mercoledì 14 luglio 2021

ATTACCO DIRETTO INTERNO di ANDY FREDERICKS

                                                          FDNY morto 11 settembre 2001

Quello che segue è un estratto da un documento del Capo Andy Frederiks, un delle massime autorità nell'antincendio del NYFD, fautore di moltissimi documenti.

http://www.firenuggets.com/index.cfm?Section=10&pagenum=237

Cinquant'anni dopo "Little Drops of Water" di Layman, è tempo di ammettere che i flussi nebulizzati non sono la risposta. Sostengo fortemente un ritorno al metodo di attacco diretto collaudato nel tempo.

La sua semplicità ed efficacia, insieme al livello di sicurezza che da al team, si adatta bene agli imprevedibili incendi del nuovo millennio. Mentre i getti solidi (smooth bore) sono preferibili, i flussi diritti (DMR) possono sostituirli, a condizione che i flussi all'interno dell'incendio non siano compromessi. 

Le seguenti tattiche e tecniche garantiranno il successo quando viene impiegato un attacco diretto interno: a causa della volatilità degli incendi odierni, con un flusso d'acqua minimo di 500 L/min che è raccomandato per gli incendi di abitazione. Questo flusso è facilmente ottenibile utilizzando una tubazione da 45 mm, a condizione che le perdite per attrito siano determinate con precisione e la pompa lavori alla pressione corretta.

Gli incendi degli edifici commerciali richiedono un flusso di 1000 L/min, e questo è meglio erogato attraverso una tubazione da 70 mm con lancia smooth bore. Altri parametri che meritano considerazione includono la gettata e la reazione della lancia. 

A differenza di ciascuno dei metodi antincendio a getto nebulizzato che prevedono l'applicazione di acqua nei gas super caldi per il loro raffreddamento, l'attacco diretto va alla causa principale del problema la fonte di produzione del gas. David Fornell, utilizza l'analogia di una bombola di propano che perde creando un dardo di fuoco. Il solido riscaldato arredi e finiture all'interno di una stanza ardente sono paragonati al cilindro che perde; il monossido di carbonio infiammabile sostituisce il gas di propano. Nel controllare una perdita e la bombola di GPL in fiamme, l'obiettivo è controllare l'alimentazione del carburante, la causa del problema, al contrario di spegnere prima il gas in fiamme che è solo un sintomo. L'obiettivo, il GOAL, dell'attacco diretto interno consiste nell'applicare acqua direttamente sui materiali solidi riscaldati all'interno dell'area dell'incendio, riducendone la temperatura e arrestando la produzione di carbonio infiammabile (monossido). 

Gettare acqua sui materiali riscaldati, tuttavia, è spesso più facile a dirsi che a farsi.

Oltre a utilizzare la portata offerta da flussi solidi e diritti, il soffitto e le pareti superiori possono essere utilizzate per reindirizzare il flusso in caso di condizioni di calore o ostacoli (tramezzi, cataste, porte semichiuse) dove attacca la base del fuoco impossibile.

Spazzare il soffitto con il flusso da un lato all' altro lato o il movimento in senso orario aiuta anche ad eliminare la minaccia rappresentata dai gas riscaldati senza eccessiva produzione di vapore e l'indesiderata e violenta interruzione dell'equilibrio termico caratteristica dei metodi dell'attacco indiretto e combinato (dove si utilizzano getti nebulizzati all'interno dei locali). 

Nelson lo chiama l'attacco "flusso diretto dal soffitto" e afferma che è altamente efficace interrompendo il flusso di ossigeno dato dalla gravità corrente, riducendo così le minacce di rollover e flashover.

A seguito della morte di due vigili del fuoco svedesi in un flashover nei primi anni '80, sono state ideate, per contrastare gli effetti dell'accensione del gas del fuoco e prevenire lesioni da flashover e backdraft, degli attacchi nebulizzati ad impulsi. Definita applicazione d'acqua nebulizzata “offensiva” o “tridimensionale”, queste tecniche sono state spiegate in grande dettaglio negli scritti di Paul Grimwood, un vigile del fuoco veterano di 26 anni di servizio oggi in pensione, dei vigili del fuoco di Londra.

Grimwood è stato così gentile da rispondere alle mie domande e preoccupazioni sull'attacco "3D". Anche se sono d'accordo con la sua valutazione dell'ambiente antincendio moderno e i relativi rischi, in particolare la natura volatile dei gas dell'incendio e i crescenti flashover e correnti d'aria, non sono d'accordo con molte delle tattiche che egli invece sostiene.

Il breve esame dell'attacco 3-D e le tecniche qui contenute è tratto da un opuscolo intitolato “Flashover & Nozzle Techniques” preparato da Grimwood. L'applicazione offensiva di getti nebulizzati con gocce piccole (circa 400 micron) prodotte da una lancia speciale possono essere diretti negli strati di gas sopraelevati in brevi raffiche o "impulsi". L'obiettivo è quello di sospendere le goccioline nei gas per raffreddarli e ritardarne l'accensione (in in altre parole, mettere l'acqua sul fumo come misura preventiva). 

Idealmente l'attacco 3-D impedirà l'accensione dei gas del fuoco, Grimwood afferma che la tecnica è adatta sia per incendi pre che post flashover. Mentre la nebbia d'acqua si trasforma in vapore e si espande di volume, è accompagnato da una corrispondente diminuzione o contrazione in volume dei gas dell'incendio, evitando gli effetti debilitanti associati ala produzione di vapore causata da flussi nebulizzati durante gli interventi antincendio interni. 

Inoltre, evitando il contatto tra l'acqua e le pareti e il soffitto riscaldati (di fronte a ciò che richiede il metodo di attacco combinato), la produzione di vapore indesiderata è ulteriormente ridotto, mantenendo così condizioni sostenibili per il team.

Le tecniche di nebbia offensive richiedono un'esecuzione piuttosto precisa per avere successo. Grimwood afferma che i vigili del fuoco che impiegano tecniche 3-D dovrebbero essere "estremamente ben praticati nella manipolazione della lancia e nelle azioni “pulsanti”. 

Dato l'ampio spettro di distrazioni affrontate dal moderno servizio antincendio (EMS, haz-mat, soccorso tecnico e così via [traduzione TPSS, NBCR, USAR etc]), le tecniche antincendio e di lancia devono essere mantenute semplici e dirette possibile. Indipendentemente dalla sua efficacia anche se riportata. 

Credo che sia opportuno un approccio più tradizionale.

da ANDREW A. FREDERICKS Fire Engineering March 2000


giovedì 1 luglio 2021

CONFIGURAZIONE DEI VENTILATORI di Karel Lambert

 Articolo numero 12 dal sitoweb di Karel Lambert CFBT.BE, traduzione a cura del VC Riccardo Garofalo.

Cliccate sul Link e scaricate l'articolo numero 12, ma vi consiglio di leggerli tutti. 

Buona Lettura

http://www.cfbt-be.com/en/publications/articles


Karel Lambert Division Chief at Brussels Fire Department 

venerdì 18 giugno 2021

SISTEMI DI CONTROLLO DEL FUMO NEGLI EDIFICI

Ci sono molti sistemi di controllo del fumo che un pompiere potrebbe incontrare lungo la sua carriera è importante che ognuno di noi sia consapevole e capisca i principi di come questi sistemi lavorano. In alcuni edifici ci sono, sia sistemi di evacuazione dei fumi in modalità automatica e sistemi di condizionamento dell'edificio chiamati HVAC.


I primi provvedono ad evacuare il fumo che si accumula in corridoi  o nella tromba delle scale etc.

I secondi mantengono l'edificio pressurizzato quindi l'aria potrebbe essere spinta dentro ed all'occorrenza si potrebbe invertire il flusso in estrazione, ovviamente ci sarà un pannello di controllo che deve essere movimentato da personale esperto.

Alcuni sistemi sono descritti qui di seguito:

  1. Naturali (Evacuatori di fumo nelle scale o con aperture di finestre)
  2. Pressurizzati (Pressione positiva che previene l'infiltrazione del fumo)
  3. De pressurizzazione ( pressione negativa da dentro il compartimento coinvolto)
  4. De pressurizzazione (estrattori di fumo a vetilatore negli evacuatori)
  5. Push - pull ventilazione che si muove o verso dentro o verso fuori l'edificio in genere spinge verso gli evacuatori di fumo ma può lavorare anche all'inverso se richiesto.
In alcuni casi le scale potrebbero essere in sovra-pressione in maniera da non essere contaminate dal fumo, questo per i pompieri che attaccano il compartimento in lunghi corridoi fino al compartimento coinvolto oppure per l'esodo dei civili è un grande vantaggio. 
In un recente studio Olandese sulla propagazione del fumo negli edifici, si è visto che la propagazione orizzontale è molto rapida in un corridoio dove la porta di un compartimento incendiato è lasciata aperta, diviene pieno di fumo in soli 4-7 minuti a causa dei nuovi materiali che costituiscono la nostra mobilia.

segue documento originale: Propagazione del fumo test Olandese

In generale, il fumo si propaga principalmente attraverso porte aperte e i condotti di ventilazione. La propagazione orizzontale del fumo avviene principalmente attraverso le porte.

Le condizioni che influenzano la possibilità di fuga e la sopravvivenza degli occupanti in caso di incendio sono: 

  • gas irritanti e asfissianti; 
  • calore; 
  • visibilità. 

Questi sistemi mantengono condizioni vitali per la fuga dei civili ma avvolte potrebbero far trovare i pompieri nel lato sbagliato del percorso di flusso (come nell'immagine sopra, l'estrazione è davanti la porta che da sulle scale da dove attaccheranno le squadre), senza una corretta configurazione. Ma non solo... questi sistemi potrebbero avere anche un impatto avverso sul comportamento del fuco.

Possibili impatti sul comportamento del fuoco:

  • Sistemi di pressurizzazione nei corridoi dove sono siti gli appartamenti potrebbero dare aria aggiuntiva all'incendio come un motoventilatore in modalità moderata.
  • Un'estrazione da parte di un sistema a depressurizzazione potrebbe porre le squadre di attacco nella parte sbagliata del flusso d'aria (foto sopra).
  • Evacuatori naturali di fumo sulle pareti dell'edificio che danno all'esterno potrebbero  essere affetti dal vento esterno influenzando l'approccio delle squadre.
  • In centri commerciali i sistemi di evacuazione sono generalmente configurati per assicurare un bilanciamento tale da permettere un'evacuazione delle persone, questo può aiutare le squadre, ma se si interviene dopo 20 30 minuti il fumo scenderà fino a terra, creandosi un flusso d'aria tra l'entrata e l'uscita dei fumi con un forte deterioramento delle condizioni interne.


Termino l'articolo con una risposta del Deputy assistent Commisssioner Terry Adams (LFB) ad una domanda posta da Officer retired Paul Grimwood (LFB) nel libro Eurofirefighter 2007

PG : Quando non ventileresti?

TA : IN EDIFICI CON ARIACONDIZIONATA CONTROLLATA DAL COMPUTER O IN SISTEMI DOVE LA VENTILAZIONE PUO' CREARE UNO SBILANCIAMENTO.


sabato 5 giugno 2021

I TRE PASSI DELLA TERMOCAMERA


Già  vista in un post precedente la termocamera - TIC è un dispositivo ampiamente sposato dai vigili del fuoco di tutto il mondo.

Esso non ci aiuta fisicamente nell'estinzione dell'incendio, ma può aumentare la sicurezza, l'efficienza e l'efficacia.

Ovviamente la sicurezza è al primo posto, nell'uso della TIC. Divenire disorientati in una struttura in fiamme, può essere un'esperienza terribile. La tic può essere di pieno aiuto, nell'eseguire il compito assegnato, altrimenti difficoltoso con bassa visibilità. La tic ci da la possibilità di orientarci nella struttura, vedere porte per un'uscita d'emergenza, mobilio e l'integrità della struttura al soffitto ed ostacoli. E' bene tenere con se la tic per tutto il tempo.

Tecnicamente la dovrebbe avere il CI - comandante d'incidente per effettuare la ricognizione, e l'evoluzioni dell'incidente, all'esterno della struttura, ed il team interno che sia dispiegato per un attacco al fuoco o per una ricerca e soccorso.

Nell'eventualità ve ne fosse una la priorità va al CI che avrà una lettura migliore per scegliere se commettere personale all'interno oppure no.

Come usare la TIC

Quando si entra in una struttura dare una scansionata con la tecnica in tre passi.

Primo: Scansionare il soffitto, per localizzare la quantità di calore accumulata al soffitto, potenziali punti di ventilazione e l'integrità strutturale. 

Secondo: Scansione a metà della stanza per vedere il layout ed il mobilio ed eventuali entrate secondarie.

Terzo : Scansionare il pavimento per localizzare vittime ed altri possibili pericoli sul percorso.

Le scansioni devono durare meno di 10 secondi e assolutamente non utilizzerò la termocamera per orientarmi nell'ambiente, ma userò le metodologie di ricerca con il muro o mezzo corde, che saranno più veloci grazie alla termocamera.

Se mi appoggiassi interamente alla termocamera, la sua perdita o la cessazione della batteria mi potrebbe mettere in seri guai.

Quando arrivati, Più o meno alla metà del percorso, una nuova scansione a tre passi va eseguita, per verificare un cambio delle condizioni , un'orientamento maggiore e la ricerca di vittime da un'altra angolazione.






https://www.fireapparatusmagazine.com/2016/02/11/use-your-thermal-imaging-camera-wisely/#gref


domenica 30 maggio 2021

LA TUBAZIONE DA 51MM



Questo tipo di tubazione ha trovato un perfetto impiego in UK, negli incendi di edifici alti dove occorrono alte portate per via dei venti in quota e poche perdite di carico a causa della grandi altezze, senza però compromettere la manovrabilità per il team di attacco sia che esse siano cariche che scariche d'acqua (trasporto) .

Le tubazioni da 51 mm offrono 3 particolari aspetti:
  1. Portata/Perdite di carico
  2. Gestione quando cariche d'acqua (utilizzo)
  3. Poco peso quando scariche d'acqua (trasporto)

Portata /Perdite di carico

In edifici alti dove sono siti idranti a secco è difficile ottenere le stesse pressioni raggiunte al suolo, per destreggiarsi con adeguate tecniche di lancia. L'elevazione del luogo dell'incendio, aggiunte alle frizioni /attriti (perdite di carico) a causa della lunghezza delle tubazione non ci assicura adeguate pressioni alla lancia. 
Se compariamo gli attriti dei 45 mm rispetto ai 70 mm esse sono molto elevate, parliamo di 1.2 contro 0.2 a manichetta, se la tubazione fluisce a 500 L/min. I 51mm in condizioni di alti flussi con l'aggiunta delle lance smooth bore a 750 L/min offrono la metà delle perdite di carico dei 45 mm.


Gestione quando cariche d'acqua

Il peso di una tubazione da 70 mm è ben conosciuto dai pompieri, esso inoltre crea rallentamenti, affaticamento e consumo d'aria degli autorespiratori. Ma conosciamo altresì la manovrabilità del tubo da 45mm. Passare ad una tubazione da 51 mm, ha il suo impatto, infatti pesa circa 10 kg in più a tubo rispetto il 45mm. Ovviamente il personale deve addestrarsi per raggiungere un ottima gestione della tubazione.
  • 70mm = circa 80 Kg
  • 51mm = circa 50 Kg
  • 45mm = circa 40 Kg

Peso quando scariche d'acqua

Uno dei grandi ed importanti aspetti del 51mm è il peso, quando si approccia un incendio in edifici alti, trasportare su molto materiale degrada la forza della squadra di attacco ed ogni riduzione di peso è un vantaggio. Per una sicurezza tattica dobbiamo calcolare che servono, in media 3 lunghezze di tubazione, dato che non si conoscono i layout della struttura. Ben stivate  a prepack a Z saranno facilmte trasportate sulla bombole degli autorespiratori.

In conclusione in incendi di edifici alti avere i 51mm ci aiuta nell'avere una corretta portata alla lancia, la gestione della tubazione quando carica è simile a quella di un 45mm, e si trasportano meno tipologie di tubazioni dato che sono la media tra 70mm e 45mm.


lunedì 3 maggio 2021

PROCEDURA DI PASSAGGIO PORTA



Questa procedura è insegnata nel CFBT e ci assicura un'entrata nel compartimento, abbattendo il più possibile i rischi associati ad un evento rapido del fuoco.

Nella procedura tradizionale del passaggio porta insegnata nel CFBT vi sono sei parti;

  1. Avere una tubazione carica con adeguata portata per il carico d'incendio del compartimento
  2. Breve applicazione di gocce d'acqua che formano uno spry sulla parte alta della porta
  3. Breve applicazione di gocce d'acqua sopra le teste del team di attacco per prevenire l'ignizione dei gas che fuoriescono dal compartimento.
  4. Mantenere il controllo della porta
  5. Dirigere duo/tre brevi colpi di acqua con un cono stretto all'interno del compartimento verso il soffitto con l'apertura della porta abbastanza aperta per permettere l'operazione e controllare il piano neutro la sequenza dovrebbe durare meno di 5 secondi
  6. o considerare un'entrata immediata basata sulle condizioni.
Ripetere la sequenza con brevi colpi con pause di 10/20 secondi osservare le condizioni e e se l'applicazione dell'acqua ha cambiato qualcosa. Entrata e continuare la procedura 3D.

Ma dobbiamo SEMPRE fare così?
  • Serve a qualche scopo colpire in alto la porta al punto 2?
  • Effettivamente serve sempre effettuare i colpi sopra le teste del team di attacco al punto 3?
  • Come Forzare una porta, forse potrebbe essere un tempo speso meglio?
 Addestrare i pompieri in questa tecnica e dirgli di fare sempre così non è come automatizzare una procedura che porta via tempo?
Secondo alcune referenze li rende anche bagnati ed alcune cose possono non essere necessarie. Entrare bagnati in un compartimento sappiamo già a cosa comporta, lo abbiamo ampiamente spiegato nei post iniziali di questo blog.

Le porte fireproof che dividono i corridoi raramente permettono l'accumulo di pericolosi gas fuori dalla stessa a meno che non sia stata lasciata aperta.
Se ci sono dei gas sopra la testa del team di attacco li devono innertizzare prima di aprire la porta per evitare un FGI, ventilarli sarebbe meglio, in questo caso colpire sopra col getto, prima di aprire ha un senso.
Le porte interne invece, potrebbero permettere un accumulo di gas, e saremmo già all'interno del compartimento a raffreddare il gas che abbiamo sopra la testa con l'attacco 3D, ovviamente l'entrata è stata già fatta, ma bisogna ripetere l'operazione, di passaggio porta dove necessario.
Per quanto riguarda il punto due, di colpire col getto le porte nella parte alta, le porte moderne che resistono al fuoco non conducono sufficiente calore per far vaporizzare l'acqua, ed avere un riscontro del calore all'interno, forse sulle navi nei portelloni in ferro, potremmo avere questo tipo di riscontro, ma la vernice rovinata o annerita è di gran lunga preferita per darci delle indicazioni, sulla temperatura ed il livello del piano neutro.
Non voglio dire che alcune cose non sono necessarie quindi non si devono fare, più tosto, dobbiamo allenarci su quando applicare le tecniche e non essere dei robot, facendo così non avremmo la lettura di riscontro se qualcosa di queste operazioni fatte, ci darà il segnale di pericolo!

Quindi CAPIRE, FARE, LEGGERE è la tecnica giusta per l'approccio ad ogni porta!

CAPIRE
Capire lo scenario che ho di fronte e le possibili evoluzione al quale questo scenario può condurmi, come ad esempio, una porta che a prima vista può sembrare molto fragile e la possibilità che ceda sotto le condizioni di calore, applicare la contromisura che ovviamente è un "FARE" di bagnarla e raffreddarla per aumentarne la sua durata, sappiamo tutti quanto il controllo di una porta sia importante nello sviluppo del fuoco.

FARE
Applicare la giusta operazione riguardo lo scenario. Come ad esempio se fronte a me ho una porta semi aperta e ho già dei gas in uscita accumulati sopra di me, accosterò la porta, azione che limiterà l'aria nel compartimento e raffredderò i gas sopra la testa inertizzandoli.

LEGGERE
Leggere il ritorno dell'azione che si stanno compiendo, se stiamo raffreddando l'interno del compartimento con brevi impulsi prima di entrare e sparando acqua nei gas non notiamo acqua a terra dopo aver ripetuto l'azione più di una volta, vuol dire che la temperatura all'interno è molto alta, raffreddare da fuori e non automatizzare l'entrata ci assicurerà la sopravvivenza!

Nell'approccio alla porta tra tutte le azioni che si possano compiere, sono TRE, le più importanti ed imprescindibili:
  1. Leggere i segnali fuori dalla porta
  2. Raffreddare i fumi all'interno
  3. Limitare l'entrata dell'aria all'interno del compartimento

Leggere i segnali fuori dalla porta
Consiste nell'ispezione visiva esterna della porta controllo di eventuali segnali di backdraft e increspature della vernice, individuazione del piano neutro.

Raffreddare i fumi
Raffreddare i fumi azione che ci crea un ambiente da dove cominciare il nostro attacco al fuoco e prendere confidenza con il layout della struttura a primo colpo d'occhio su dove andare quindi qui è dove si sosterà per più tempo rispetto all'avanzamento verso il fuoco. Effettuare colpi lunghi rispetto a quelli corti ci darà uno spazio più grande dove sostare, mentre prendiamo confidenza, rispetto a impulsi corti che andranno meno in profondita' nella struttura.

Limitare l'entrata dell'aria all'interno del compartimento
Avere il controllo della porta e limitare l'entra dell'aria nella zona di sotto pressione, ci darà tempo, dato che i moderni materiali bruciano molto in fretta e questo tempo si è già notevolmente ridotto negli anni.
Controllando la porta riduciamo la combustione e la potenza del fuoco quindi la nostra permanenza all'interno può essere aumentata, ancora dopo che l'entrata è stata fatta, in possibili ed eventuali collassi di vetrate eviteremo ogni fatale flusso di ventilazione punto punto verso di noi ma darà aria all'incendio e creare dei flashover indotti.

Perchè  fatale ?


In una recente conversazione con Karel Lambert, (importante figura Europea nel CFBT e autore del sito web : http://www.cfbt-be.com/nl/) mi ha confidato che anche da loro si sta cambiando il modo di approcciare la porta, non è un vero e proprio cambio di metodi più tosto un cambio nell'approccio generale per sveltire e non automatizzare ogni porta.

I componenti principali sono:

  1. Guardare la porta e come si apre
  2. Considerare di dare acqua e applicarla se necessario
  3. Comunicare
Anche secondo Paul Grimwood vi è da considerare un cambio nel rendere più snella la Door Entry Procedure.

Sarà comunque sempre importante che vi sia l'addestramento col proprio team per rendere fluida la procedura e addestrarsi con i diversi tipi di porte che si possono incontrare. Il team di attacco si predisporrà in maniera tale d'approcciare la porta se essa si apra all'interno o all'esterno o sia scorrevole ad esempio, onde trarre il maggior vantaggio tattico da questa azione, Il lancista sarà situato sempre sulla linea verso il fuoco, il supporto o controllo porta, sarà sito alla maniglia e protetto dietro il muro/porta.

Altre info dettagliate sul passaggio porta sul sito del collega Luca Parisi:

https://cfbt-it.org/2018/01/01/procedura-di-passaggio-porta-la-stiamo-facendo-bene/

Qui sotto il video del passaggio porta modello scuola CFBT:


Scusate l'errore ma il lancista deve stare sul lato opposto in questo tipo di apertura, le prove prima del video le avevamo fatte dall'altra parte per simulare l'apertura prima da un lato e poi nell'atro, ma quando l'abbiamo approcciato successivamente, per creare questo video ci siamo rimessi nella medesima posizione. (Errore da giovani con tanta voglia di fare).


giovedì 15 aprile 2021

PRESSIONE NEGATIVA ED ATTACCO


Quando dispieghiamo la PPA il fattore staff è molto importante infatti occorrono 6 pompieri per assolvere tutti i compiti chiave.

Ma con l'introduzione del sistema statunitense chiamato Hydro Vent, che offre un mezzo di ventilazione in pressione negativa, potremmo avere lo stesso risultato con meno impiego di personale. 


Questo sistema estrae il fumo con lo stesso principio della ventilazione pressione negativa con la lancia. Lo strumento crea un flusso in direzione dell'uscita (finestra) dove è applicato lo strumento e quindi riconvergendo il percorso di flusso, che magari prima era indirizzato verso l'entra e lo dirige verso lo strumento in VPN.

Se  noi applichiamo lo strumento ed apriamo la porta d'entrata l'aria fresca che proviene dalla porta rimpiazzerà il fumo che uscirà dalla ventilazione in pressione negativa, come fa la ventilazione in pressione positiva.

Il fattore chiave dell'Idroventilazione e lo spiegamento del personale. Se le condizioni lo permettono una singola squadra può usare lo strumento ed attaccare il fuoco. Lo strumento ha anche una uscita d'acqua che se il fuoco si trova nella stanza ventilata crea un attacco di transizione e risucchia fumo e vapore contemporaneamente. 

Questo ottimo strumento risponde però alle stesse considerazioni di sicurezza della PPA, se l'incendio è in una parte bassa dell'abitazione ad esempio una cantina e noi effettuiamo l'idroventilazione al piano stradale dell'abitazione, il fuoco sarà risucchiato al piano superiore.

Alcune specifiche dello strumento per Idroventilazione

peso - 9.5kg

lunghezza - 2.44m

diametro - 50mm

pressione d'esercizio - 4.12bar

Acqua in uscita - 12L secondo 360 L7min solo ventilazione, con getto interno 720L/min

altre info su WWW.HYDROVENT.US


Se non visualizzi il video prova con versione web.