ruscelli o nei ruscelli stessi sulla riva.
- Sulle strade taglia fuoco nei pendii dove il fuoco salta questa parte che non viene toccata dalla fiamma, ma ATTENZIONE se ci sono mezzi nelle vicinanze potrebbero non vedervi.
- Stare lontani da altro combustibile
- Dispiegare nella vegetazione bassa o su suolo minerale
- Tra le rocce è ottimo
Vediamo lo spiegamento del fire shelter.
venerdì 14 gennaio 2022
IL MISCELATORE IN LINEA AD EFFETTO VENTURI
Il miscelatore in linea di liquidi schiumogeni ad effetto venturi fa parte delle nostre APS da moltissimo tempo ed è il primo proporzionatore di schiuma più usato in assoluto, data la sua alta affidabilità. I miscelatori meccanici ed elettronici sono molto precisi nella miscelazione ed all'avanguardia, ma purtroppo non possiamo abbandonare questo miscelatore in linea definitivamente, fin tanto che non sarà rimpiazzato da uno strumento altrettanto affidabile e di costi contenuti come è il miscelatore ad effetto venturi.
Ma la sua affidabilità di funzionamento anche se semplice deve essere ben compresa ne vale del corretto funzionamento.
Questo dispositivo funziona se la pressione d'entrata e di uscita non viene compromessa, quindi ha poche regole ma cardine e cercheremo insieme di eliminare qualche concetto errato sul funzionamento del miscelatore, vi sarà capitato che non aveva un corretto funzionamento, osservate qui se sono state omesse alcune parti che vi illustrerò qui di seguito.
La pressione d'esercizio
Per prima cosa dobbiamo sapere è che questo miscelatore ha una pressione d'esercizio, ossia la pressione in cui teoricamente comincia a funzionare, se non si raggiunge tale pressione lo strumento non aspirerà il liquido schiumogeno e nello stesso modo se superata tale pressione non lo farà comunque. Quando si acquista questo strumento è importante verificare a che pressione comincia a lavorare, non fatevi "abbindolare" da quante possibilità di proporzioni possa effettuare se poi lavora tra 11 e 14 bar in entrata. Dobbiamo vedere che MP (media pressione) abbiamo sulle nostre APS se 10 o 16 bar.
Perdite di carico
Questo strumento ha delle importanti perdite di carico a valle dello strumento stesso, dovute proprio al suo funzionamento, se noi ne aggiungiamo ulteriori andremo a compromettere il funzionamento. Le perdite che potremmo creare sono dovute alla lunghezza della tubazione tra lo strumento e la lancia, una forte elevazione della lancia rispetto allo strumento, restringimenti della tubazione es da 70mm a 45mm o anche per una non lineare stesa della tubazione (troppe curve strette).
Rispettare la portata
Questa parte è direttamente collegata alla pressione a valle dello strumento però per una migliore comprensione ve la spiego in una diversa chiave ossia la portata. Se abbiamo uno strumento da 70mm quindi parliamo di un miscelatore da 400l/min dobbiamo essere certi che vi sia uno scarico di tale portata, ossia vi sia una lancia da 400l/min nel sistema. Potremmo anche utilizzare due lance da 200l/min tramite un divisore a valle dello strumento, ma nel momento in cui chiuderemo una linea, il miscelatore ad effetto venturi terminerà il suo funzionamento perché ricollegandoci alle pressioni, non viene rispettata la pressione d'uscita.
Poter compensare le eventuali perdite di carico.
Come dicevamo dobbiamo rispettare le pressioni di entrata ed uscita dello strumento ed il suo range di funzionamento. Se io attaccassi per necessità molte manichette tra l'uscita dello strumento e la lancia esse creeranno delle ulteriori perdite di carico. Quindi alla lancia, che anch'essa deve funzionare ad una pressione d'esercizio (parliamo di lance schiuma dove generalmente si parla di 5 bar), non arriva ad erogare la sua corretta portata. In questo caso l'operatore pompa può compensare tali perdite aumentando la pressione d'entrata nel miscelatore, sempre che sia nel range di funzionamento dello strumento, questo diviene un problema se lo strumento è vicino la pompa. Per questo motivo vige la regola (che abbiamo sentito tutti) che il dispositivo va all'ultima manichetta, ma posso aumentare la distanza tra lo strumento e lancia pur sempre rimanendo nelle possibilità della pompa e nella pressione di funzionamento dello strumento che è tra X ed Y (Vi è un limite di manichette è bene verificate col proprio strumento).
ES. Aggiungendo molte manichette a valle del miscelatore.
Pompa 10 bar -----> Mix uscita 5 bar (effetto venturi)----------------> lancia 1 bar. (non funziona)
In questo caso dovrei aumentare la pressione dalla pompa per avere i 5 bar alla lancia ma uscirei dalla pressione d'esercizio del miscelatore o dalle possibilità della pompa dell'APS.
Utilizzare lance DMR
Sempre per gli stessi motivi descritti sopra, se noi attacchiamo una lancia DMR alla fine della tubazione anche se corta tra miscelatore e lancia dobbiamo essere sicuri che dalla lancia escano i litri minuto per il quale il miscelatore è stato concepito (pressione entrata/uscita). Le lance DMR hanno un selettore di portata ed esso è affidabile se la lancia lavora alla sua pressione d'esercizio che generalmente è di 6/7 bar. Ma se essa è in un sistema con miscelatore ad effetto venturi non riuscirà ad avere la pressione corretta a discapito che il miscelatore esca dalla sua pressione d'esercizio. Quindi siamo noi che con il selettore di portata andremo incontro ai litri al minuto del miscelatore, come? Ruotando il selettore di portata al massimo intercettando così il flusso del miscelatore.
ES. Pompa 10 bar -------> Mix uscita 5 (effetto venturi)---> 1 bar teorico perso in un tubo----->lancia 4 bar.
In questo caso sempre teoricamente, il selettore di portata a 500l/min (normalmente a 7 bar) sta erogando 200l/min a 4 bar. Intercettando così la pressione d'uscita o il flusso in uscita del miscelatore ed effettuando l'aspirazione della sostanza schiumogena.
Questi sono i concetti base dei miscelatori ad effetto venturi se li fate vostri avrete capito il funzionamento di tutti, così da aggiustare eventuali correzioni di pressioni/portate.
Altre info:
- La pallina nel miscelatore non ha funzioni nell'effetto venturi ma è stata concepita per dare la possibilità di chiudere la lancia di erogazione senza che l'acqua, trovando la lancia chiusa, si riversi nel contenitore dello schiumogeno. Infatti molte lance schiuma non hanno la valvola di chiusura, ma se usate una DMR o una lancia schiuma nuova con valvola d'intercettazione, la pallina è essenziale che sia al suo posto bloccando il buco di aspirazione.
- Un'altra cosa importante e poco conosciuta è che la lunghezza del tubo di pescaggio non deve eccedere gli 1.8 m e dare la possibilità di alzare il miscelatore troppo rispetto al fustino di schiumogeno. Ma se ve ne è bisogno si potrebbero addizionare più tubi pur sempre restando alla quota della tanica.
- Attenzione al filtro del tubo che è ottimo per non aspirare le impurità dei vecchi schiumogeni FFFP ma se aspirate un liquido schiumogeno AFFF - AR pseudoplastico il filtro potrebbe ridurre troppo la possibilità di aspirazione. Rimuoverlo se necessario.
- Il tempo di transizione è poco conosciuto ed importante saperne l'esistenza. Si tratta del tempo in cui la soluzione schiumogena viene aspirata e poi rilasciata dalla lancia in schiuma finita (areata). Sarebbe ottimo prendere manualità con questo tempo che dipende dal miscelatore in uso, dai tubi impiegati e dal diametro di questi ultimi. Il tempo di transizione potrebbe sembrare una eternità in situazioni di stress e far pensare di aver sbagliato qualcosa e spingere l'operatore pompa nell'aumentare o diminuire la pressione della pompa oppure l'operatore alla lancia nel selezionare diverse portate su quest'ultima se usasse una lancia DMR. Esso può variare dai 20 ai 30 secondi. Questo effetto si ha principalmente con la linea già carica d'acqua e poi il tubo viene inserito nel fustino.
- Un'altra importantissima informazione che vorrei condividere è l'uso del miscelatore venturi con i Fluorine Free o anche detti schiume F3 - Fluorine Free Foam, già discussi in questo Blog. Essendo gli F3 - AR estremamente viscosi alcune ditte suggeriscono di utilizzare un tubo di aspirazione di diametro superiore al normale tubo che si usa per gli AFFF. In recenti prove effettuate, si è visto aumentare il tubo di aspirazione fino a 38mm. Questo ha dato un'ottima risposta con gli F3.
Consiglio di fare dei test col proprio miscelatore ad effetto Venturi in caricamento al proprio APS in maniera da stabilire le limitazioni dello strumento.
- Pressione d'esercizio minima e massima.
- Compatibilità con lo schiumogeno in dotazione al distaccamento (rimozione del filtro).
- Se ha manomissioni, come ad esempio la pallina è stata rimossa.
- Se ha miscelazione per aspirare gli schiumogeni per CLASSE A che vanno dallo 0.5 all' 1%.
- Se compatibile con lance DMR in possesso al distaccamento. Es. miscelatore da 70mm da 400L/min e lancia DMR da 70 mm ma da 500L/min invece che da 800L/min.
mercoledì 22 dicembre 2021
I SINTOMI DEI PROGRESSI RAPIDI DEL FUOCO
Questo ragazzi è il post numero 100 !!
Di strada ne abbiamo fatta, spero che il blog vi sia stato utile durante il vostro percorso nei VVF.
L'intento era quello, cercare di raggiungere più colleghi possibile, e divulgare concetti che occorre sapere per affrontare l'incendio così detto "di oggi!".
Purtroppo abbiamo visto che per avere una certa conoscenza si devono sapere numerosi aspetti che ruotano intorno l'argomento INCENDIO!
Almeno per approcciare la scena con un minimo di consapevolezza e non lasciare tutto al caso o alla pure esperienza personale che anche se importante, non sarà mai abbastanza, se non si fa propria anche la conoscenza di altri, ed in questo blog ogni argomento non è altro che un'esperienza vissuta e studiata da altri.
Il primo post del 4 febbraio 2013 ( CFBT - Addestramento al Comportamento del Fuoco nei Compartimenti) è cominciato illustrandovi che cosa sono i progressi rapidi del fuoco da qui il nome del blog e voglio altresì continuare a darvi una ulteriore linea di sintomi che possono allertarvi prima che tali eventi pericolosi avvengano ed essere in grado di USCIRE prima che sia troppo tardi!
Abbiamo cominciato i 4 febbraio 2013 con i progressi rapidi del fuoco ed arriviamo ad oggi con il post numero 100 e continuiamo con i sintomi dei progressi rapidi del fuoco:
- L'improvvisa apertura del locale incendiato può causare un Flashover o un Backdraft, o creare un aspirazione quindi un flusso in negativo verso di voi, che poi entra nella scala, con la rottura delle finestre del compartimento, causando un rapido sviluppo dell'incendio, questo è fortemente amplificato se soffia il vento sulle finestre guardare il post fuoco guidato dal vento. Usare le corrette procedure d'entrata più volte spiegate in questo blog. Se possibile chiudere un'eventuale porta REI che separa le scale dal piano incendiato prima di aprire il compartimento.
- Incendi in aree nascoste, spazzi del sottotetto, o in compartimenti sigillati con poca ventilazione sono spesso inclini al rischio di Backdraft, dove vi è un accumulo di gas di combustione e gas di pirolisi dei materiali non bruciati, ricordate che la produzione dei gas dei nuovi materiali occupa il 90% del campo d'infiammabilità. Depositi oleosi sulle finestre, porte e maniglie calde e fumo pulsante intorno a questa area è un potenziale segnale di Backdraft esistente. Dove il fumo viene spinto fuori dagli interstizi, vuol dire che vi è un accumulo di pressione all'interno. Tattiche di ventilazione e applicazione dell'acqua finemente nebulizzata nell'ambiente 3D (gas combustibile è l'ambiente 3D), o applicazione di getti esterni come un attacco indiretto sono metodi efficaci per trattare con tale situazione.
- Quando si effettua l'entrata ad un compartimento e si sta avanzando la tubazione nel fumo spesso e si osserva una pulsazione a cicli di visibilità a fumo spesso, quindi il fumo sale e poi scende si deve uscire immediatamente!!! effettuando applicazioni ad impulsi di acqua nei spessi gas di combustione. L'aria viene risucchiata all'interno quando il fumo sale con la possibilità di un potenziale Backdraft.
- Fischi o ruggiti sono suoni indicatori di Backdraft evacuare velocemente e immettere acqua nei gas di combustione per inertizzarli, stare lontano dai muri perché l'eventuale onda di pressione che si creerebbe ad alta velocità rimbalzerebbe sui muri colpendovi.
- Un altro indicatore di Backdraft è la presenza di fiamme blu entro il compartimento. Questo è un segnale di innesco di aree pre-miscelate dove l'aria viene risucchiata a grande velocità verso la sorgente dell'incendio...fare gli impulsi (attacco 3D) nel fumo ed arretrare.
- Ogni crescita improvvisa di calore all'interno del compartimento, particolarmente che vi costringe a terra è un allarmante segnale di imminente Flashover. Immettere acqua ad impulsi negli spessi gas di combustione per mitigare la fase gassosa attacco 3D pulsing.
- L'area di fronte all'edificio come un negozio o industria, dovrebbe essere considerata un'are ad elevato rischio. Perché qui sarà l'are di sfogo di possibili eventi ostili del fuoco. Se l'aria viene risucchiata all'interno de compartimento e si miscela con i gas di combustione e poi si innesca, l'onda di pressione che si creerebbe ferirebbe chiunque si trovi su suo percorso quindi nella zona di rischio.
- Se il piano neutro scende rapidamente verso il pavimento e se il fuoco è incontrollabile e corre sul soffitto, uscire immediatamente dal compartimento e raffreddare in alto i gas prima che avvenga il Flashover.
- Essere consapevoli che una volta che il fuoco è sotto controllo il pericolo non è finito. Mentre si ispezionano altri compartimenti o intercapedini o ogni altro vuoto strutturale dove si possano accumulare gas dell'incendio assicurarsi di non trasportare all'interno di questi compartimenti alcuna fonte d'ignizione, come faville o fiamme.
- Segnali di fiamma nel gas sopra al soffitto è un indicatore di Flashover, c'è bisogno urgente di raffreddare i gas.
- Assicurarsi che quando si apre un compartimento in uno stabile di pluri appartamenti, nella colonna delle scale non ci deve essere nessuno, il fumo in uscita potrebbe auto accendersi ed essere trasportato nella nella scala.
- I pompieri dovrebbero essere consapevoli della locazione del compartimento in funzione del vento esterno, specialmente se le finestre sono dove batte il vento e l'attacco è sottovento vi è un alto rischio di fuoco guidato dal vento. I sintomi potrebbero essere fumo che esce ad alta pressione dagli interstizi del compartimento oppure se dalla finestra del compartimento coinvolto esce fumo a grandi sbuffi, vuol dire che il vento batte all'interno e spinge il fumo dentro che aumenta di pressione ed esce dalla finestra e così via pulsando. Aprire il compartimento in queste circostanze e creare un flusso nelle scale o comunque un flusso punto punto è estremamente pericoloso.
- Se aprite una porta dove il fumo è denso e si forma una sorta di cugno tra l'aria ed il fumo, questo è un forte indicatore di Backdraft il fumo esce e l'aria è risucchiata all'interno.
Ricordarsi i GRILLETTI .... FLASHOVER - TEMPERATURA ; BACKDRAFT - ARIA; FIRE GAS IGNITION - FONTE D'IGNIZIONE.
FLASHOVER : Ricordarsi che se avviene un flashover con voi all'interno le chance di sopravvivenza sono veramente basse. Anche il migliore antifiamma da una protezione limitata. L'unico modo è tenere l'attenzione ALTA ai segnali. L'abbassamento del piano neutro, l'aumento della temperatura , fumi di pirolisi al livello del pavimento che vengono risucchiati ad alta velocità verso l'incendio, tutto ciò vuol dire che vi è un'alta temperatura nei gas sopra di voi, tutti segnali di imminente flashover.
BACKDRAFT: All'apertura, percorso di flusso assente, con abbassamento del piano neutro al suolo, che galleggia in uno salire e scendere con un cugno di aria che si insinua verso dentro. Il fumo potrebbe avere l'aspetto di zucchero filato o di un cavolfiore. Dall'esterno sulla struttura percettibile calore alle finestre e totalmente nere, il gas esce dagli interstizzi sotto pressione questo è un classico indicatore. Il fumo che esce potrebbe innescarsi perchè torna nel campo d'infiammabilità ed è sufficientemente caldo per autoaccendersi. La possibilità di backdraft nei nuovi compartimenti è molto reale, importante conoscere segnali e sintomi e da questo effettuare le giuste azioni.
FIRE GAS IGNITION: La cosa più importante per i fire gas ignitions è capire che il fumo è un combustibile 3D, SEMPRE. Quando siamo un una struttura con un incendio i gas possono viaggiare all'interno della stessa ed essere nel campo d'infiammabilità aspettando una fonte d'ignizione. Evitare questo, controllare il fumo e ventilarlo fuori dalla struttura. Quando si accede ad un compartimento che non è quello coinvolto esso potrebbe presentare fumo laminare calmo che fluttua in aria perchè freddo, se esso entrerà in contatto con una fonte d'ignizione potrebbe innescarsi con una forte esplosione.
Ricordiamoci sempre che stiamo lavorando in ambiente 3D, il fumo è il nostro PRIMO nemico, ma l'obbiettivo finale è l'incendio del solido combustibile che produce l'ambiente 3D.
Auguro delle buone feste a Voi ed alle vostre Famiglie..
Vigile del Fuoco - Riccardo Garofalo
venerdì 3 dicembre 2021
LE LANCE E LA SCHIUMA
Secondo l'IFSTA - International Service Training Association, sono definite lance a mano (non monitor) tutte le lance che possono essere gestite in sicurezza da 1 a 3 pompieri, fino ad un massimo di 1.350 L/min, anche se quasi tutte le lance hanno una portata molto inferiore a tale flusso. Le lance che seguono sono comunemente usate per l'applicazione della schiuma. Parleremo della smooth bore, DMR, LAA-Lancia ad Aspirazione Aria e delle LASA-Lance ad Aspirazione Schiuma ed Aria.
Smooth bore