Una ricerca condotta dai laboratori UL, Chicago Fire Department ed Cincinnati University, ha investigata affondo la relazione tra le particelle dei prodotti della combustione ed i rischi cardiovascolari dei pompieri.
Durante questo studio sono stati collezionati numerosi dati riguardanti questi agenti contaminanti ai quali i pompieri sono esposti nella la loro normale routine antincendio così come il loro equipaggiamento protettivo.
Il proggetto include tre scale d'incendi:
- Incendi nell'area metropolitana di Chicago
- Incendi di autovetture
- Test di materiali di vario genere
I fattori chiave riscontrati:
- La concentrazione dei prodotti della combustione trovati dipendevano ad incendio a incendio dipendevano dalla grandezza ed il materiale coinvolto e le condizioni di ventilazione.
- Il tipo la quantità di particolato e gas generato dipendeva dalle proprietà fisiche del materiale che stava bruciando. Comunque i materiali sintetici creano più fumo rispetto a quelli naturali.
- La combustione dei materiali generava sostanze asfissianti irritanti ed il particolato era cancerogeno o potenzialmente debilitante.
- Multi materiali (asfissianti, irritanti e cancerogeni) sono stati riscontrati durante la soppressione e le fasi di revisione (smassamento). Questi materiali potrebbero essere inalati od assorbiti attraverso la pelle dalla contaminazione dell'equipaggiamento protettivo.
- L'esposizione a questi agenti può dare problemi cardiovascolari o ad una progressione aterosclerosi.
- Tutti i materiali testati producono vapore (acqua), monossido e diossido di carbonio.
- In incendi con materiali a base di stirene (C8h8) possono formare benzene, Fenolo ed Stirene.
- I materiali a base di vinile possono creare gas acido (HCL eHCN) e benzene.
- Materiali a base d legno possono creare formaldeide, acido formico, HCN e fenolo.
- Materiali del tetto (US) conducono a gas di diossido solfuro e solfuro d'idrogeno.
- In campo reale contaminanti aggiuntivi coe arsenico, cobalto, cromo.
- Le composizioni chimiche del fumo sono state trovate accumulate sui guanti e sottocasco solo nei guanti ovviamnte 100 volte di più rispetto al sottocasco.
Il grande concetto è che il nostro equipaggiamento quando è contaminato continua ad esporci a noi ed i nostri colleghi, a quelle sostanze fino a che non viene pulito.
Le sostanze penetrano anche nelle giunture degli assemblamenti del nostro equipaggiamento non solo sulla superficie esterna quindi arrivando alla pelle dove la permeazione introduce le sostanze a livello molecolare nel nostro corpo.
La permeazione è molto insidiosa ed invisibile quindi al rientro in caserma dall'intervento una doccia riduce queste problematiche.
Mantenere il mezzo (APS) pulito il più possibile e se vi si sale con l'equipaggiamento contaminato pulirlo immediatamente al rientro in sede.
Questa è una grande minaccia con il quale dobbiamo convivere però possiamo difenderci con alcune accortezze.
Basta pulirsi in loco spogliarsi e mettere l'equipaggiamento in una busta nera, indossando una mascherina FFP3, lavarsi viso e mani con il rubinetto dell'aps e sapone e mandare tutto a lavanderia, pulire l'elmetto almeno sopra (in loco) con un panno e sciacquare gli scarponi prima di entrare sull' APS.
Ultimamente questo aspetto è stato preso in considerazione anche da noi vigili del fuoco italiani
ed applicato durante l'esercitazione avvenuta a giugno 2019 a montelibretti (RM)
Nel video che segue vediamo una modalità di decontaminazione post incendio:
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