mercoledì 27 novembre 2013

CFBT - Stress Termico e PPE

Stress Termico nella lotta antincendio ed equipaggiamento Protettivo  

Nella la lotta antincendio il pompiere è esposto ad effetti psicologici e fisiologici dati dal calore. Il tutto  è incentivato dal trasporto degli equipaggiamenti di sicurezza PPE ed SCBA.
Ci sono stati molti studi che hanno  cercato di appurare quali fossero i limiti di stress termico a cui il pompiere è soggetto quando lavora duramente su gravi incendi.

Psicologici :
La temperatura al centro del corpo in aumento può alterare la coscienza e quindi i processi decisionali, cognizioni mentali etc.

Fisiologici:
La forte disidratazione e sforzo con aumento del battito cardiaco a 200 bpm possono portare a tre tipi di danni da calore crampi, esaurimento e colpo.
  1. Crampo da calore: Il danno minimo, causato dalla perdita di liquidi ed elettroliti nel tentativo del corpo di raffreddare i muscoli.
  2. Esaurimento da calore: Perdita di liquidi significativa, i segnali possono essere debolezza, nausea, tachicardia, pallidore,  povero turgore della pelle (elasticità).
  3. Colpo di calore: Questo è il danno più elevato, il corpo non è più in grado di raffreddarsi ed i relativi segnali sono crampi capogiro svenimento, perdita di concentrazione, confusione.

Quindi la rotazione degli equipaggi ed idratazione con sali minerali è importante per prevenire questi tipi di danni al pompiere. In condizioni di lavoro difficili il pompiere può perdere fino a 1,8 litri di acqua in un'ora.


Se un pompiere lavorando su di un grave incendio arriva ad avere una temperatura al centro del corpo di 40°C ed un battito cardiaco di 190 bpm la possibilità per esso di compiere un salvataggio anche di un compagno è gravemente compromessa.

Nello stress termico entra in gioco anche l’equipaggiamento protettivo di cui disponiamo la traspirazione gioca comunque un fattore chiave.
La scelta della giacca antincendio è in base a molti fattori di resistenza al calore TTP termal protective performance, traspirabilità, resistenza abrasioni, ed impermeabilizzazione. La traspirazione è il fattore chiave che negli anni omesso cioè non percepito dai pompieri è responsabile delle ustioni ai pompieri a causa di una errata e vecchia concezione che bagnandosi avrebbero resistito meglio al calore dell'incendio, invece l’assorbimento del calore da parte dell’acqua avrebbe portato la temperatura esterna direttamente alla pelle del pompiere provocandogli delle ustioni, quindi rimanere più asciutti possibile!!!

Fonte euro Firefighter - Paul Grimwood

  1. Routine: potrebbe descrivere una condizione in cui uno o due elementi stanno bruciando in un comparto ad esempio una sedia o un materasso ed hanno appena cominciato a bruciare. La radiazione termica e la conseguente temperatura nella stanza non può essere di molto superiore a quello incontrato in un caldo giorno d'estate. L'abbigliamento protettivo è in grado di soddisfare tale carico termico. 
  2. Ordinario : descrive una gamma di temperature incontrate nella lotta contro uno incendio più grave, oppure un lavoro prolungato in condizioni di routine. Generalmente l' abbigliamento fornirà una tutela per lunghi periodi a questa condizione. E' improbabile che un pompiere sia esposto per un lungo periodo a questa condizione se l'incendio è più grave . 
  3. Emergenza: descrive condizioni severe d'incendio in un locale o un compartimento confinato, o temperature superiore a quelle del flashover. Sotto la condizione "emergenza" le condizioni di carico termico superano i 2,0 cal/cm2, questa temperature viene utilizzata nei test per il TPP  termal protective performance e si estendono al di là dei limiti dei singoli prodotti tessili del PPE.

Per quanto riguarda lo stress termico la traspirazione è il fattore chiave nell’equipaggiamento. Dato che la giacca antincendio è un insieme di tessuti che offrono tutti i requisiti di cui un pompiere ha bisogno, per aiutare il fattore di traspirazione, che all'interno della costruzione della giacca antincendio non può essere aumentato, se non a discapito della resistenza al fuoco o all'impermeabilizzazione etc. interponendo aria tra la pelle e la giacca con una sorta di maglia non sintetica traspirante e scuotendosi di tanto in tanto per mandare via il calore, si può insieme alla idratazione prima durante e dopo un incendio aumentare la possibilità di non intercorrere nello stress da calore.

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