giovedì 31 dicembre 2020

LANCE DMR ORIGINI E SVILUPPO DEGLI ATTACCHI

                                                    Lancia DMR del 1970 ElkHartBrass

Al Dottor Jhon Oyston è attribuita la prima lancia a diffusione mista regolabile creata nel 1830. Poi durante tutto il 1920 sono state fatte molte ricerche sul comportamento del fuoco e l'efficacia del getto nebulizzato per l'attacco interno. Un decennio dopo nel 1930 Elkhart Brass introduce negli Stati Uniti una nuova Lancia creata su di un vecchio progetto tedesco detta lancia Mistero (foto sotto).




Prima della II guerra mondiale e durante, la Marina Militare degli Stati Uniti ha usato questa lancia che poteva combinare getti nebulizzati e pieni. Ma soltanto durante la metà del 20° secolo e dopo il devastante incendio della nave da trasporto truppe Normandie nel 1942, la Guardia costiera US incaricò il fire chief Lloyd Layman di intraprendere degli studi di ricerca sulla soppressione dell'incendio a bordo.


Come già discusso in un precedente post, Layman fù l'inventore dell'attacco indiretto ovviamente venivano utilizzate le lance a diffusione mista regolabile, da qui in poi comincia lo studio più moderno sull'efficienza dell'attacco con getto nebulizzato.

Negli Stati Uniti durate il 1950 , sono stati intrapresi molti studi sull'efficienza dell'attacco nebulizzato dalle maggiori compagnie assicurative e ufficiali antincendio, con test reali.


Ci sono stati moltissimi studi sull'attacco indiretto ma la svolta si ha nel 1970, con Krister Giselsson Ingegnere del dipartimento antincendio Svedese ed istruttore, che studio il flashover e i gas caldi nel compartimento. E capi che l'immissione di piccole gocce all'interno dei gas caldi della combustione, abassavano la probabilità di totale combustione all'interno del compartimento. Concludendo che 1 Litro d'acqua nebulizzato in aria nel compartimento, può prevenire un Flashover in una stanza di 30mq.

Nel 1980 Christer Giselsson e Mats Rossander un altro ingegnere del servizio antincendio Svedese introdussero una nuova applicazione dell'acqua con la loro Lancia a diffusione mista regolabile.



Questa lancia produceva un angolo di applicazione dell'acqua con un cono di 35-60 gradi, e con l'apertura e chiusura poteva dare dei colpi di acqua nebulizzata nei gas di combustione raffreddandoli prevenendo il flashover e mantenendo intatto il bilanciamento termico all'interno del compartimento.
Questo attacco di nuova concezione divenne molto in voga in tutto il mondo.

Negli anni 1990, Paul Grimwood perfeziono l'attacco pulsing raccogliendo l'attacco indiretto di Layman e le scoperte di Rosander  e Giselsson introducendo l'attacco 3D (su di un esperimento della marina USA ben descritto nel suo libro "Fog Attack") che consiste nel mettere il cono della lancia a 60° di ampiezza e la lancia a 45° dal pavimento con una portata di 100 L/min si poteva trattare una stanza di 50mq consumando soltanto 1.6 L di acqua vaporizzata.


                       Paul Grimwood - LFB

Arriviamo quindi nel 2002 alla potenziale introduzione tattica dell'attacco di transizione.


Lawrence Schwarz e Derek Wheller  del Colorado Spring Fire Department studiarono ed introdussero l'attacco di transizione chiamato così perché l'attacco si sposta da un punto di attacco ad un altro e cioè da esterno a interno dopo. E consisteva in una versione nuova dell'attacco indiretto di Layman. Colpendo il soffitto con getto pieno dall'esterno per 5 secondi, il compartimento coinvolto, provocando un effetto sprinkler e resettando la fase dell'incendio da pienamente sviluppato a in crescita e sviluppo, dando così più tempo alla squadra, prima che il fuoco riprendesse potenza, di attaccare dall'interno per la soppressione finale.

La lancia a diffusione mista regolabile è stata per 150 anni una validissima attrezzatura, permettendo di dividere l'acqua in piccole particelle che vaporizzando, sottraendo grandi quantità di calore da muri, soffitti e dal fumo dando una grande superficie di contatto se paragonata con le lance  a getto pieno. Tramite l'addestramento si può realmente incrementare la totale comprensione di una tale attrezzatura.
Che a sua volta ha creato problematiche relative ad ustioni da vapore, per questo c'è sempre una controversia con le lance a getto solido/pieno. 

Molte case costruttrici come TFT, Elkhart Brass e Pok continuano nel creare entrambi i modelli, ma non importa che modelo abbiate è importante che siate addestrati e conosciate tutte le parti che occorrono per maneggiare tale attrezzatura in totale sicurezza e come dico sempre....

......."L'EQUIPAGGIAMENTO PIU' IMPORTANTE E' LA TUA CONOSCENZA".....


                                                                                                 Riccardo Garofalo


Felice 2021


 




giovedì 17 dicembre 2020

TIPOLOGIE D'INCENDIO DI LIQUIDI

Ogni tipologia d'incendio di liquidi infiammabili, ha grande ripercussione sulla strategia da applicare e comunque la dimensione, forma e generalità variabili dell'incendio, hanno la loro importanza anche se l'incendio è sempre di un Classe B. Un incendio di liquidi può assumere varie forme e sono qui di seguito descritte:

  • Incendio di Fuoriuscita/Sversamento di liquido
  • Incendio di Pozza
  • incendio di Diffusione continua di liquido
  • Incendio di Liquido in Scorrimento
Incendio di Fuoriuscita di liquido

Parliamo di Incendio di Fuoriuscita di liquido infiammabile (Spill Fire), quando si ha uno sversamento a terra in uno spazio non confinato, con la profondità del liquido che non superiore i 25mm. Ovviamente il fondo, dove il liquido è appoggiato può variare di profondità. Dato che non ci sono confini l'incendio, potrebbe coprire una vasta area. 
Le sue caratteristiche sono un tempo corto di combustione, in media si hanno 4mm al minuto di combustibile consumato.
Ma se la fuoriuscita rimane dentro dei confini ovviamente può bruciare per più tempo e a questo punto, diviene un incendio di Pozza.



Incendio di Pozza

L'incendio di pozza (Pool fire) avviene quando il liquido rimane dentro dei confini, il contenitore potrebbe avere una profondità di 25 mm o superiore ma non stiamo parlando d' incendio di cisterne dove vi è una considerevole profondità della cisterna.
Anche essa potrebbe coprire una grande area sempre all'interno di confini, dipende dalla quantità del combustibile e dalla grandezza dei confini dove è raccolto. Come ad esempio una trincea o fossa a seguito d'incidente stradale o ferroviario.
A differenza della fuoriuscita di liquido, l'incendio di pozza può bruciare per un tempo maggiore portando a possibili escalation circostanti. 
Data la profondità del liquido a seguito di getti diretti nella applicazione della schiuma si ha una alta probabilità di contaminazione della stessa. Attacchi indiretti sarebbero preferiti.
Data la più grande quantità di liquido i pompieri poterebbero essere soggetti ad una quantità di calore accumulato maggiore, rispetto allo sversamento, ci sarà inoltre bisogno di raffreddare le esposizioni a diretto contatto del liquido che potrebbero essere  fonti di riaccensione una volta estinto l'incendio, ma attenzione a non danneggiare il tappeto di schiuma.
La schiuma richiesta per un incendio di pozza deve avere caratteristiche di alta resistenza al calore, alla contaminazione e veloce propagazione.



Incendio di diffusione continua di liquido

Incendio di diffusione continua di liquido (Spreading fire) avviene quando un sversamento o una pozza viene continuamente alimentata da uno spy o getto dovuto a rottura del contenitore del liquido infiammabile come una cisterna etc. 
La continua fuoriuscita di liquido potrebbe spargerlo in zone inaccessibili come tombini e pluviali ad esempio.
L'azione primaria ovviamente è bloccare la fuoriuscita ovunque possibile. 
Un getto della lancia a schermo protettivo può assolvere a questo compito, oppure riempiendo di acqua il contenitore superando così la falla, se non vi è una fuoriuscita maggiore di liquido e magari in zone non opportune.

Se invece si ha un liquido infiammabile con un alto punto di ignizione e quindi la fuoriuscita non sta bruciando, ma solo il liquido sversato, in questo caso possiamo provvedere all'estinzione con un tappeto di schiuma e poi chiudere la falla. 

Se invece si ha un liquido con basso punto d'ignizione anche la fuoriuscita è in combustione, a questo punto, si può utilizzare la polvere chimica, la fuoriuscita distrugge il tappeto di schiuma.



Incendio di Liquido in Scorrimento

Questo termine è riferito ad un liquido che scende da un pendio (Running Fire), anche se raro, questa tipologia d'incendio è molto pericolosa, perché il liquido può scendere a grande velocità e coinvolgere persone ed oggetti.
L'unica precauzione è la prevenzione, l'evacuazione della zona che potrebbe essere colpita, posizionare linee pronte all'estinzione o un tappeto di schiuma già creato dove il liquido si potrebbe fermare.
In questo caso sono raccomandate schiume film forming, che provvedono ad una rapida propagazione e quindi estinzione. 
Evitare di condurre geti d'acqua di raffreddamento sul liquido o all'interno del contenitore, dove si potrebbe creare un overflowing, o crearne una accelerazione dello scorrimento.

Esempio d'incendio di Classse B in Scorrimento


martedì 8 dicembre 2020

IL PROFILO DI VENTILAZIONE

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Molti Vigili del fuoco non conoscono e non osservano, all'arrivo sulla scena, il profilo di ventilazione, che ci dice molte cose sullo sviluppo dell'incendio.

Il profilo di ventilazione è così definito....

La quantità d'aria disponibile all'incendio nel compartimento.

Esso ci dice, se l'incendio è Controllato dalla ventilazione e brucerà lentamente senza fiamma visibile e con grande produzione di fumo (se addizioniamo aria creiamo un Flashover indotto dalla ventilazione), Controllato dal combustibile che quindi brucia velocemente con fiamma ed alto rilascio di energia (Flashover) o è in Condizioni sotto ventilate limitato fortemente nell'apporto di aria assenza di fiamma (se addizioniamo aria rischiamo un backdraft).


In pratica il profilo di ventilazione è relativo alla quantità di aria/ossigeno che entra nel compartimento ed influenza lo sviluppo del fuoco.

Una sola apertura ad esempio, servirà il fuoco con un'entrata dell'aria ed uscita dei fumi, quindi se l'incendio è in profondità, dentro nella struttura il fuoco seguirà questo percorso detto flow-path causando una propagazione ed il movimento del fuoco nella struttura.

La prima apertura che creiamo all'arrivo, se non vi sono aperture già esistenti è l'inizio del flow path. Questa avrà un impatto sullo sviluppo del fuoco ed una direzione di propagazione.

Se apriamo un'altra ventilazione (apertura) da qualche altra parte il flusso cambierà nuovamente ed l'intensità del fuoco crescerà ancora.

Avvolte però il flow-path può lavorare a nostro vantaggio (Vento alle spalle).

Ogni incendio al chiuso richiede grandi quantità di aria/ossigeno, per svilupparsi e progredire. In molti casi però, nei piccoli compartimenti la quantità di ventilazione, anche modeste, fa divenire l'incendio nello stato di controllato dal combustibile e più sarà grande la sua intensità più vi sarà bisogno di acqua.

Molte abitazioni hanno grandi vetrate che collassano in fretta, facendo così entrare molta aria con conseguente alta intensità dell'incendio (Mega-Watt) e non solo, anche il vento può aumentare drasticamente questa intensità. 

Analiticamente parlando il profilo di ventilazione di un incendio di compartimento si riferisce alla quantità in percentuale di aria disponibile dalle aperture, con la formula :

Av/Ac = %Pv

Av = Area ventilazione
Ac=Area compartimento
%Pv= Percentuale Profilo di Ventilazione

Per un'apertura  Av di 6m2 ed un area del compartimento di 16 m2 vi è una percentuale di profilo di ventilazione del 38 %

Come regola generale un piccolo compartimento quando raggiunge il 25 % di profilo di ventilazione è controllato dal combustibile. 

A questo punto l'intensità del fuoco sarà forte.

A differenza un incendio in un grande compartimento con piccola percentuale di profilo di ventilazione raggiungerà lo stato di controllato dal combustibile e comunque brucerà con grande intensità, perché gran parte dell'aria è all'interno del compartimento stesso.

Il Vigile del fuoco deve avere familiarità col tipo di apertura che ha davanti a se, calcolando così il probabile impatto che avrà sullo sviluppo del fuoco.


Infatti l'intensità del fuoco può essere stimata dalla dimensione dell'apertura dovuta ad un collasso sotto il calore o fatta da noi.

Nella tabella sotto, vediamo la dimensione dell'apertura e i MW rilasciati e la minima portata critica di flusso necessaria. Su di un determinato compartimento tipo.

  • 1 mq di apertura da luogo a 3 MW di rilascio di energia che necessitano del naspo alta pressione da 19 mm
  • 2 mq di apertura danno luogo a 5 MW di rilascio di energia che necessitano del naspo alta pressione da 22 mm o due naspi da 19 mm o una tubazione
  • 4 mq di apertura danno luogo a 7 MW di rilascio di energia che necessitano di una tubazione. 
  • 6.5 mq di apertura danno luogo a 10 MW di rilascio di energia che necessitano di una tubazione. 
  • 10 mq di apertura danno luogo a > 10 MW di rilascio di energia che necessitano di > una tubazione