Un pompiere che aveva smontato dal turno mentre portava il suo cane a spasso, morì per arresto cardiaco, improvvisamente. Un altro pompiere mentre guarda la partita di basket, ebbe un improvviso arresto cardiaco. Un altro mentre usciva da un incendio ebbe lo stesso destino.
Cosa hanno in comune queste morti?
L'inalazione di fumo!
Quando un pompiere inala del fumo questo ha un impatto che può essere immediato o 20 anni dopo. Più si respira del fumo più si sta vicini ad alterazioni del sistema metabolico. Il fumo è pieno di gas tossici inclusi i così detti GEMELLI, monossido di carbonio CO e acido cianidrico HCN.
Monossido di carbonio: Incolore, inodore ed insapore è presente in ogni incendio. Il velenoso monossido di carbonio contribuisce alle morti negli incendio più di tutti tra i gas che si sviluppano. Minore è la ventilazione e quindi la inor efficienza di combustione produce una grande quantità di monossido di carbonio. Come regola generale più il fumo è nero e maggior monossido vi è all'interno. Il monossido si combina con l'emoglobina del sangue in maniera più forte dell'ossigeno, il legame è 200 volte più forte. Così da saturare tutta l'emoglobina non lasciando posto all'ossigeno. Il 5% di monossido nell'atmosfera causa una saturazione del sangue del 50% in 30/90 secondi.
Courtesy Paul Grimwood
Acido Cianidrico: A temperature elevate è un gas incolore con odore simile alle mandorle. E' prodotto durante la combustione, mentre le sostanze reagiscono con l'AZOTO presente in atmosfera. L'acido cianidrico interferisce con la respirazione cellulare e dei tessuti. Esso deattiva certi enzimi che non fanno usare l'ossigeno alle cellule ne provoca la morte. Già a basse concentrazioni l HCN aumenta il battito cardiaco, la frequenza respiratoria, si ha mal di testa e uno stato confusionale. Esposizione ad alti livelli conduce al blocco della respirazione ed alla morte cardiaca. Qui sotto i livelli d'esposizione a differenza del monossido di carbonio già in concentrazioni minori si hanno gravi effetti nello stesso lasso di tempo.
Courtesy Paul Grimwood
Per chi NON indossa l'AVR - Autoprotettore Vie Respiratorie, l'esposizione massima è di 150 ppm per il monossido di carbonio e 10 ppm per l'acido cianidrico e sapere che in mezz'ora a questa esposizione potrebbero insorgere dei problemi, sarebbe opportuno indossare l'AVR o una maschera a filtri o un cappuccio d'evacuazione per chi non è addetto ai lavori e lo stiamo allontanando dalla zona di rischio e ci occorre del tempo nel tragitto di esodo. Il monitoraggio può avvenire tramite multigas.
Courtesy Paul Grimwood
E' bene sapere che il fumo prodotto dagli oggetti di 30 anni fà era molto diverso da quello di oggi, non dico che facesse bene ma proveniva da oggetti di cellulosa come cotone, legno, Invece con i materiali plastici di oggi si sviluppa un fumo che è due volte più pericoloso di quello di ieri, con una grande quantità di acido cianidrico che è 33 volte più pericoloso del monossido di carbonio.
Dobbiamo abbandonare pratiche vecchie e pericolose che non ci faranno avere una bella vecchiaia e neppure una bella vita, ed intraprendente un estensivo uso dell'autoprotettore AVR su ogni scenario dove siamo coinvolti ed avvolti in sostanze pericolose.
Non dimentichiamo che queste sostanze si attaccano ai nostri DPI ed appena siamo in caserma li dobbiamo cambiare e mandare a lavare. Questa pratica ovviamente non ci esulerà dal rischio totalmente (siamo pompieri lottiamo nel fumo) ma buone pratiche sicuramente avranno un forte impatto sulla nostra salute. Sarà la nostra priorità indossare l'AVR in:
Lotta all'incendio strutturale interno
Incendio di veicoli
Incendio di spazzatura
Anche come corpo nazionale dobbiamo crescere nell'uso degli autorespiratori, servendo modelli più innovativi con led sul visore che ci possano indicare lo stato dell'aria senza dove andar a vedere di tanto in tanto il manometro.
Integrare gli AVR con dispositivi PASS e creare una attenta gestione del personale che lavora con AVR attraverso targhette nominative da dare ad un controllore apposito che monitora il personale che è "on air" ed estendere la concezione di uscire prima che l'allarme di bassa pressione suoni.
Integrare gli interventi con squadre di salvataggio RIT, ma soprattutto insegnare tutti metodi di respirazione per conservare l'aria durante il lavoro e soprattutto in condizioni di emergenza per sopravvivere. Bastano pochi secondi di inalazione di un ambiente con alte percentuali dei GEMELLI per morire.
in questo link che segue potrete scaricare un articolo della Drager proprio sui Gemelli tossici:
Problema ancora troppo sottovalutato e poco trattato...purtroppo
RispondiEliminaBuon giorno Capo,
RispondiEliminaIl problema è sottovalutato come molti del resto. Però stiamo cominciando, tra i giovani c'è consapevolezza di utilizzare l' AVR ma alcuni anziani sono più fichi senza e quindi contaminano la volontà dei giovani.