sabato 25 marzo 2023

La Giusta Quantità D'Acqua

Big Water Line di Paul Combs

Prima di cominciare vorrei riportarci alle basi ed al concetto di raffreddamento del solido combustibile. Noi sappiamo che quando ad un solido viene data una certa energia sotto forma di calore, i suoi atomi cominciano a vibrare. Ad un certo punto questa vibrazione è così forte che i legami tra molecole si rompono rendendo il combustibile allo stato solido nello stato gassoso. Poi miscelandosi con l'ossigeno cominciano ad ossidare.

L'estinguente acqua, in assoluto il più usato per la soppressione del fuoco fin dalla sua scoperta, ha un legame molto forte tra gli atomi, che richiede una grande energia per essere rotto. Questo fa si che assorba grandi quantità di calore anche quando passa allo stato di vapore, aumentando il suo volume. 

L'acqua sottrae al fuoco 2,5 Mj di energia per kg, e non è una novità che per un fuoco grande occorrono grandi quantità d'acqua......allora.....perché tornando ai pompieri.....negli incedi di garage, negozi, appartamenti etc....tiriamo giù sempre il naspo sul primo attacco?

Il concetto di assorbimento dell'energia deve essere proporzionale all'acqua che tu eroghi...poca acqua poco assorbimento niente di nuovo fin qui....

UL - Experiment Rilascio di Energia

Scientificamente si stima che occorrano 25L/min per ogni MW e su di un letto in fiamme come nell'esempio sopra, quindi 4 MW occorrano 100L/min come portata minima per la soppressione. Poi dobbiamo calcolare molti fattori che un letto in quelle condizioni manda in flashover una stanza interra ed i MW saranno molti di più e di conseguenza i L/min necessari per la soppressione in pochi secondi.

Il naspo ha sempre lavorato bene, ma sulla grande maggioranza degli incendi nella routine quotidiana di una autopompa e male sugli incendi che escono dalla nostra "routine", perché siamo "abituati" alla sua efficacia sulle auto o sui rifiuti....o nell'incendio di una singola stanza di un appartamento (la stragrande maggioranza degli incendi di abitazione). Quindi la nostra percezione di soppressione è basata sull'esperienza fatta durante la carriera e non su un concetto di portata adeguata all'incendio radicata, da tirare fuori all'occorrenza quando serve. 

Dobbiamo capire che l'incendio è cambiato sono cambiati i materiali e il fuoco può facilmente uscire dalla possibilità di estinzione del singolo naspo posteriore da 19mm delle autopompe che eroga circa 300 L/min. 

Ultimamente e si nota nei numerosi video di incendi, visibili su youtube, che stiamo spegnendo gli incendi nella fase di decadimento, quando la gran parte dell'energia si è oramai dissipata ed i danni alla struttura sono fatti, e questo accade perché non apportiamo la giusta quantità d'acqua sulle prime fasi dell'incendio al nostro arrivo. 

Sulle APS, abbiamo più tipi di tubazioni da 70 mm, 45 mm ed i 38 mm (storz ad alta pressione sui vecchi city 2000 o sulle nuove APS ma in media pressione). Ma ci ostiniamo ad usare sempre il naspo. Usare poca acqua sugli incendi permette al fuoco di crescere di potenza ed uscire, inesorabilmente, dalla forza di soppressione della singola APS, da prima dal naspo e per secondo da qualsiasi condotta tiriamo giù successivamente. L'intento dovrebbe essere di non fargli alzare la testa!

Se non riesci a spegnerlo con l'erogazione di un 70mm, potrai dire che era fuori dalla tua forza di soppressione di una singola partenza....e non il contrario se usassi il naspo come prima scelta tattica.

Usare il naspo su di un incendio espone il team di attacco a condizioni punitive d'irraggiamento che potrebbe in qualche modo ottenere comunque lo spegnimento ma con un tempo di erogazione maggiore d'acqua o nel peggiore dei casi di essere intrappolato in un Flashover.

Il capo partenza deve altresì comprendere l'esaurimento della squadra di attacco, che per schierare il naspo, su di un incendio di  abitazione ed effettuare poi un attacco interno, magari al secondo piano, ha un consumo di energia degli uomini/donne e non potrà pretendere che tornino indietro a fare una tubazione se il naspo non basta, la pallottola è una soltanto dispiego e spegnimento.

Inoltre l'erogazione dell'acqua dovrebbe essere superiore al potere dell'incendio per ragioni di sicurezza e di salvaguardia dei beni, se il fuoco aumentasse di dimensione il team di attacco ha il potere di spegnimento per non sopportare forti irraggiamenti e danneggiare la stabilità della struttura. Usciamo dal concetto dei danni dovuti all'acqua, questi avvengono proprio perché non si utilizza una portata adeguata. 

E mostro il perché:

Quando eroghiamo acqua sull'incendio durante l'attacco interno solo il 50% è efficace il resto ruscella via, applicando molto tempo davanti l'incendio (con un antifiamma figurativamente infinito) con una portata d'acqua inadeguata, la percentuale di acqua che ruscella sarà superiore rispetto ad un attacco con portata adeguata che invece, in pochi SECONDI assorbe l'energia del fuoco. La percentuale di acqua che non partecipa allo spegnimento sarà molto inferiore. 

Avevamo già discusso in questo blog della portata critica e cioè la porta minima sotto il quale non possiamo spegnere l'incendio ed calcolata come segue:

Si stimano quindi 2 L/min per mq dove con questa portata non si avrà il controllo del fuoco nello stadio di crescita e sviluppo. Con 3.7 litri al minuto per mq avremo il controllo del fuoco ma sottoponendo l'attacco in condizioni non confortevoli. Il nostro antifiamma è come un bicchiere che piano piano si riempie di calore, una volta arrivato all'orlo il calore non viene più contenuto. E con la portata ottima di 5 L/min per mq si avrà un rapido abbattimento.

Con questa densità di acqua si garantisce all'attacco di essere efficace, veloce e protetto.


Gradiente di portata - Paul Grimwood Euro Firefighter 2

Sulla prima risposta si dovrebbe dispiegare la tubazione più idonea per il lavoro che si deve fare, questo garantisce la soppressione anche se non si ha un approvvigionamento idrico ininterrotto o una autobotte al seguito. Se si dispiega una tubazione da 70mm che fluisce a 750 L/min con DMR 750 a 7 bar, avrò il controllo del fuoco nell'immediato, limitando il consumo di acqua.

Il concetto non è di quanta acqua erogo al minuto ma al SECONDO

Nel nostro esempio con una tubazione da 70mm e lancia DMR a 7 bar effettuando una scansione ampia ad "O" per 8 secondi, in un negozio di abbigliamento di medie dimensioni 10X10 ossia 100 mq completamente coinvolto e rispettando ampiamente i 5 L/min per mq con un margine di sicurezza quindi un dispiegando 750 l/min. Avremo consumato poco più di 100 L.

Ovviamente questo è per far capire di che consumo parliamo, è normale che vi sono tutte le variabili del caso e potremmo dover erogare più di otto secondi ma i consumi saranno sempre minori di un naspo che non è efficace e rimane aperto per più tempo rispetto ad una tubazione con portata più grande, svuotandoci comunque un APS da 3000L, perchè i 3000L si disintegrano nell'incendio senza efficacia.

L'energia dissipata da un incendio è proporzionale ovviamente al combustibile al suo interno, ma alle aperture per ossidare il tutto. Come regola generale più ci sono aperture più grande deve essere la tubazione.

EF 2 Paul Grimwood - Assorbimento dell'energia dalle portate delle lance.

 Nelle tecniche CFBT si mantiene la porta chiusa per non far crescere il fuoco e mantenerlo nelle condizioni di soppressione di una singola tubazione. Ma se dei vetri collassano avrò una densità d'acqua tale per poter sopprimere l'incendio. Ricordiamoci che sulle lance DMR c'è un selettore di portata che non necessariamente deve stare su 500L/min. Il selettore sarà mosso all'occorrenza e questo si ottiene solo con l'addestramento della propria squadra. 

Apportare Acqua adeguata sull'incendio riduce l'esposizione del pompiere, riduce i danni alla parte non affetta dall'incendio e riduce i danni dovuti all'acqua.

                                                                                                Euro Firefighter 2 - Paul Grimwood


 

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