mercoledì 27 ottobre 2021

R.I.C.E. di Paul Grimwood

 Avevamo già affrontato quelli che erano gli acronimi tattici per aiutare l'IC - comandante d'incidente, nel dare la giusta priorità a determinate azioni più tosto che ad altre. 

decisioni tattiche

Quello che introduciamo ora è una acronimo inventato dall'illustre Paul Grimwood. Questo acronimo inserisce nella sua scala di priorità anche l'evacuazione "E" dell'edificio.

Introdotto nel Kent fire rescue Service dal 2010 ed oggi anche nella London Fire Brigade dopo l'intervista degli inquirenti a Paul Grimwood sugli avvenimenti alla Grenfell Tower. Questo acronimo ha come fondamento prioritario la conservazione della scala da eventuali contaminazioni dal fumo.

Intervista - Grimwood.

Chiamato da Paul Grimwood "Decition tool"  - R.I.C.E. ci darà le priorità da eseguire in eventuali incendi di edifici residenziali molto alti come nei grattacieli.


R - Rescue : Se vi è una reale e chiara/confermata, presenza di persone all'interno della zona di rischio questa sarà la nostra priorità, allo stesso tempo l'intervento è prioritario se l'azione salva il maggior numero di vite o mitiga la situazione perché non peggiori. Se entra fumo nella scala questa sarà controllata al più presto possibile, e sarà protetta da una linea secondaria che presiederà l'entrata della lobby con la porta REI che da sulle scale in modalità chiusa.

I - Intervention: Se non vi sono determinati bisogni l'attacco verrà apportato con due linee, attacco e copertura. Entrambe le linee saranno sviluppate dal piano incendiato (impossibile in Italia avere la copertura perché vi è un solo attacco idrante per piano vedi foto sotto a meno che non si spieghi dal piano sottostante, ma creerebbe una breccia nella compartimentazione della scala).

Colonna di carico da 150 mm con due uscite da 51mm per piano KFRS-UK

C - Containment: Ci sono condizione dove il fuoco va contenuto, prevenendo ogni tipo di propagazione o comunque rallentato. Propagazione esterna da piano a piano, o condizioni di fuoco guidato dal vento (Fuoco guidato dal vento), mitigandolo senza aprire il compartimento con l'utilizzo di getti esterni o interni con lance a perforazione, per esempio.

E - Evacuation: In tutte le situazioni in cui la via di esodo potrebbe essere compromessa o non si riesce a controllare grandi quantità di fumo o non si riesce ad apportare acqua al piano coinvolto e la propagazione esterna è su più di tre piani dell'edificio si deve evacuare!

Come dicevamo, questo acronimo da come priorità tattica la preservazione della scala ad ogni costo. Se questa, per ragioni tattiche potrebbe essere compromessa dai vigili del fuoco, l'evacuazione deve essere intrapresa. Questo dispositivo va contro, in certi termini, la strategia di stare fermi in casa che va sempre bene ed un'ottima strategia ( in UK ed è chiamata Stey Put strategy), anche in Italia è sempre intrapresa ma andrebbe però cambiata in evacuazione una volta che la scala potrebbe essere compromessa o comunque vi sia il cedimento degli elementi di protezione dell'edificio, come ad esempio non arriva acqua al piano, le porte rei sono rotte e quindi il fumo entra nella scala e non si può controllare, oppure il fuoco non si può contenere etc. Il proseguo di questo acronimo porta alla lettera E - evacuazione se l'intervento o il confinamento non si può eseguire.

In test di addestramento eseguiti in Kuala Lumpar nel 2008 da Paul Grimwood in grattacieli, gli ufficiali hanno fallito nel non eseguire la procedura R.I.C.E. e migliorato una volta impiegata la procedura. In Kent - UK gli ufficiali  hanno incrementato la loro consapevolezza tattica del 33% usando questo acronimo.

La priorità va data all'unica via di esodo dell'edificio mantenendo la scala quindi sgombra dal fumo mentre si esegue l'attacco, utilizzando gli attacchi idranti nella lobby e mantenerla monitorata con la squadra RAT - rapid ascent team che la pattuglia per eventuali infiltrazioni dal fumo ed esegue salvataggi se questa è compromessa. 



L'approccio in edifici residenziali con la manichetta dal piano sotto a quello incendiato porta i suoi svantaggi, come:
  • Troppe lunghezze di manichette da aggiungere, ci potrebbero essere corridoi lunghi anche 30m.
  • Peggioramento della temperatura corporea dei pompieri sono per predisporre le linee.
  •  Errori di lunghezza sulla linea di beck up
  • Creare una breccia nel sistema di contenimento e protezione della scala.
  • Pericolose condizioni di differenza di pressione tra la scala e la lobby con cause di fuoco guidato dal vento e contaminazione della scala.
Ma come valutazione del rischio se nella ricognizione si ha il fumo nella lobby, questa deve essere trattata come l'estensione del compartimento incendiato, quindi la linea  va dispiegata dal piano sottostante. In questo caso l'evacuazione "E" dovrebbe essere presa in considerazione dal Comandante d'incidente. E comunque prendere in considerazione l'utilizzo della coperta anti fumo da applicare alla porta d'entrata come misura ulteriore.

Paul Griwood - Da noi in Kent addestriamo i nostri pompieri al possibile fallimento dei dispositivi di protezione dell'edificio.

Paul Griwood - Dove i pompieri sono parte del dispositivo di protezione dell'edificio l'istallazione della colonna da 150mm con due uscite da 51 mm per piano, ed inserite nella lobby dovrebbe essere intrapresa per fornire ai Vigili del fuoco un'adeguata quantità d'acqua come requisito tattico sulla portata critica di flusso e mantenere la scala sgombra dal fumo.


Colonna idrica da 150mm VS colonna idrica da 100mm
 
Il vantaggio di una rete idrante montante da 150 mm su i 100 mm, è che consentono flussi più elevati con meno perdite di pressione. Tuttavia, migliorano anche la predisposizione di n° 2 uscite a piano e quattro ingressi alla base (piano terra).
Ciò consente una linea di attacco ed una sicurezza cioè supporto dallo stesso livello del piano coinvolto. Se gli attacchi si trovano fuori dalla scala e nel atrio/corridoio, la scala rimane protetta da qualsiasi infiltrazioni di fumo.
La fornitura di quattro ingressi alla base offre ulteriore opportunità per aumentare la portata, soprattutto se è stato selezionato un idrante soltanto alla prima squadra in arrivo.

martedì 5 ottobre 2021

LA GEOMETRIA PROPAGA L'INCENDIO

Il 18 novembre del 1987 ci fu un incendio nella metropolitana  di Londra, precisamente nella stazione di King's Cross. 
Qui vi fu un inaspettato comportamento del fuoco che provocò 31 vittime tra civili, persone che lavoravano alla metropolitana e vigili del fuoco. 
L'incendio si è innescato nella scala mobile fatta di legno ed ha bruciato per circa 15 minuti.
I pompieri si trovarono un incendio di una certa entità, ma nessuno poteva prevedere un simile epilogo.
In pochissimo tempo l'incendio si sviluppò ferocemente e rapidamente su tutta la scala,  coinvolgendo la biglietteria e tutta l'area circostante con le tragiche conseguenze che tutti conosciamo.
Dopo gli avvenimenti, un team di esperti investigò sull'accaduto (tra cui Paul Grimwood) e definì la rapida crescita e sviluppo dell'incendio come il risultato di un ben distinto fenomeno chiamato poi "Effetto Trincea".
I prodotti della combustione, gas caldi iniziale a metà della scala mobile numero 4, rimasero attaccati alla scala inclinata di circa 30° ed ai confini dei parapetti che offrirono una trincea di contenimento del calore. Presto si innesco la pirolisi del legno, grasso e polvere quest'ultima, accumulatasi nel tempo sulla scala. Rapidamente ci fu l'effetto, fino a quel momento sconosciuto dai vigili del fuoco.

Segue video dell'evento sotto (se non vedi il video metti visualizza sito web)


In questo avvenimento vi era per la prima volta una correlazione strettissima tra la geometria e velocità di propagazione. Oggi questo studio è largamente progredito e lo abbiamo visto avvenire in quello che oggi è chiamato "L'incendio di Facciata".

La velocità di propagazione dell'incendio sulla facciata degli edifici non è correlata soltanto alla velocità di combustione dei pannelli di rivestimento, inseriti nella struttura, ma anche a dove essi sono collocati o cmq dove l'incendio comincia e prende forza, come ad esempio, nell'effetto trincea.

La forma dell'edificio influenza come l'incendio si propagherà verso l'alto, verso il basso o lateralmente. Per ragioni di geometria la propagazione può essere verso l'alto ed inclinata come nel recente incendio della Torre dei Moro, dove la distorzione del fronte di fuoco è stato causato dalla curvatura del rivestimento.


La propagazione verso l'alto

Abbiamo in questa tipologia di propagazione e cioè verso l'alto, 4 caratteristiche che la influenzano.
  1. Verticale verso l'alto
  2. La caratteristica influenza la propagazione verso l'alto
  3. L'influenza dell'angolo
  4. L'effetto trincea
  5. Verticale verso l'alto con fronte inclinato
La propagazione n°1 e cioè verticale e la normale propagazione verso l'alto data dal fumo caldo che si attacca alla superficie dell'edificio e lo scalda. Essa sarà comunque caotica e non sarà vincolata da caratteristiche dell'edificio che non ha proiezioni sulla facciata. Il fuoco è più lento e sarà meno intenso. Foto sotto Nasser Tower Fire 1 ottobre 2005.


La propagazione n°2 coinvolge la caratteristica dell'edificio che ha sporgenze verticali che creano una colonna chiusa introversa tra le sporgenze, il fumo e le fiamme possono attaccarsi all'edificio. Le fiamme si propagano rapidamente perché esse sono confinate all'interno della caratteristica verticale dell'edificio. Il risultato una propagazione verticale rapida. Come verificatasi alla Grenfell Tower Fire sotto nel giugno 2017.


La propagazione n°3, nell'angolo, è molto rapida, ed ha fiamme molto entense. Il fuoco è confinato nell'angolo introverso e le fiamme si estendono in altezza consumando l'ossigeno nella reazione. Le fiamme scaldano con grande calore per contatto il combustibile sopra. Questa è una propagazione molto estesa. Torre dei Moro Fire agosto 2021.



La propagazione verticale n°4 è un effetto trincea, la stessa dell'incendio avvenuto nella metropolitana di Londra alla stazione di King'cross nel 1987. Il parametro importante da considerare nell'effetto trincea è l'angolo, perché avvenga l'effetto, l'angolo deve essere superiore ai 20°.
Ovviamente l'angolo dell'edificio è a 90°, perciò verticale. Il contenimento delle fiamme e dei gas caldi è al massimo.
Con questo angolo è molto possibile che i gas caldi rimangano nella caratteristica a trincea dell'edificio. L'altro fattore è la velocità di ignizione del materiale di rivestimento, infatti una caratteristica a trincea con materiale altamente combustibile, offrono le condizioni ideali perché avvenga. Nella foto sotto l'incendio con effetto trincea in un grattacelo in Cina.


Parliamo ora della propagazione n° 5, una propagazione verso l'alto ma con fronte inclinato, questo può essere dato da una curvatura del rivestimento. Le curve negli edifici possono trovarsi in varie forme, possono essere convesse o concave, orientate orizzontalmente o verticalmente, pronunciate o morbide. Queste avranno un effetto sulla propagazione ed il comportamento del fuoco.
Non ci sono molti esempi di incendi di rivestimenti ricurvi, ma per sfortuna ne abbiamo subito uno di recente alla Torre di Moro in Milano, segue sotto, il link su ciò che è avvenuto.


La fiamma ha la tendenza nel seguire la forma della curva divenendo così, distorta, nella fiamma vi sono due differenti velocità tra la base e la sommità, questo causa un fronte inclinato diagonalmente.
La conseguente distorzione del fronte da luogo ad una propagazione laterale, e questo avviene simultaneamente, più sarà accentuata la curva più sarà inclinato il fronte. La propagazione laterale sarà meno veloce della propagazione verticale, ma potrebbe essere accelerata dal vento che mantiene i gas in inclinazione nel verso della propagazione, come nella Torre dei Moro in Milano.
Nella foto sotto Torre dei Moro Fire.


Per quanto riguarda la propagazione del fuoco sulle forme curve verticalmente, la fiamma tende a progredire verso l'alto e a seguire la forma della curva, vi sarebbe la probabilità per un fronte inclinato. Non vi sono molte testimonianze di questa particolare forma se non di un incendio in Cina a Luoyang, che ha una forma ondulata verticale.

Propagazione verso il basso

Questo effetto si vede molto bene quando l'incendio è ad un livello alto dell'edificio, generalmente al tetto e fu individuato per la prima volta nell'incendio della Grenfell Tower 2017, ma semplicemente era già accaduto in molti edifici tra cui la Olympus Tower, solo che nessuno lo aveva notato.
Una volta che l'incendio raggiunge una parte del tetto, comincia a svilupparsi orizzontalmente, poi goccia e scorre verso il basso, portando il fuoco verso giù. L'incendio si sviluppa orizzontalmente ed verticalmente verso giù dando un fronte inclinato. 
Alla Grenfell Tower l'incendio si propago verso giù sulle colonne dando un fronte inclinato.
E' importante capire che il fronte inclinato avviene per due distinti motivi nella propagazione verso su o verso giù.
La Olympus Tower è stato l'unico edificio dove si sono verificati entrambi i fenomeni.
Nella propagazione verso il basso la maggior parte della radiazione è portata verso l'alto ed una minima parte lateralmente questo distorce il fronte, inclinandolo.
Nel caso di rivestimenti che hanno una barriera AVB (Torre dei Moro) e vi è il gap tra l'edificio ed il rivestimento, quando si sciogli la parte in isolante, si crea un accumulo fuso in una pool fire che può aiutare la propagazione verticale.
Ovviamente la forma ed il contenuto del gap potrebbe avere una influenza sul comportamento del fuoco e la sua propagazione all'interno del rivestimento.
Sotto la propagazione del fuoco sulla Grenfell Tower.



La Propagazione Orizzontale

La propagazione orizzontale di norma è molto lenta, questo perché non si auto accelera da sola come avviene in verticale e quindi procede costante co l'irraggiamento del fronte sul materiale non ancora combusto. Il rallentamento avviene anche da coperture contro l'umidità in alluminio che fonde a circa 660°C. Comunque durante lo sviluppo dell'incendio della facciata ci sono altri processi che realizzano più calore (la propagazione verticale). La combustione orizzontale può accelerare su pannellature che fanno da contorno alle finestre, come è avvenuto alla Grenfell Tower.
Quando il fuoco incontra caratteristiche della facciata orizzontali il fuoco potrebbe intensificarsi. Questo è il caso della Olympus Tower dove vi erano dei bordi detti stringhe orizzontali su tutti i piani dove il fuoco si è propagato all'intera facciata come nella foto sotto.




Comportamento del fuoco al livello del tetto

IL fuoco ha diversi modi di comportarsi al tetto, è importante capire ciò, perché avrà effetti sulla propagazione ed il comportamento dello stesso ai piani inferiori. 
L'incendio al livello del tetto può coinvolgere caratteristiche come parapetti, la corona sommitale dell'edificio o costruzioni sporgenti. Il fenomeno principale è la propagazione orizzontale. Avvenendo però in cima all'edificio, la propagazione sarà molto veloce.  La forma della sommità ci darà quanto esteso sarà il fuoco. Ci sono quattro forme rilevanti basiche per la propagazione del fuoco sul perimetro del tetto.

  1. Gli edifici del primo ordine, hanno una forma del tetto uguale su tutti i lati dell'edificio.
  2. Gli edifici del secondo ordine sono più complessi dei primi, possono avere forme come esagoni o ottagoni oppure ellittici.
  3. Gli edifici del terzo ordine possono avere solo due lati come ad esempio trapezi e rettangoli.
  4. Gli edifici del quarto ordine non hanno standard o forme geometriche proporzionate, però una certa simmetria potrebbe essere presente.
Dove la forma del tetto è regolare l'incendio può progredire orizzontalmente per tutto il tetto e si parla di propagazione perimetrale.
Se la forma non è irregolare l'incendio può progredire orizzontalmente ma non necessariamente coinvolgere l'intero edificio.
Ancora, se gli angoli del tetto convergono in un materiale non combustibile, si può influenzare il comportamento del fuoco. 


Propagazione orizzontale intorno agli angoli

Il fuoco non tenderà a propagarsi intorno agli angoli e pare rimanga confinato sulla facciata di origine, senza un mezzo per muoversi intorno all'angolo.
Molto spesso si è visto che vi era una parte bruciata su di una facciata e completamente pulita dall'altra parte dell'angolo. 
Il fuoco può aggirare l'angolo solo se sono presenti caratteristiche orizzontali che continuano dall'altra parte come le stringhe orizzontali. Il fuoco tende a seguire queste ultime come via più semplice per continuare dall'altra parte. 
Altri fattori sono la forma dell'angolo e la presenza del vento. Se l'angolo è maggiore di 180° avverrà la propagazione.
Le fiamme sull'angolo tendono ad arrotolarsi su se stesse come si trasferiscono da una facciata all'altra tramite la caratteristica combustibile, il fenomeno è detto propagazione del fuoco rotante, la continuità attraverso una caratteristi dell'edificio a livello basso sarà una propagazione perimetrale.

LA propagazione sugli angoli e bordi

Gli angoli possono avere svariate forme e possono essere introversi o estrusi, ognuno di essi ha una specifica influenza sulla propagazione e comportamento del fuoco. Molte caratteristiche dell'edificio producono angoli introversi come colonne, cornici e stringhe orizzontali o verticali o la caratteristica stessa dell'edificio. 

Angolo Introverso: Se l'incendio accade in questo tipo di angolo in una facciata di un edificio le fiamme avranno un incremento di calore verso l'alto divenendo una propagazione verticale e verso il basso in una forma a V. Nel libro di D. Drysdale - Fire Dynamics , si parala proprio di questo effetto. Nella foto sotto l'incendio arrivato all'angolo di una caratteristica della della Olympus Tower.


Angolo estruso o bordi: Negli angoli introverti, la gradazione dell'angolo è critica sul modo in cui il fuoco di propagherà lungo l'angolo. Se l'angolo è inferiore di 180° può avvenire il così chiamato "effetto bordo". Più sottile sarà l'angolo e più la combustione sarà piccola. La piccola combustione brucerà in entrambi i lati, questo intensificherà il fuoco. Sotto dal libro di D. Drysdale - Fire Dynamics.



Lo scopo di questo post era la relazione tra la forma dell'edificio, le sue caratteristiche e la propagazione del fuoco sulla facciata. 
Come si può notare ci sono chiari legami tra la forma e la propagazione.
Attraverso questo si potrebbe, in una certa anticipazione, predire il comportamento del fuoco ed assistere le operazioni antincendio o di salvataggio.
I principi che regolano il comportamento del fuoco e la sua propagazione sulla facciata degli edifici, sono abbastanza intricati, per comprimerli in un semplice concetto. Questo è lo scopo di questo post.

Invito gli ufficiali a leggere l'intero report della...

Dottoressa Frances Maria Pecock MCIAT :
The Relationship Between Building Design and Fire Spread

Contattatemi per averlo.

Colgo l'occasione per ringraziare  la Dottoressa Frances Maria Pecock MCIAT della cortesia prestatami.

VC Riccardo Garofalo


venerdì 3 settembre 2021

INCENDIO ALLA TORRE DEI MORO



Tutti siamo rimasti sconvolti nel vedere un edificio di quella mole, essere avvolto completamente dalle fiamme. La memoria non ha potuto che riportarci agli avvenimenti di Londra nel giugno 2017 quando la Grenfell Tower brucio' completamente, portando con se 72 vittime.

Fortunatamente in questo incendio non vi sono state vittime, ma una ventina di persone ospedalizzate per inalazione di fumo, l'allarme lo ha dato un residente del sedicesimo piano che ha sentito odore di fumo ed ha allertato i condomini del pericolo, pare con una chat. Le scale non sono state interessate dal fumo grazie alle porte REI 120, che sono entrate automaticamente in funzione, solo i corridoi che portano agli alloggi erano interessati dal fumo dopo che alcuni gli appartamenti hanno preso fuoco. L'accaduto ci ha fatto riflettere.... questi tipi d'incendi  accadono anche da noi, era solo questione di tempo. Purtroppo in alcuni dei nostri nuovi edifici ed altri più vecchi, recentemente ristrutturati, sono stati inseriti i nuovi i materiali usati nel nord Europa già da qualche tempo. Infatti questo tipo d'incendio e cioè "l'incendio di facciata" non è una novità ed è stato già affrontato in passato:

Post sull'incendio di facciata

Analizziamo l'evento nelle sue parti, l'edificio il combustibile (la facciata) e l'incendio.

L' edificio

Costruito nel 2015, copre un'area di 3700m2 con 60 metri di altezza, 18 piani e 64 appartamenti. Al piano terra ospitava un'area commerciale e sotto di esso due piani interrati con parcheggio e cantine. Il disegno dell'edificio è un progetto dell'architetto Gaetano Lisciandra (morto nel 2016). E' costituito da quattro lati due corti e due lunghi nelle sezioni lunghe vi era una struttura semicircolari, con funzione estetica (il combustibile), nei lati corti invece era rivestito con dei pannelli coibentanti attaccati al muro della facciata.


Il combustibile, la facciata semicircolare

Le due facciate più lunghe erano costituite da strutture semicircolari costituite da dei pannelli di alluminio, agganciate su di una struttura ancorata all'edificio in cemento armato a 15cm di distanza. Questi pannelli di alluminio nel lato interno erano coperti da una sostanza bituminosa gomma SBR (butano stirene rubber), che funzionava da barriera contro l'umidità e l'aria, (AVB - Air Vapor Barrier).  Nella facciata dell'edificio non interessata dalle fiamme e per essere precisi la facciata senza pannelli estetici semicircolari in alluminio, era rivestita con pannelli isolanti che non hanno partecipato alla combustione.





L'incendio

Il 29 Agosto 2021 alle 17:45 si è notato del fumo fuoriuscire da un angolo del balcone del quindicesimo piano. Che ha cominciato a scaldare ed a innescare la sostanza bituminosa che ricopriva i pannelli al loro interno. La sostanza bituminosa AVB comportandosi come un fuoco di classe B e colata fino in fondo all'edificio, innescando nella sua discesa tutti i pannelli sotto. L'aria che circolava nella struttura semicircolare a 15 cm dal muro dell'edificio ha alimentato l'incendio, estendendolo a tutto il resto della facciata in pochissimi minuti, le squadre all'arrivo hanno trovato un incendio di vaste proporzioni ed  inarrestabile. Tutto intorno cadevano detriti di pannelli che a causa delle alte temperature si erano staccati, nonché un gocciolamento della sostanza bituminosa che veniva trasportato dai moti convettivi. La propagazione dell'incendio si è estesa ad alcuni appartamenti che avevano le finestre aperte o gli infissi in PVC ed alle auto sottostanti.
Due importanti fenomeni di propagazione delle fiamme sono stati identificati, uno verso l'alto in obliquo ed uno in orizzontale e verso il basso poi, tutti e due sono stati influenzati dalla forma semicircolare del rivestimento. 






Vi è un impressionante video che riprende l'intera sequenza dell'incendio in 10 minuti circa l'intera facciata era completamente bruciata.


Metti versione web per vedere il video

 Dopo la Grenfel Tower del 2017, si é azzardata l'espressione .... Difficile che un fatto del genere, possa accadere nel nostro paese. La riflessione è d'obbligo, un censimento sugli edifici potenzialmente pericolosi andrebbe fatto. I pannelli forniti erano certificati come ignifughi quindi è qui che deve essere fatta chiarezza.


martedì 24 agosto 2021

USO DEL RITARDANTE


Come già discusso in un primo post sugli incendi di vegetazione, l'uso del ritardante deve rispondere a determinati requisiti, perché vi sono problematiche ambientali che vi ruotano intorno. 

Il ritardante è un composto chimico di sali di polifosfato di ammonio che inibisce la combustione anche dopo che l'acqua contenuta in esso, evapora (a differenza della schiuma). Questa sostanza si aggrappa alla vegetazione coprendola, non permettendo all'acqua contenuta in essa di evaporare, mantenendo una soglia di umidità abbastanza alta.


Valutare l'efficacia del ritardante può essere soggettiva, ma ci sono dei semplici fattori che ci possono aiutare, diciamo a VISTA.

Criteri di valutazione per l'uso: 

  1. Fermare, ridurre o cambiare il tasso di propagazione del fuoco.
  2. Un obbiettivo preciso, da indicare al pilota.
  3. Si ha bisogno di tempo.
  4. Se non si raggiungono gli obbiettivi prefissati, terminarne l'utilizzo.
Effetti del Ritardante:
  1. Copertura del combustibile, sottrae combustibile al fuoco.
  2. Modifica il combustibile tramite i sali e altre sostanze chimiche contenute nel ritardante, causando una diminuzione d'intensità, o cessazione della combustione.
  3. Raffredda il combustibile, l'evaporazione dell'acqua riduce la temperatura ambientale nonché,  quella del combustibile al disotto della temperatura di ignizione.
Esempi dove usare il ritardante in congiunzione con la tattica di soppressione
  • Ritardare l'avanzamento del fronte di fuoco mentre si crea una linea di attacco indiretto
  • Se la costruzione della linea è in ritardo o incontra delle difficoltà
  • Raffreddare il fronte per attacco diretto
  • Rafforzare la linea di attacco indiretto perché troppo stretta per contenere il fuoco.
  • Proteggere la via di fuga Pompieri/Civili
Esempi sul fuoco

  • In condizioni di un unico fuoco secondario (spotting) o fuoriuscita dalla linea di controllo dell'attacco indiretto.
  • Sul fuoco radente al suolo, sulla superficie
  • Sull'effetto torcia di un singolo albero perché non divenga un incendio di chioma
    Esempi quando il ritardante può essere inefficace

    • Se occorre molto ritardante per raggiungere l'efficacia
    • In condizioni di multi Spotting (incendi secondari), l'intensità del fuoco è troppo severa.
    • Nell'attacco diretto con lunghezza delle fiamme superiore ai 3 metri
    • Il tempo tra uno scarico e l'altro è troppo lungo
    • Se il vento eccede sopra i 30 Km/h
    • Se vi è troppo fumo ed il pilota non vede l'obbiettivo
    • Topografia molto irregolare
    Segue sotto una tabella sulla copertura del ritardante in funzione del modello di combustibile della classifica redatta da Richard Rothermel.

    1 gallone  = 4 litri
    100 feet   = 30 m



    sabato 21 agosto 2021

    IL MODELLO DI RICHARD ROTHERMEL



    L'ingegnere aereonautico Richard Rothermel, del USDA il Laboratorio di scienza sul fuoco nel Missula, Montana, sviluppò un modello sulla propagazione degli incendi di vegetazione. Il modello divenne ampiamente usato e lo è ancora tutt'oggi dagli ufficiali antincendio. Qui sotto segue la storia e a cosa serve questo magnifico strumento.

    Durante la metà del 20 secolo si erano visti i grandi danneggiamenti degli incendi di vegetazione. La politica locale voleva un pronto rilevamento e controllo. 

    La risposta fu un sistema che poteva predire il potenziale comportamento del fuoco, in modo da preparare le risorse necessarie per abbattere l'incendio velocemente.

    I comportamenti più importanti da predire erano la propagazione e l'intensità. Rothermel fu in grado di creare un modello matematico con una equazione conosciuta come modello di propagazione del fuoco sulla superficie.


                                  R = Sorgente/Radiazione

     

    Dove R è il tasso di propagazione e nell'equazione non vi è nessun elemento sui dati del fuoco, ma bensì sul territorio.  Così l'equazione aveva bisogno dei seguenti dati :

    • Umidità (%)
    • Velocità del vento (Km/h)
    • Pendenza (Gradi)
    • Combustibile 
    Quest'ultimo racchiude altre informazioni come:
    • Quantità (ettari/tonnellate)
    • Profondità del letto (metri)
    • Superficie o volume di combustibile (m2; m3)
    • Calorie contenute (BTU)
    • Combustibile morto ed umidità di estinzione
    Vennero fuori 11 modelli di combustibile, da qui una standardizzazione per calcolare il tasso di propagazione. Dopo di Rothermel arrivò Frank Albini un ingegnere meccanico ricercatore che nel 1976 estese l'equazione di  Rothermel cambiando l'umidità di estinzione, arrivando a 13 modelli di combustibile.
    Alla fine nel 1982 il Laboratorio di Missoula compilò un rapporto, includendo la descrizione di ogni modello di combustibile come erba bassa, legname ed erba del sottobosco, erba alta, Chaparral etc.



    Nel 2005 Joe Scott & Robert Bugan arrivano a 40 tipi di combustibili cambiando drasticamente la gestione degli incendi di vegetazione. 
    Calcolando la quantità di umidità della zona si può predire la propagazione del fuoco sul combustibile, sappiamo tutti che l'erba con il 120 % di umidità brucia meno veloce della stessa erba con il 60% di umidità.



    Questo ha permesso di mappare le zone e semplicemente calcolando l'umidità, si avrà la velocità di propagazione del fuoco.
    Le squadre antincendio negli US hanno un dispositivo che misura il vento e l'umidità dell'aria ed attraverso queste tabelle posso calcolare la velocità di propagazione.


                 



    Così da concentrare gli sforzi per la soppressione.
    Vi sono, come dicevo,mappe che vengono aggiornato negli anni per la presenza di varietà diverse di vegetazione. Come qui sotto.




    Ancora oggi l'equazione di Rothermel è in continua evoluzione per predire il comportamento del fuoco negli incendi di vegetazione. Ed è usato ampiamente dalle squadre antincendio negli Stati Uniti.


    Vi è un documento tascabile che le squadre di antincendio boschivo US , tengono sempre con loro dove vi sono i 13 modelli di combustibile oltre ad una serie di informazioni per non lasciare nulla al caso. 

    venerdì 13 agosto 2021

    WFBT Comportamento del fuoco negli incendi di Vegetazione

    L'acronimo WFBT sta per wildland Fire behavior training e come avevamo detto nel primo post sugli incendi di vegetazione, il comportamento del fuoco negli incendi di vegetazione è regolato da tre elementi principali, Topografia, Meteo e Combustibile. Le nostre scelte tattiche saranno influenzate da questi tre elementi.


    Questi tre elementi sono direttamente collegati al comportamento del fuoco, ad esempio, l'intensità del vento sarà direttamente collegata a come il fuoco si propagherà la sua direzione, la quantità di combustibile, invece ci dirà quanto calore sarà dissipato e cioè l'intensità e l'altezza delle fiamme. Per quanto riguarda l'aspetto topografico, un terreno in salita, ci dirà che vi sarà una  rapida propagazione ed una  lunghezza delle fiamme, che scaldano e pirolizzano il combustibile più in alto. Tutti questi aspetti sono fondamentalmente le principali misurazioni che possiamo effettuare sul nostro incendio di vegetazione che poi sono 4 : ( ripeto, Ogni lato del triangolo le altera )

    1. Tasso di propagazione
    2. Intensità
    3. Lunghezza delle Fiamme
    4. Larghezza del fronte 

    Tasso di propagazione

    Il tasso di propagazione è la distanza che l'incendio copre nel tempo, di solito è Centiara - ca (1m2) in un minuto, (centiara ca - 1m2, ara a - 100m2, ettaro ha - 10.000m2). Forte vento, vegetazione secca e continua ed un terreno in salita, daranno un forte tasso di propagazione. Saperlo ci darà la distanza per una linea di attacco indiretta che dovrà essere pronta per quando arriverà il fuoco, calcolare anche un certo margine di sicurezza ovviamente.
    ES. sotto

    1. 10m2 al minuto la velocità del fronte
    2. Attacco indiretto pronto in 60 minuti
    3. 10m2 X 60 minuti = 600 m2 di distanza più margine di sicurezza.

     


    Intensità 

    Essa è calcolata in Kilowatt per metro al secondo (o BTU per piede al secondo, come nella foto sotto), ed è l'energia quindi la sua potenza, rilasciata nel tempo per ogni metro di combustibile consumato al secondo, la vegetazione secca darà forte intensità. Capire l'intensità ci darà una indicazioni su cosa ci aspettiamo dal fuoco e per un piano d'attacco, Esempio un attacco diretto da terra sarà evitato per la forte intensità del fuoco. 



    Lunghezza delle Fiamme

    Da non confondere con l'altezza delle fiamme, essa è calcolata dalla base alla punta delle stesse è può essere vista come l'ipotenusa di un triangolo rettangolo. Forte vento e vegetazione alta ed in salita hanno un forte impatto su questo aspetto. Più saranno alte e lunghe le fiamme e più faville incandescenti causeranno incendi secondari a distanza dal fronte, oltre che un attacco diretto da terra sarebbe molto rischioso.



    Larghezza del fronte

    L'incendio comincia da un punto e si propaga in direzione del vento con una forma ad ellisse, essa sarà formata da un fronte, origine, coda e fianchi, il vento ed il tipo di vegetazione, la morfologia del luogo ed il meteo ci daranno l'estensione del fronte. I fianchi solitamente bruciano meno veloce del fronte, ma un cambio improvviso del vento può far divenire un fianco, un fronte come nella foto sotto.



    Anche il tipo di combustibile è associato al comportamento del fuoco, un incendio di sotto superficie e si muoverà molto lentamente ed sarà poco intenso. Un incendio di superficie invece ha un tasso di propagazione più alto del sottosuolo. Un incendio di chioma quindi aereo avrà un alto tasso di propagazione ed una fortissima intensità rilasciando un enorme quantità di energia in un tempo brevissimo. E' importante sapere che questi tre tipi d'incendio possono avvenire simultaneamente.


    Nel combustibile aereo quindi incendi di chioma abbiamo tre diverse tipologie e di comportamento del fuoco, qui di seguito descritti:

    1. Passivo/Torcia
    2. Attivo/dipendente
    3. Indipendente (molto raro)


    Passivo/Torcia

    L'incendio di chioma passivo (effetto torcia) coinvolge un singolo albero totalmente oppure un piccolo gruppo di alberi. Esso è creato da un incendio di superficie che coinvolge poi un singolo albero. Per evitare ciò, bisognerebbe tagliare ciò che potrebbe causare tale effetto, durante l'attacco indiretto oppure bagnare o coprire di schiuma l'albero.


    Attivo

    L'incendio di chioma attivo si muove velocemente di chioma in chioma ed è sostenuto dall'incendio di superficie sottostante, divenendo così un fronte unico. L'Intervento aereo è necessario con un dispiego per attacco indiretto lontano dal fronte e bonifica con attacco diretto in seguito.


    Indipendente/incendio di chioma

    Esso si propaga di chioma in chioma non è sostenuto da un incendio sottostante, ma le faville che cadono in terra innescheranno un incendio di superficie. Questo evento avviene raramente ma una vota innescatosi occorre supporto aereo.


    Abbiamo visto il comportamento degli incendi di vegetazione, questo ci aiuterà a capire come il fuoco si comporterà nel paesaggio circostante e quindi sulle decisioni tattiche da intraprendere.

    Allego alcuni video degli avvenimenti che stanno imperversando nel mediterraneo attualmente.

    (metti versione web per visualizzare in video sotto)

    Sardegna


    Sicilia


    Abbruzzo


    Calabria


    Turchia


    Grecia




    domenica 1 agosto 2021

    ATTACCHI AGLI INCENDI DI VEGETAZIONE


    La decisione è critica, quando si approccia un incendio di vegetazione, sulla strategia da applicare, se effettuare un attacco offensivo, difensivo o una combinazione di entrambi. Rivediamoli sotto:

    Offensivo: Quando le risorse sulla scena sono sufficienti per controllare il fuoco.

    Difensivo: Quando il personale è limitato e le azioni da compiere sono anch'esse limitate.

    Nella situazione offensiva abbiamo due strategie di controllo degli incendi di vegetazione qui di seguito elencate:

    Attacco diretto: Si attacca il fuoco sul bordo o parallelo ad esso che offre anche una certa sicurezza se dal lato già bruciato (il nero).

    Attacco indiretto: Questo comporta la costruzione di una linea di controllo lontano dalla testa dell'incendio che procede verso la linea di controllo, usando il sistema del contro-fuoco o applicando schiuma, oppure ritardante e nel migliore dei casi rimuovendo la vegetazione e quindi il combustibile.


    In entrambe le strategie abbiamo vantaggi e svantaggi, ma in tutte e due i casi l'uso della schiuma di Classe A ci offre un grande aiuto. L'abilità della schiuma o agente bagnante di mantenere il combustibile bagnato, da la possibilità al team di attacco di spostarsi in altra area. Nel caso si usi la schiuma, essa deve essere più fluida possibile in modo da penetrare la vegetazione compatta.

     

    L'attacco diretto 

    Questa è una operazione intrapresa direttamente sul combustibile che brucia. L'applicazione di agenti bagnanti o schiume per classe A penetrano a fondo il combustibile anche se compatto, evitando la riaccensione ed inoltre nel caso dell'uso di schiume le faville rimangono intrappolate all'interno non creando altri incendi secondari. L'uso della schiuma Classe A è consigliato quando vi è molto vento.

    L'attacco diretto è consigliato dove l'incendio è di piccole dimensioni, durante lo spegnimento di incendi secondari, quando l'incendio corre velocemente a causa del forte vento e della continuità di vegetazione, quando l'area persa si deve ridurre il più possibile come ad esempio in aree forestali di tipo commerciale o protette.

    Abbiamo varie strategie di attacco diretto tutte partono dal NERO, il posto più sicuro.

    Attacco frontale

    Attacco alla testa del fuoco che parte dalla testa e continua sul fianco. Il vento, densità e altezza del combustibile, potrebbe fare dell'attacco frontale, una attacco non sicuro.


    Attacco al fianco

    Attaccare i fianchi simultaneamente o uno alla volta, l'attacco comincia da locazione sicura e si avvicina alla punta o testa. Ottimo se la testa viene spenta o fermata da mezzo aereo diventando così attacco in tandem. 


    Attacco a pinza 

    Attacco simultaneo da due direzioni, utile se l'incendio è debole su tutti e due i fianchi  e in testa. Il successo è determinato dal personale disponibile. 


    Attacco mobile 

    Il mezzo segue l'attacco, ottimo su erba e terreni dove il mezzo può andare.


    L'applicazione della schiuma Classe A finita (cioè espansa) in bassa espansione con rapporto da 1:5 (ottimo il CAFS), va applicata alla base delle fiamme sul combustibile che deve ancora bruciare per due motivi fondamentali, uno per evitare che la schiuma venga portata via dai moti convettivi e l'altra è perché il fuoco sarà fermato e spento per l'umidità del combustibile.

    Svantaggi dell'attacco diretto: Lavorare sul bordo dell'incendio espone il pompiere ad intenso fumo e calore. Molto più sicuro lavorare dalla parte già bruciata specialmente il condizioni di vegetazione alta e fitta ed in condizioni meteo di forte vento. La linea della tubazione potrebbe dover essere molto lunga perché il fuoco brucia in modo irregolare, le faville potrebbero creare incendi dietro i pompieri tagliando la via di fuga, se lavorano sul verde (come sotto).



    Attacco indiretto

    Questa tipologia di attacco è scelta perché negli incendi di vegetazione l'approvvigionamento idrico è scarso e quindi si sceglie di rimuovere il combustibile per eliminare un lato del triangolo della combustione oppure perché le fiamme sono troppo intense, alte e veloci. Nell'attacco indiretto la linea di controllo è fatta molto lontano dal bordo dell'incendio, che esso possa essere il fianco o la punta/testa o la coda, questo dipende dalle nostre priorità. Solitamente la distanza tra la linea di controllo ed il fuoco viene bruciata in quello che è chiamato contro-fuoco. Il successo della linea di controllo nell'attacco indiretto dipende  da dove si sceglie di farla, inoltre essa deve essere larga a sufficienza da prevenire una fuoriuscita del fuoco. Come regola generale una volta e mezza l'altezza delle fiamme. 

    La locazione di costruzione di tale linea dovrà rispondere ad importanti requisiti di sicurezza, essa sarà vicino ad una strada, uno specchio d'acqua o aree già bruciate. Inoltre non si faranno più linee se non si possono controllare, ed si eviteranno posti con vegetazione molto densa.


    Rimuovere il combustibile

    Utilizzare motoseghe, rastrelli per eliminare il fogliame ed ottime anche zappe per raggiungere il così chiamato suolo minerale.



    Linea Umida con l'uso dello schiumogeno Classe A

    Si usa per costruire una barriera umida, utilizzando una schiuma abbastanza espansa (media espansione) che rimanga e non dreni subito, ottimo se in discesa. Si può utilizzare la schiuma per ricoprire la vegetazione circostante (ottimo il CAFS). Vento, umidità e temperatura circostante determineranno il successo della linea umida. Essa durerà almeno cinque volte rispetto all'acqua. Il personale sarà pronto a spegnere ogni possibile fuoriuscita dalla linea o applicare nuova schiuma dove necessario. L'utilizzo di una schiuma più fluida è permesso in condizioni di vento forte e combustibile compatto nel terreno sia di superficie che sotto la superficie.



    linea di ritardante

    Il ritardante è una sostanza chimica (sali di polifosfato d'ammonio) che aumenta la  ritenzione idrica della vegetazione, ossia evita l'evaporazione dell'acqua contenuta nelle piante che poi bruciano, aumentandone così la loro durata. Solitamente viene rilasciata da un mezzo aereo, ed è colorata di rosso per la sua visibilità ma può anche non esserlo. Il ritardante è miscelato con acqua che evapora e lascia la soluzione intorno alla pianta racchiudendola. Ultimamente si sta verificando la sua compatibilità con l'ambiente come lo è stato per lo schiumogeno. Evitare rilasci vicino laghi e corso d'acqua.



    Vantaggi dell'attacco indiretto

    La linea è facile da proteggere, qui non bisogna correre sul bordo del fuoco, tra calore e fumo. La locazione della linea di controllo inoltre è vicino a barriere naturali che possono essere usate anch'esse come barriera laghi, fiumi, rocce o strade.


    Svantaggi dell'attacco indiretto

    Se non viene effettuato il contro-fuoco, i vigili potrebbero essere in pericolo, una grande area è sacrificata alle fiamme, sono lontani dalla parte già bruciata dall'incendio spesso usata come ancora di salvezza e punto di attacco diretto, si possono creare pericolose condizioni di spot fire ed infine, il vento potrebbe fare cambiare direzione al fuoco mettendo in pericolo il personale.


    Nella situazione Difensiva invece, la squadra sarà schierata a protezione di una abitazione ad esempio, come avviene nell'interfaccia urbana, perché le risorse non permettono altre manovre.

    L'utilizzo della schiuma Classe A, in questo caso, sarà fondamentale per non degradare le già scarse risorse idriche.

    Quando proteggiamo una struttura,  dobbiamo vedere se essa è proteggibile, per prima cosa la via di fuga della squadra non dovrà mai essere compromessa dalle fiamme, poi dobbiamo vedere quanta vegetazione, quindi combustibile si ha intorno. Chiudere porte e finestre della struttura e rimuovere più vegetazione possibile. Una rapida occhiata intorno alla struttura ci farà decidere se essa è proteggibile oppure no.


    Nella foto sopra questa struttura è completamente immersa nella vegetazione. Quindi recarsi in un'altra struttura anch'essa minacciata dal fuoco ma più proteggibile, come sotto.



    Le tubazioni da 25 mm

    In incendi di boscaglia sono utili le tubazioni da 25 mm ancor più dei naspetti che hanno una bassissima portata. Sono facili da ripiegare attraverso il metodo ad "8" (foto sotto - avvolgere ad otto intorno i polsi la tubazione da 25 mm) che ne permette un nuovo dispiego inseguito e possono essere lasciati in loco per una rapida ritirata. Vi sono tipologie che si inumidiscono per aumentarne la durata sul nero quando si attacca. Considerare le forti perdite di carico di questa tubazione non farle troppo lunghe mediare con i 45 mm.


    Come ultima informativa vorrei farvi vedere un ottimo approccio COMBINATO, ossia difensivo delle abitazioni con mezzo aereo ed attacco indiretto con contro-fuoco dalle squadre AIB, sfruttando il terreno inumidito dal mezzo aereo ed usato come linea umida, nei recenti avvenimenti in Sardegna. Al quale va il mio augurio di una forte ripresa.

    attacco combinato Difensivo ed indiretto

    Continuo questo post, aggiungendo alcuni video che mi sono stati suggeriti dal mio carissimo amico Federico con il quale da sempre mi confronto e mi consegna i migliori suggerimenti per questo Blog.

    Grazie Federico!

    (Metti "versione Web" per visualizzare i video sotto)

    Manovre antincendio boschive:





    Alcuni mezzi per il boschivo:




    Come ultimo video una manovra di autosalvataggio con mezzi idonei che lo permettono !


    Impensabile attaccare incendi di vegetazione con mezzi per gli interventi quotidiani.