Tutti i pompieri del mondo usano l Arca aurorespiratore a circuito aperto, ormai da anni, abbandonando vecchie pratiche pericolose per dimostrare la propria forza da
“pompierone mangia fumo”.
Esistono vari produttori di ARCA (anche detto AVR
autoprotetore delle vie respiratorie) ma sostanzialmente variano nel desain ma
tutti sono composti da una bombola di aria compressa in composito (prima erano
in acciaio) uno spallaccio ed un facciale con erogatore, in tutti questi vi
sono integrati i riduttori di pressione per abbassare la pressione della
bombola da 300 bar a 1.5 bar al facciale, più un manometro ed una seconda
frusta di emergenza e disposivi PASS. Esso va utilizzato in tutte le atmosfere
dannose per la saluta e per la vita.
ARCA - msa
Prima di vederlo nel dettaglio facciamo alcuni cenni sulla
respirazione:
L’ aria è composta dal 78% di azoto 21% ossigeno il restane
da anidride carbonica ed altri gas.
Un pompiere sotto sforzo consuma circa 90 lit/min d’aria.
Da un rapido calcolo possiamo vedere quanto tempo un ARCA si
esaurisca.
Vediamo L’ARCA nel dettaglio.
La bombola:
La bombola:
Essa come dicevamo prima può essere in composito (fibre di
carbonio) da 7 o 9 litri o in acciaio da 7 litri, la proprietà
delle bombole in composito è un peso notevolmente ridotto rispetto all’acciaio ed
una pressione di 300 bar di stoccaggio dell’aria superiore ai 200 bar
dell’acciaio. Questo ci permette un notevole risparmio di energie e di aria. La
parte colorata di bianco e nero si chiama ogiva e ci dice con questi colori che
all’interno vi è aria respirabile . In quest’ultima parte troviamo il rubinetto
con l’attacco per collegarlo allo
spallaccio e possiamo trovare una filettatura femmina detta attacco DIN
nelle bombole in composito mentre in quelle in acciaio avevamo una filettatura
maschio detta attacco Italia.
bombola composito 7 litri
Lo spallaccio
Qui nello spallaccio troviamo il primo riduttore di
pressione che passa i 300 bar della bombola a soli 8 bar che arriveranno poi al
facciale tramite tubi i gomma.
Dal riduttore di pressione partono tre tubi una arriva al
facciale la seconda al manometro la terza è di emergenza detta
seconda utenza.
spallaccio con riduttore pressione primo stadio
Essa è segnalata in genere da
un tappo blu che ne protegge il raccordo.
Qui viene attaccata una
maschera di salvataggio e ne esistono vari modelli. Una semi maschera ed un
cappuccio d’evacuazione.
semi maschera d'evacuazione a richiesta |
capuccio d'evacuazione |
Il primo tubo arriva all’erogatore attaccato al facciale
utilizzato dal vigile del fuoco.
Poi vi sono gli spallacci regolabili ed una cintura
ventrale, in alcuni modelli vi è una sorta di manico in cima allo spallaccio
altezza del collo del pompiere che serve per il trascinamento del pompiere
abbattuto.
La maschera a pieno
facciale
Al facciale vi è applicato, mezzo avvitamento o a scatto un
ulteriore riduttore di pressione sull’erogatore dove la pressione si riduce
ulteriormente dagli 8 bar ai 1.5 bar, lo 0.5 serve a mantenere il facciale in
sovra pressione rispetto all‘atmosfera esterna di 1 bar cosi l’atmosfera nociva
non entra all’interno della maschera. Questa è in silicone ed è ipoallergenica,
essa deve essere a contatto con la pelle, barba eccessiva o il sottocasco può
entrare in conflitto con la tenuta della maschera, che si è in sovra pressione ma permette all’aria di
uscire quindi riduce i tempi di lavoro e di ritorno. Nella maschera vi è
un’apparato fonico a vibrazione che permette la comunicazione ed il cinghiaggio
che avvolge la scatola cranica per far aderire la maschera al volto, ultimi
modelli si attaccano direttamente all’elmo per un posizionamento rapido, ma ci
sono scuole di pensiero riguardo alle manovre di auto soccorso nella
possibilità di togliere l’elmo per attraversare una breccia in un muro o
attraverso una grata in ferro di una finestra per evacuazione di salvataggio.
Ritornando all’erogatore in esso vi sono posizionati in alcuni modelli due
pulsanti, uno blocca l’erogazione dell’aria che riprende appena si accenna la
respirazione, cioè si apre a depressione, l’altro se il pompiere è sotto sforzo
e lo richiede manda cioe’ apre un’erogazione continua dell’aria. Avvolte troviamo un pulsante unico che assolve
tutte e due le funzioni.
maschera a pieno facciale ed erogatore msa |
Il manometro
Collegato alla terza frusta esso ci di ce la pressione della
bombola, il quadrante è a fondo fluorescente con una scala nera, nei più nuovi
dispositivi è digitale, negli ultimi 55 bar il colore della scala è rosso e ci
sta ad indicare la riserva ad esso vi è collegato un allarme acustico che entra
in funzione proprio nella scala rossa.
manometro digitale ed analogico piu PASS |
Nei modelli più nuovi vi è un dispositivo PASS integrato nel
manometro così d’avere un allarme sia per la bassa pressione sia per una
emergenza di disorientamento, o per perdita di coscienza.
Molti anni fa questo veniva fatto da una trombetta applicata
alla cintura ventrale dello spallaccio (Francia).
Tempo di Ritorno
Quando si indossa un ARCA dobbiamo assolutamente stimare i
empi di lavoro e di ritorno senza intaccare la bassa pressione dei 55 bar
questa potrebbe tornarci utile in una emergenza mentre rientriamo. Quindi il
calcolo si basa sulla durata dell’autorespiratore:
Facciamo un esempio con bombola da 9 l a 300 bar e consumo
90 l/min del pompiere sotto sforzo
Td = 9x300/90 = 30
minuti
Questa è si la durata della bombola, ma noi dovremmo fare un
altro calcolo ossia quello di non intaccare i 55 bar e la strada del ritorno (
teoricamente al 50% della bombola) quindi il tempo di lavoro sarà stimato così:
Tl = 9x245/90/2 = 15 min
Però se lavoriamo in prossimità delle entrata e non si fanno
percorsi eccessivamente lunghi potremmo escludere il tempo di ritorno quindi:
Tl = 9x245/90 = 25 min
Questo tempo sarà tutto il tratto percorso andata e ritorno
più il lavoro.
A chi può servire questo tempo se il pompiere all’interno
guarda solo il manometro ed ovviamente lo farà all’individuazione del fuoco od
alla vittima e poi lo controllerà di tanto in tanto??
Questo tempo serve al controllore dell’entrata che registra
l’indossatore di arca che entra ed avvia il temporizzatore. Se non ritorna come
abbiamo visto precedentemente attiva squadra di RIT.
ECB . enter controller board |
Vi consiglio questo sito per migliorare i tempi di posizionamente
dell’ARCA.
Possiamo ottimizzare la nostra aria riducendo la quantità di diossido di carbonio nel sangue. Ciò può essere fatto attraverso dei metodi di respirazione che riducono l'affanno facendo arrivare l'impulso al cervello che la quantità di ossigeno nel sangue è adeguata. Il primo consiste nell'inalare un gran quantitativo d'aria e esalare in due volte, con una pausa di due secondi tra le due esalazioni può essere fatto anche all'inverso ossia due inalazioni con pausa di due secondi ed unica esalazione. Abbiamo un'altro tipo di respirazione da effettuare se ci dobbiamo orientare o per mantenere la calma in condizioni di stress per aumentare il self controll o se siete in emergenza ed è chiamata Respirazione tattica, consiste nell'inspirare per quattro secondi poi trattenere il respiro per quattro secondi ed esalare in quattro secondi.
Sotto un link che tratta parte dell'argomento sopra con metodo di respirazione.
Sotto un link che tratta parte dell'argomento sopra con metodo di respirazione.
Possiamo inoltre intraprendere una respirazione d'emergenza se siamo in un luogo sicuro ed attendiamo il team di soccorso, questa è chiamata respirazione d'emergenza , consiste nel togliersi la bombola dalle spalle metterla tra le gambe con la valvola di apertura e chiusura in alto ed aprirla solo quando si inala questo estenderà notevolmente la durata dei 50 bar della riserva che in una respirazione normale con affaticamento può essere di circa 5 min.
Da un esperimento da me eseguito vi comunico l’esito per la conservazione della riserva d’aria mentre attendete i soccorsi :
Da un esperimento da me eseguito vi comunico l’esito per la conservazione della riserva d’aria mentre attendete i soccorsi :
cercate di rimanere immobili in posto relativamente sicuro
comunicazioni radio all’essenziale attivate il disp. PASS e tutte le sorgenti
luminose possibili e cercate di assopirvi. Io sono riuscito a prolungare la riserva
di 40 min questo vuol dire che in caso reale potrei prolungarla di almeno 20min
per dare il tempo ai soccorritori di prendermi.
Dati esperimento:
- Corsa su e giu’ per castello addestramento 4 piani
- Sollevamento pesi
- Portato ARCA a riserva
- Simulato comunicazioni radio per dare may day e mia ultima posizione
- Cercato posto relativamente sicuro
- assopimento
RICORDATE: TEMPO VS ARIA = SOPRAVVIVENZA
Come ultima nota vi segnalo altri possibili addestramenti
relativi all’ARCA. Negli USA sono chiamati SCBA drills. Come posizionarlo,
toglierlo, attraversa luoghi stretti e riposizionarlo etc.
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