lunedì 23 dicembre 2019

CFBT - FIRE GAS IGNITION - i fenomeni

In un post precedente avevamo già parlato del fenomeno Fire Gas Ignition, che era così descritto:

Quando i gas dell'incendio (fire gas) si perdono in un'area adiacente ad un compartimento che sta bruciando essi possono ben mescolarsi con l'aria in quel compartimento adiacente. Questa miscela può riempire tutto o parte del volume disponibile e può essere all'interno dei limiti di infiammabilità. Se la miscela è infiammabile questa può provocare un grande aumento di pressione. E questo stato è chiamato fire gas explosion.' Un fire gas explosion avviene senza cambiare nessuno stato di nessuna apertura nel compartimento. Il cambio di ventilazione cambia le condizioni nel compartimento per il backdraft che deve cambiare durante lo sviluppo del fuoco. Naturalmente, il confine tra i due concetti può essere un poco confuso.'
(Fonte Euro Fire fighter del  2007 di Paul Grimwood)

L'alta pressione del fumo nella stanza incendiata, può far si che il fumo si muova nella struttura se la porta è aperta. Può muoversi in altre stanze, in cima alle scale, nei vuoti (es. controssoffitti) e negli attici. Anche il vento può muovere il fumo nella struttura se una finestra si infrange. L'infiammabilità del fumo è molto variabile e rimane in sospensione per un lungo periodo. Il fumo anche se freddo e trasportato in aree remote dall'incendio è da ritenersi ad un livello d'infiammabilità. La sua accensione da qualsiasi fonte è un FGI.

Il fenomeno fire gas ignition detto anche FGI in realtà racchiude PIU' di un evento...

Essendo esso una accensione dei fumi, questa può avvenire in molti modi sia che il gas di combustione sia che esso si trovi tra il limite superiore (LS) ed inferiore (LI) del campo di infiammabilità.


campo d'infiammabilità del fumo


Per esempio lo stesso Roll Over è un FGI lo abbiamo visto nelle prime cause dell'avvento del flashover, il gas di combustione  (in gran parte CO) si Auto Accende perché raggiunge la temperatura di 600°C. 


rollover

Ed ancora, la SMOKE EXPLOSION che avvolte viene confuso con il backdraft. Il backdraft avviene per un cambio di ventilazione (un'apertura) e l'ingresso dell'ossigeno, la smoke esplosion non è influenzata da tale cambio di ventilazione e può avvenire in maniera improvvisa anche nello stesso compartimento dell'incendio se suddiviso su più livelli, per esempio. L'accumulo dei gas di combustione nei vani superiori ben miscelato con l'aria può essere acceso da una qualche fonte d'ignizione.

Bellissimo esperimento di smoke explosin:

https://www.videospompiers.com/video/2474/fire-gas-ignition/


Il Flash Fire accade come per la smoke esplosion soltanto che esso si trova verso un LI del campo d'infiammabilità dando così luogo ad una sfiammata senza onda di sovrapressione. 
Essa viene riprodotta anche nelle unità FDS.



L'Auto Accensione può accadere quando si hanno grandi produzioni di fumo, in incendi che bruciano grandi quantità di materiale ed il fumo che si sprigiona molto caldo, appena entra in contatto con l'aria va in auto accensione.

Le Ghosting Flames dette anche Dancing flames o Dancing Angel dai pompieri, sono piccole accensioni nel fumo, spesso di colore blu di 3-4 secondi, avvengono sempre per autoaccensione in un fumo ricco cioè nel LS de campo d'infiammabilità, potrebbe essere un segnale dell'accensione, se visibile, dell'intera massa di fumo.
Il meno conosciuto 


L'ultimo evento dei FGI si chiama Forced Draught Fire questo è il risultato delle condizioni di fuoco guidato dal vento wind drive fire  o del flusso della PPV sparando i gas di combustioni e fiamma alcuni metri lontano fuori dall'apertura che si auto accendono appena incontrano l'aria all'esterno ed anche con l'aria con cui si miscelano nel flusso, l'effetto può sembrare simile ad una fiamma ossidrica, i gas si bruciano appena incontrano l'aria.

martedì 10 dicembre 2019

CFBT - I TERMINI PIU COMUNI

Nei Post precedenti ho usato molte terminologie di uso comune nel CFBT, senza però ribadirne il concetto, di cosa realmente significhino...
Sapere ed usare i termini appropriati è importante per capire lo sviluppo del fuoco nei compartimenti e prevenirne gli effetti pericolosi che in esso si sviluppano.


Cominciamo :

Incendio controllato dal combustibile : Un incendio in un compartimento è definito CONTROLLATO DAL COMBUSTIBILE quando l'incendio è nel suo stadio di crescita e sviluppo preflashover e la sua crescita dipenderà dalla quantità di combustibile disponibile nel compartimento, dove vi sarà sufficiente ossigeno per sostenere la sua totale combustione fino al FLASHOVER.



Incendio controllato dalla ventilazione: Un incendio in un compartimento è definito CONTROLLATO DALLA VENTILAZIONE quando avrà sufficiente combustibile ma non avrà sufficiente apporto di aria/ossigeno, dato per esempio dalla piccola taglia della ventilazione (finestra/porta), che non permetterà un'entrata corretta dell'aria/ossigeno. Questo rallenterà la sua crescita e sviluppo VERSO il flashover.


Incendio sottoventilato: Un incendio in un compartimento è definito SOTTOVENTILATO quando è chiuso in un compartimento e continuerà la sua crescita finché vi sarà abbastanza aria/ossigeno, entrando poi in condizioni di soffocamento. Questo a lungo termine porta ad un estinzione del focolare oppure con un'apertura improvvisa nelle prime fasi di sviluppo ad un FLASHOVER INDOTTO.


Oppure se l'apertura è fatta in uno stadio ancora più lontano durante la fase di soffocamento e cioè tra il flashover indotto ed l'estinzione totale (cosa remota), questo porterà ad un BACKDRAFT.




Incendio di un compartimento: Parliamo D'INCENDIO DI COMPARTIMENTO quando l'incendio rimane confinato all'interno di uno spazio, per esempio alla mobilia in una sola stanza di un'appartamento.

Incendio di multi compartimento: Parliamo D'INCENDIO DI MULTICOMPARTIMENTO quando l'incendio si propaga in più compartimenti, per esempio a più stanze di un appartamento.

Incendio di struttura: Parliamo D'INCENDIO DI STRUTTURA quando alla combustione partecipano anche parti o tutta la struttura come muri, soffitti, solai e travi.


Carico d'incendio: Per carico d'incendio s'intende tutto quello che è combustibile in un determinato compartimento ossia quello che contiene ed il materiale con cui è costruito. La quantità di energia (calore) che contiene i misura in MJ/m2. Piiù sarà grande il carico d'incendio più si dovranno usare grandi flussi d'acqua.


Ratio di crescita e sviluppo: La velocità con il quale un incendio in un compartimento si sviluppa fino al flashover. Questo dipende dalla larghezza delle aperture e dalla tipologia del carico d'incendio. Ad esempio il mobilio di oggi rispetto a quello di una volta fa si che l'incendio cresca molto velocemente. Questa crescita è stata divisa in LENTO, MEDIO, VELOCE ed ULTRA-VELOCE.


Portata critica di flusso: Essa è la portata minima di una tubazione sotto il quale non si potrà spegnere un determinato incendio. Questa è stata stimata in 5 litri al m2 e più o meno le formule di molti paesi arrivano alla stessa conclusione. Quindi la formula dovrà essere aumentata in base al carico d'incendio ventilazioni presenti e vento.

Gravità corrente: Flusso opposto di due fluidi causato dalla differenza di densità. Nel "firefighting" è il termine riferito alla zona sotto pressione, dove l'aria entra nella struttura o compartimento e alla zona sovrapressione dove il fumo e fiamme  lasciano la struttura.



Piano neutro: Linea di demarcazione o interfaccia tra la sovra e sottopressione.



Queste sono soltanto alcune....tra le più importanti....

Colgo l'occasione per porgere gli auguri di un sereno natale...
...a voi e alle vostre famiglie
Riccardo Garofalo


domenica 10 novembre 2019

CFBT - Il Controllore della Porta

Controllore porta

Quando  nel 2008 tradussi il documento di Paul Grimwood - Flashover & Nozzle techniques (1999), lessi con quanta velocità si raggiunse il flashover durante un esperimento con la porta del compartimento a fuoco, aperta e quindi l'importanza di tenere la porta più chiusa possibile, avendone per giunta già visto gli effetti nell'unità FDS del Cdo di Biella nel 2007.

Segue documento originale:

Dati sull'esperimento porta al punto 63.
http://www.pawlingfire.org/content/training/file/FLASHOVER%20NOZZLE%20TECHNIQUES.pdf

Video dell'esperimento dei laboratori UL (undewriters laboratories)



Negli anni a seguire ho sempre trasmesso l'importanza di questa azione che aveva un forte impatto sull fuoco.
Ma questa fondamentale parte tattica è più di un'azione da compiere ma un RUOLO da ricoprire con il personale disponibile o almeno alla prima occasione utile! Negli Stati Uniti ho potuto vedere durante una evoluzione con fuoco vero, come questo ruolo è coperto nella stessa misura dell'operatore lancia e con quanta rigorosita' viene svolto. Quindi un'assegnazione specifica ad un ruolo tattico! Che và al di là di chiudere semplicemente una porta.

I compiti del CONTROLLORE PORTA :

  1. Forzare l'entrata (ha con se un Palanchino)
  2. Se già aperta, accostarla per limitare l'entrata dell'aria
  3. Aprirla al team con tubazione in entrata
  4. Posizionare una lampada all'interno (ha con se una lampada)
  5. Accostare la porta 
  6. Tenersi in contatto col binomio all'interno (ha con se una radio)
  7. Far scorrere la tubazione
  8. Far uscire il vapore in eccesso durante l'attacco
  9. Se il team in attacco penetra molto all'interno il controllore porta entra all'interno.
  10. Controlla eventuali PRF progressi rapidi del fuoco
Ci sono vantaggi e svantaggi d'solare il fuoco.

Vantaggi:
  • Grande controllo sulla crescita e sviluppo dell'incendio
  • Riduzione del calore rilasciato dell'incendio HRR Heat rate relase
  • Riduzione della radiazione termica
  • Flussi bassi d'acqua possono essere efficaci
  • Poche probabilità di flashover o backdraft
  • Riduzione della probabilità di collasso di una finestra

Svantaggi:
  • Il bilanciamento termico è rovinato (no aria fresca sul pavimento)
  • Visibilità è ridotta drasticamente 
  • Il calore scende fino al pavimento
  • Potrebbero accumularsi grandi quantità di gas
  • Il CO aumenta e O2 diminuisce
  • Eventuali vittime possono soffrire questo effetto
Controllare una porta può divenire scomodo infatti in altri paesi vengono usati dispositivi come smoke blocking device

smoke blocking device

ci sono anche video del suo utilizzo su youtube



Nell eventuale utilizzo della PPV il controllore porta può diventare colui che controlla il motoventilatore.

mercoledì 9 ottobre 2019

CFBT - CONTROLLARE IL FLUSSO D'ARIA - flow path o air track

Davanti a tutto è importante ribadire le condizioni dell'incendio che s'incontra, ossia il profilo di ventilazione, cioè  un incendio all'interno di un compartimento se è controllato dalla ventilazione o è controllato dal combustibile. Nel primo caso se un incendio è controllato dalla ventilazione vuol dire che l'aria all'interno non entra (cond. sottoventilate) o ne entra poca, affinché l'incendio possa proseguire verso il flashover, quindi la sua deriva potrebbe tendere verso un possibile  flashover indotto o backdraft. Se l'incendio invece è controllato dal combustibile vuole dire che all'interno del compartimento entra aria sufficiente affinché tutto il combustibile possa essere ossidato (bruciato) e quindi proseguire nel suo naturale sviluppo verso il flashover. Quindi se arrivati sul posto dopo aver appurato salvataggi possibili etc ed effettuato un giro a 360° dell'edificio, vediamo del fumo uscire ad esempio dalla finestra o porta, la domanda da porsi è la seguente.....Entra dell'aria??......in che modo sta entrando???...come posso usarla a mio vantaggio????

Differenti flow path con o senza aperture


Nel caso di una  apertura creata o esistente il fumo uscirà nella parte superiore (zona in sovrappressione) e l'aria entrerà dalla parte inferiore (zona di sotto pressione) .

normale flusso d'aria su di un incendio

Se già esistente dobbiamo controllare il flusso d'aria (flow path o air track) in maniera da apportare l'attacco nel modo corretto, proteggere il binomio d'attacco ed eventuali vittime inabili in altre stanze. 
L'antiventilazione già discussa precedentemente è il primo controllo del flusso d'aria!

RICORDA !!!!!!....... Più aria entra e più sarà veloce la combustione.

Nel caso in cui , per esempio, avremmo una finestra aperta dall'incendio e la porta aperta da noi per attaccarlo, si avranno due correnti che alimenteranno l'incendio facendolo crescere in dimensione.

incendio con due apertura stessa altezza

Ora tutto questo è vero in teoria, ma nella realtà il vento sempre esistente i modo leggero o elevato darà una direzione all'incendio, con una parte con più fumo ed una con meno fumo questo sarà il nostro flusso d'aria - flow path che ci darà la direzione o verso in cui deve essere attaccato l'incendio se non ci espone a particolari pericoli, in tal caso deve essere cambiato il flusso o chiudendo le aperture (antiventilazione) o per esempio attraverso la PPA..
E comunque anche se il vento soffia diciamo nella nostra cool zone cioè alle nostre spalle una adeguata ventilazione in uscita deve essere fatta per lo scarico del gas e vapore.

Compartimento con flow path


Ho preso da youtube tre incendi di abitazione da discutere con voi sulla possibile gestione del flusso d'aria.....
Ribadisco che... apprendo attraverso il video l'intervento e non sò nulla, rispetto alle decisioni prese da capo squadra che avrà avuto le sue ottime ragioni per effettuare l'attacco in quel modo.

Primo Caso incendio appartamento

Come si vede nella foto , l'incendio è sito nella finestra centrale dell'appartamento che comunica con la finestra di sinistra dove vi è un pompiere che sta per attaccare l'incendio dall'esterno con il naspo che sale sulla facciata del palazzo. Il flusso d'aria esce dalla finestra di sinistra dove è sito il pompiere ed esce ovviamente dalla finestra centrale dove vediamo il fumo.

Nella finestra di sinistra all'incendio entra l'aria.
Nella foto successiva viene apportato l'attacco dall'esterno ed il fumo e vapore acqueo prodotto nell'attacco cominceranno ad uscire anche dalla finestra di sinistra.

Flusso d'aria cambiato il fumo esce dalla finestra di sinistra
Il flusso d' aria poteva essere usato a vantaggio tattico, effettuando l'attacco da sinistra all'interno, facendo uscire vapore dell'attacco e gas prodotti dalla combustione all'esterno e non all'interno. Gettando l'acqua da fuori è stato cambiato il flusso d'aria perché si è creato come un tappo nella finestra centrale. I gas e le polveri della combustione cosi come il vapore dell'attacco si sono mossi verso il flusso d'aria della finestra di sinistra.

Secondo caso incendio appartamento

Il flusso d'aria in questo caso si muove dalla finestra con la serranda rotta verso la parte incendiata.

flusso d'aria entra dalla serranda rotta esce dalla parte dell'incendio
Appena viene apportato l'attacco dall'esterno il fumo comincia ad uscire dalla finestra rotta perché non potrà più sfogare all'esterno e si muoverà dall'altra parte propagandosi verso la finestra con la serranda rotta.

flusso d'aria cambiato verso la finestra con la serranda rotta

 Anche qui il flusso d'aria non è stato usato a proprio vantaggio tattico facendo semplicemente un giro attorno all'edificio ed attaccato dalla parte della finestra con la serranda rotta, così facendo il fuoco e fumo sono stati sparsi verso l'altra parte dell'appartamento.

Terzo caso d'incendio appartamento

L'incendio è sito in un appartamento di un edificio molto alto, come si vede nella foto la porta dell'appartamento non è stata chiusa ed il flusso d'aria mosso dall'attacco apportato anche in questo caso dall'esterno muove vapori e gas di combustione verso le scale salendo su in cima.

il fumo e vapore escono dal vano scale in cima all'edificio
inutile dire a cosa comporta tutto ciò.

Rrversal flow path

Come si vede cambiare il flusso d'aria è possibile e si dovrebbe fare per migliorare le condizioni del team d'attacco, delle vittime e non propagare l'incendio in altre zone.

Verso di attacco 


Quindi parliamo di gestione del flusso d'aria che consiste nel creare o chiudere delle aperture.
Questa gestione sono le tattiche di ventilazione già discusse nei post precedenti e devono essere fatte sotto quattro regole principali:

  1. L'azione deve essere comandata dal capo squadra o comunque comunicata.
  2. Fare la ventilazione con il team d'attacco pronto ad entrare, avremo un incremento della combustione.
  3. La ventilazione deve essere nella parte opposta al team d'attacco per rilasciare i gas e vapore.
  4.  Non creare ventilazioni dietro il team d'attacco per non comprometterne l'uscita

Tenente Nick Papa, NBFD New Britain Fire Department

Nel punto 3 dobbiamo essere attenti che il vento non colpisca la finestra che dobbiamo aprire....
Un vento che soffia a 9 m/s può creare un incremento di 400°C nel corridoio del team di attacco...e può non essere neanche sopraffatto da due  motoventilatori da 70 cm uniti insieme.

altre info sul link:

https://eurofirefighter.com/flow-paths

lunedì 9 settembre 2019

VENTILARE LE CONDIZIONI DI "HOT WALL"


trasferimento del calore nel compartimento


In un mio video "TECNICHE DI LANCIA che trovate sul canale youtube" dove illustro alcune tecniche nell'utilizzo della lancia  DMR 500, vi parlo, nell'espletamento di un possibile utilizzo, proprio sulle condizioni di "HOT WALL"...... il nome ci dice molto, ma di cosa si tratta?
I confini di un compartimento e cioè muri, pavimento e soffitto possono influenzare le condizioni di un incendio all'interno del compartimento in tre modi:

  1. La grande quantità di calore dell'incendio viene perso attraverso i confini non isolanti, disperdendo il calore all'esterno, in questo caso il muro è freddo ed il calore dello strato di fumo quindi perde calore.
  2. I confini possono essere isolati ed il calore dell'incendio rimane nei gas di combustione ed il potere radiante si incrementa drasticamente.
  3. I confini assorbono grande quantità di calore (es. cemento o mattoni) e queste sono condizioni di HOT WALL che incrementeranno il calore nei gas di combustione ulteriormente.
Quindi quando la radiazione diventa il meccanismo dominante di trasferimento del calore nel compartimento essa è una condizione di HOT WALL dove i muri trattengono calore. Dove il muro disperde calore all'esterno sono condizioni di muro freddo non isolato e cioè COLD WALL.
Nelle condizioni di COLD WALL muro freddo dove domina il meccanismo di trasferimento  del calore tramite la convezione, una ventilazione può condurre alla perdita di temperatura all'interno del compartimento temporaneamente perché avremo un successivo sviluppo dell'incendio.
Nelle condizioni di HOT WALL dove domina la radiazione, ventilare generalmente può condurre ad una perdita di calore, ma la radiazione può sovrastare questa perdita di temperatura con un incremento in velocità del processo di combustione quindi un flashover indotto.



mercoledì 21 agosto 2019

FONDAMENTI TATTICI - S.L.I.C.E.R.S. - R.E.C.E.O - R.E.V.A.S. -

 In altri paesi vi sono degli acronimi  che raccolgono le priorità tattiche. Questi acronimi aiutano sia i capi partenza come anche capi battagliane a non tralasciare  nessun punto fondamentale dell'intervento. Ne elencherò qui di seguito alcuni e vi illustrerò come si usano.



S.L.I.C.E.R.S.

Di recente introduzione basato sulle ricerche del NIST ed UL, questo acronimo provvede ad un range di opzioni tattiche basate sul rischio, che possono essere usate su ogni tipo d'incendio da qualunque dipartimento antincendio in differenti situazioni dalla prima partenza che risponde all'intervento. Dal più occupato distaccamento metropolitano fino al distaccamento più lontano sito in are rurali.
Esso va applicato in accordo con lo staff e risorse a disposizione.


S - Size up - Vista 360° dell'edificio, se le risorse sono adeguate per questo stage dell'incendio, tipo di edificio, numero di piani, stima della parte coinvolta, possibile vita a rischio, dispiegamento (salvataggio, attacco al fuoco, ricerca interna, protezione delle esposizioni).

L - Locate the fire - Localizzare dove è sito l'incendio

I - Isolate the flow path - cercare di isolare il fuoco chiudendo le porte diminuendo la sua propagazione ed alimentazione (percorso dell'aria)


C - Cool the fire from safe distance - Raffreddare l'incendio da una distanza di sicurezza.

Tenendo una posizione esteriore:
  • Se ci sono limiti di acqua o staff o entrambi.
  • Flusso esterno che controlla la propagazione dell'incendio
  • Spiegamento di attrezzi a nebbia (piercing nozzle)
   Effettuare un attacco bliz esterno:

  • Se vi è un alto carico d'incendio
  • Esposizioni minacciate
  • Si deve usare solo acqua della cisterna per un rapido abbattimento.
  Effettuare un attacco transitorio:
http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2019/06/cfbt-attacco-transitorio-questo-tipo-di.html
  • 30 - 60 secondi di attacco esterno per riassettare il fuoco.
  • Seguito da un'immediato attacco interno
Operazioni difensive esterne:
  • Risorse inadeguate sulla scena.
  • Troppo rischioso entrare nell'edificio.
  • Raffreddamento delle esposizioni.
Spiegamento interno:
  • Spiegamento interno immediato
  • Protezione del percorso d'uscita
  • Protezione del team di ricerca 
E - Exstinguish the fire - Cercare se possibile di estinguere il fuoco dopo le azioni sopra.


Azioni alternative se opportune

R - Rescue - Anche se il salvataggio dovrebbe essere un'azione primaria, questa potrebbe essere anche in questa posizione se la prima risposta, mette il maggior numero di persone in salvo, mettendo giù il fuoco e salvare un numero elevato di persone che altrimenti con una singola partenza non riuscirebbe a fare.

S - Salvage - Salvataggio di quelle persone che non sono in immediato pericolo come ad esempio in un esodo dalle scale etc.

Ora parleremo di RECEO ed REVAS essi sono acronimi più largamente usati dai capi battaglione che l'acronimo SLICERS visto in precedenza usato dai capi partenza sulla prima risposta in arrivo. Il primo RECEO trova la prima applicazione nel lontano 1940 dal chief Lloyd Layman (US).

R.E.C.E.O. :

R - Rescue - Salvataggio delle persone in immediato pericolo di vita
E - Exposure - Protezione delle esposizioni
C - Confinament - Confinamento dell'incedio stesso principio visto in precedenza.
E - Exstinguish - Estinzione
O - Overhaul - Revisione accurata di tutto lo scenario.

in seguito è stato aggiunto V.S. Ventilation ed Salvage divenedo R.E.V.A.S.

R - Rescue - Salvataggio delle persone in immediato pericolo di vita
E - Exposure - Protezione delle esposizioni
V - Ventilation - Quelle azioni di ventilazione atte a migliorare le condizioni interne sia per le vittime sia per le squadre in attacco.
A - Attack - Attacco offensivo cioè interno della tubazione
S - Salvage - Salvataggio di quelle persone che non sono in immediato pericolo come ad esempio in un esodo dalle scale etc.

I sette punti strategici di Lloyd Layman


lunedì 12 agosto 2019

ESPOSIZIONE DEL POMPIERE AL PARTICOLATO E GAS PRODOTTI DALLA COMBUSTIONE

Una ricerca condotta dai laboratori UL, Chicago Fire Department ed Cincinnati University, ha investigata affondo la relazione tra le particelle dei prodotti della combustione ed i rischi cardiovascolari dei pompieri.
Durante questo studio sono stati collezionati numerosi dati riguardanti questi agenti contaminanti ai quali i pompieri sono esposti nella la loro normale routine antincendio così come il loro equipaggiamento protettivo.
Il proggetto include tre scale d'incendi:
  1. Incendi nell'area metropolitana di Chicago
  2. Incendi di autovetture
  3. Test di materiali di vario genere
Sono stati determinati gas e particolato potenzialmente dannosi per la salute del personale antincendio.


I fattori chiave riscontrati:
  • La concentrazione dei prodotti della combustione trovati dipendevano ad incendio a incendio dipendevano dalla grandezza ed il materiale coinvolto e le condizioni di ventilazione.
  • Il tipo la quantità di particolato e gas generato dipendeva dalle proprietà fisiche del materiale che stava bruciando. Comunque i materiali sintetici creano più fumo rispetto a quelli naturali.
  • La combustione dei materiali generava sostanze asfissianti irritanti ed il particolato era cancerogeno o potenzialmente debilitante.
  • Multi materiali (asfissianti, irritanti e cancerogeni) sono stati riscontrati durante la soppressione e le fasi di revisione (smassamento). Questi materiali potrebbero essere inalati od assorbiti attraverso la pelle dalla contaminazione dell'equipaggiamento protettivo.
  • L'esposizione a questi agenti può dare problemi cardiovascolari o ad una progressione aterosclerosi.
  • Tutti i materiali testati producono vapore (acqua), monossido e diossido di carbonio.
  • In incendi con materiali a base di stirene (C8h8) possono formare benzene, Fenolo ed Stirene.
  • I materiali a base di vinile possono creare gas acido (HCL eHCN) e benzene.
  • Materiali a base d legno possono creare formaldeide, acido formico, HCN e fenolo.
  • Materiali del tetto (US) conducono a gas di diossido solfuro e solfuro d'idrogeno.
  • In campo reale contaminanti aggiuntivi coe arsenico, cobalto, cromo.
  • Le composizioni chimiche del fumo sono state trovate accumulate sui guanti e sottocasco solo nei guanti ovviamnte 100 volte di più rispetto al sottocasco.
Il grande concetto è che il nostro equipaggiamento quando è contaminato continua ad esporci a noi ed i nostri colleghi, a quelle sostanze fino a che non viene pulito.

 Le sostanze penetrano anche nelle giunture degli assemblamenti del nostro equipaggiamento non solo sulla superficie esterna quindi arrivando alla pelle dove la permeazione introduce le sostanze a livello molecolare nel nostro corpo.
La permeazione è molto insidiosa ed invisibile quindi al rientro in caserma dall'intervento una doccia riduce queste problematiche. 
Mantenere il mezzo (APS) pulito il più possibile e se vi si sale con l'equipaggiamento contaminato pulirlo immediatamente al rientro in sede.
Questa è una grande minaccia con il quale dobbiamo convivere però possiamo difenderci con alcune accortezze.
Basta pulirsi in loco spogliarsi e mettere l'equipaggiamento in una busta nera, indossando una mascherina FFP3,  lavarsi viso e mani con il rubinetto dell'aps e sapone e mandare tutto a lavanderia, pulire l'elmetto almeno sopra (in loco) con un panno e sciacquare gli scarponi prima di entrare sull' APS. 
Ultimamente questo aspetto è stato preso in considerazione anche da noi vigili del fuoco italiani
ed applicato durante l'esercitazione avvenuta a giugno 2019 a montelibretti (RM)

Nel video che segue vediamo una modalità di decontaminazione post incendio: