Come già discusso in un primo post sugli incendi di vegetazione, l'uso del ritardante deve rispondere a determinati requisiti, perché vi sono problematiche ambientali che vi ruotano intorno.
Il ritardante è un composto chimico di sali di polifosfato di ammonio che inibisce la combustione anche dopo che l'acqua contenuta in esso, evapora (a differenza della schiuma). Questa sostanza si aggrappa alla vegetazione coprendola, non permettendo all'acqua contenuta in essa di evaporare, mantenendo una soglia di umidità abbastanza alta.
Valutare l'efficacia del ritardante può essere soggettiva, ma ci sono dei semplici fattori che ci possono aiutare, diciamo a VISTA.
Criteri di valutazione per l'uso:
- Fermare, ridurre o cambiare il tasso di propagazione del fuoco.
- Un obbiettivo preciso, da indicare al pilota.
- Si ha bisogno di tempo.
- Se non si raggiungono gli obbiettivi prefissati, terminarne l'utilizzo.
- Copertura del combustibile, sottrae combustibile al fuoco.
- Modifica il combustibile tramite i sali e altre sostanze chimiche contenute nel ritardante, causando una diminuzione d'intensità, o cessazione della combustione.
- Raffredda il combustibile, l'evaporazione dell'acqua riduce la temperatura ambientale nonché, quella del combustibile al disotto della temperatura di ignizione.
- Ritardare l'avanzamento del fronte di fuoco mentre si crea una linea di attacco indiretto
- Se la costruzione della linea è in ritardo o incontra delle difficoltà
- Raffreddare il fronte per attacco diretto
- Rafforzare la linea di attacco indiretto perché troppo stretta per contenere il fuoco.
- Proteggere la via di fuga Pompieri/Civili
- In condizioni di un unico fuoco secondario (spotting) o fuoriuscita dalla linea di controllo dell'attacco indiretto.
- Sul fuoco radente al suolo, sulla superficie
- Sull'effetto torcia di un singolo albero perché non divenga un incendio di chioma
- Se occorre molto ritardante per raggiungere l'efficacia
- In condizioni di multi Spotting (incendi secondari), l'intensità del fuoco è troppo severa.
- Nell'attacco diretto con lunghezza delle fiamme superiore ai 3 metri
- Il tempo tra uno scarico e l'altro è troppo lungo
- Se il vento eccede sopra i 30 Km/h
- Se vi è troppo fumo ed il pilota non vede l'obbiettivo
- Topografia molto irregolare
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