domenica 13 ottobre 2024

La tubazione da 70mm

 

Manichetta e lancia smooth bore per operazioni su idrante

Come diceva il grande Andy Fredericks "Se butti giù il fuoco non dovrai saltare dalla finestra". Questo grande pompiere del FDNY morto tragicamente l'11 settembre 2001 nell'attacco alle Torri Gemelle in NY, ha sempre sottolineato l'importanza di attaccare il fuoco con la giusta portata ed il prima possibile. 

Al riguardo, vi posto il link di un mio vecchio post - attacco interno.

Da sempre ho cercato di spiegare la differenza tra avere una portata adeguata per gli incendi di oggi e non averla... 

Il potere dell'incendio e cioè la sua potenza che è espressa in MW è un'energia rilasciata nell'unità di tempo, quindi per contrastare questa energia, noi DOBBIAMO erogare acqua alla stessa velocità della potenza dell'incendio per sottrarne l'energia che radiante. Se noi non riusciamo a realizzare quanto descritto... Abbiamo perso la missione!

Ribadisco inoltre, che i 500 Litri al minuto dal tubo da 45mm o gli 800 Litri al minuto che vorrei alla lancia dal tubo da 70mm non devono essere considerati AL MINUTO (portata complessiva), che in pochissimo tempo ci farebbe finire la riserva d'acqua dell'APS e trasformare un appartamento o negozio in una piscina. Più propriamente dovremmo parlare di una portata istantanea e cioè di litri al SECONDO. Se la portata alla lancia in litri al minuto è sufficientemente grande, l'incendio è domato istantaneamente e cioè in pochissimi secondi. 

Ovviamente parliamo di acqua sul fuoco e questo viene effettuato con NON poche difficoltà, lottando contro la poca visibilità, il calore, gestione della tubazione (movimentazione), layout del compartimento (distanza tra entrata e l'incendio), aria disponibile nel AVR etc.

Considerando tutte le variabili elencate, se arrivati quindi davanti al fuoco, la nostra portata (diametro della tubazione) detterà la riuscita o no della missione e tornando alla frase del grande Andy Fredericks - "Se butti giù il fuoco non dovrai saltare dalla finestra" - sarà decisa anche la nostra SICUREZZA!

Scegliere la giusta tubazione per attaccare aggressivamente il fuoco sulla prima risposta, ci darà un bel margine di sicurezza. 

Quanto più grande sarà l'incendio all'arrivo come un negozio con grande carico di combustibile o il nostro tempo di riflessione ad un incendio di un piano alto dove le condizioni saranno sicuramente più gravi rispetto a quello che vediamo nell'immediato da giù, magari con l'uso dell'idrante dell'edificio oppure per problemi idraulici dovuti alla fisica a causa delle perdite di carico dovute alla distanza del fuoco dalla pompa dell'APS, allora a questo punto, dobbiamo prendere in considerazione la tubazione da 70mm!

La tubazione da 70mm per tutta la metà del ventesimo secolo era la tubazione predominante, fu poi sostituita dalla tubazione da 45mm che era molto più leggera e quindi agile. Questo cambiamento ha però portato all'abbandono di questa tubazione per attacco interno ed a oggi l'ho vista sempre meno dispiegata, se non per rifornimento o per arrivare al divisore dove poi si usano le manichette da 45mm. A partire dagli anni 90 con l'avvento del naspo da 22mm circa, in alta pressione, stiamo abbandonando anche la tubazione da 45mm (sempre a discapito della nostra sicurezza). L'aumento della pressione all'interno della tubazione non comporta un aumento infinito della portata, anzi tutt'altro va ad influire anche sulla manovrabilità. Infatti un tubo da 22mm non potrà erogare più di 300 L/min e quello da 45mm non più di 600, le perdite di carico compenseranno l'aumento della pressione. Una tubazione da 45mm fatta fluire a 800L/min è praticamente un pezzo di legno rigido, difficile da manovrare e soggetto sicuramente a rottura (falla). Il 70mm ha la stessa sorte e non erogherà più di 1000 L/min, ma 600/800 L/min vanno più che bene per ottemperare alla mia missione di disintegrare il fuoco in nano secondo.

La tubazione da 70 mm per il suo pronto impiego, risponde sempre alle stesse regole che io chiamo "Della buona tubazione" già elencate nel post precedente - operazioni su idrante :

  1. Di litri minuto corretti
  2. ll dispiego/impiego deve essere agile
  3. Propriamente stesa
Queste regole fanno si che ogni tubazione scelta per la missione, sia EFFICACE.

Il primo punto è stato ampiamente spiegato in questo blog oltre ad abbattere il fuoco, la portata adeguata ci garantisce la sicurezza. Il nostro primo obbiettivo e la salvaguardia della vita umana e la nostra che siamo all'interno del compartimento non farà eccezioni. Quindi se vi sia il sentore da parte del caposquadra che vi sia un forte rilascio di energia, allora dovrebbe dotare l'attacco di una buona portata. Il loro tempo davanti a pesanti irraggiamenti dell'incendio sarà minimo e la struttura non subirà danni eccessivi mantenendo la sua stabilità.

Il secondo punto riguarda il dispendio energetico per l'impiego/dispiego della tubazione da parte degli operatori, per completare la tubazione ed attaccare il fuoco (nel caso non vi fosse una squadra prontamente disponibile alla sostituzione). Nel caso dell'impiego del 70mm, più che mai la tubazione dovrebbe essere stivata in una forma che il pronto impiego sia agile, per il pompiere che esegue la costruzione e la conformazione a Z o il Denver Hose pack, rispondono bene a questo requisito. Le classiche tubazioni a chiocciola, sono un metodo di stoccaggio che occupa poco spazio, ma tutti sappiamo bene che nel dispiego lungo le rampe delle scale per raggiungere il piano X  è veramente ardua da costruire. La disposizione a chiocciola è un metodo di stoccaggio "antico" e risale a quando i pompieri non erano rinchiusi un dispositivo di protezione individuale che limitava il loro movimento.

Per mia esperienza personale, dopo aver per anni incentivato all'utilizzo delle manichette a Z il Danver Hose Pack, rimane molto più compatto nel profilo della bombola mentre si trasporta sulle scale, rimane inoltre di facile impiego in tutti i tipi di scenari. 



Danver Hose Pack e Smooth bore nozzle



Il terzo punto invece riguarda l'arte perduta dove non si perde piu tempo e nel costruire e stoccare in maniera impeccabile le manichette. Tutto quello che facciamo in tempo di pace ce lo ritroviamo in tempo di guerra. La stessa posa della manichetta deve essere impeccabile. Meno pieghe si fanno e minori saranno le perdite di carico e non solo, una manichetta propriamente stesa, sarà anche meno difficoltosa da movimentare.

Manichetta da 70 mm pripriamente stesa. Il passaggio per l'esodo rimane pulito.

Una cosa che abbiamo sicuramente perso è l'arte della movimentazione della tubazione. Essa non deve essere un prendi e tiri ma più che altro un sistema che come in una orchestra ognuno ha il suo ruolo e suonano una bellissima melodia. Movimentare la manichetta deve rispecchiare un unico lavoro di squadra. Questa arte perduta più che mai con il 70mm trova la sua massima espressione.
L'addestramento farà la differenza . Perché senza l'addestramento non pesate assolutamente che poi sull'intervento farete un buon lavoro.

  "Più sudore in addestramento meno sangue in battaglia"          

domenica 25 febbraio 2024

Le Operazioni Su Idrante negli Edifici


Indicatore di flusso e pressione - Elkharth brass


Da sempre sappiamo che abbiamo bisogno di erogare acqua sugli incendi (Litri al minuto), alla stessa velocità di quanto l’incendio rilascia la sua energia (MegaWatt) per ottenerne la soppressione. Altrimenti avremmo comunque la soppressione, ma in fase di decadimento, quando oramai parte del combustibile si è esaurito. Si stima che per gli incendi moderni, occorra una portata alla lancia che soddisfi una densità d’acqua di circa 5/6 Litri al minuto per metro quadrato, con questo si ottiene un  rapido abbattimento dell’incendio. Lavorare con flussi minori espone il pompiere in attacco a condizioni pesanti e molte volte non si ottiene neanche il controllo dell’incendio, aumentando il danno alla struttura nella parte non affetta dal fuoco ed aumentano i danni dovuti all’acqua. Perché dobbiamo sapere che quando eroghiamo acqua a getto pieno (il getto pieno ha una buona sopravvivenza e penetrazione) solo il 50% è efficace l’altro 50% ruscella via (a terra). Nel parte del 50%, in cui è efficacce, il getto aggisce sul solido combustibile che pirolizza, raffreddandolo, l’altro agisce nella fiamma dove avviene la reazioni di ossidazione sottraendo energia e cessando la reazione chimica.

Chiarito l’obbiettivo e quindi di apportare più acqua possibile sul fuoco, partiamo con le nostre operazioni dall’idrante e cioè dalla cassetta antincendio che troviamo negli edifici di civile abitazione o all’interno di uffici o aziende. Questo può essere  da 70mm; 45mm o da 25mm (dipende dall’area da coprire secondo normativa EN 10779 ).

1.    L’idrante da 25mm per quanto chiarito già sopra non lo prenderemo assolutamente in considerazione in quanto possono erogare > 60 L/min (secondo DM 16 maggio 1987 riconfermato nel DM 25 Gennaio 2019).

2.      L’idrante da 70mm invece (secondo di DM 26 Febbraio 2006 che riguarda gli uffici) offre una portata e pressioni > 300 L/min a 4 bar ma lo troverete come protezione esterna e non all’interno di zone uffici e non all’interno delle Civili abitazioni.

3.  L’Idrante da 45 mm generalmente (secondo DM 16 maggio 1987 che regola le civili abitazioni riconfermato nel 25 Gennaio 2019), lo troviamo all’interno degli edifici di oltre i 24 m di altezza (anche all’interno di zone uffici) e ci garantisce una portata di 360L/min a 3 bar per 60 minuti, ma all’idrante più sfavorito e cioè il più lontano dal sistema di pompaggio dell’edificio, arriveranno solo 120L/min ed 1.5 bar. La cassetta antincendio che lo contiene è corredata di una lancia EN 671 da 45 mm con corpo in alluminio a due getti (pieno e frazionato), in grado questa di fornire a 3 bar circa 135 L/min ed una sola manichetta da 45 mm di 20 m. Questo idrante sarà il nostro obbiettivo!


Figura 1 cassetta antincendio con idrante da 45 mm lancia e tubazione da 45 mm

Gli idranti descritti sopra sono tutti cosidetti “umidi”, quelli che sono detti “a secco” dove noi vvf pompiamo acqua che arriva direttamente al piano, virtualmente non esistono, o sarebbero stati installati in alberghi con posti > 25 fino a 50 ed in civile abitazione dove vi sia una estenzione di 2 piani oltre  il terzo piano e non oltre quindi rimanendo sotto i 24m di altezza alla gronda, secondo DM 14 luglio 2015 (figura 2). Riassumendo la questione, tutti gli idranti che incontriamo sono in maggioranza UMIDI (Figura 1). Dove sono installati idranti “umidi” potremmo trovare all’esterno dell’edificio una casseta con all’interno due raccordi femmina d’immissione con la dicitura - attacco autopompa V.V.F.  In questi idranti l’attacco autopompa che troviamo all’esterno, ci permette di alimentare l'impianto ma a non più di 12 bar. Troveremo invece la cisterna di alimentazione interna con spinta dell'acqua tramite una o più pompe , dipende dall'altezza dell'edificio, se la pressione dell'acquedotto non è sufficiente a servire tutti i piani, per garantirci al primo attacco un apprivvigionamento idrico ininterrotto di 60 minuti, sempre secondo il DM 16 maggio 1987. L'idrante con possibilta di alimentazione l' ho trovato in un sopralluogo effettuato alla palazzina di Colli Aniene Roma, dove vi fù un grave incendio di facciata, l’idrate disalimentato ha un raccordo che ci dava la possibilità di alimentare direttamente la colonna montante anche se era di sette piani (Figura 3). Durante i piccoli interventi negli edifici della propria zona di competenza si potrebbe dare un’occhiata al sistema degli idranti e alla loro alimentazione, se presente e magari provare se funzionante.


Figura 2 Idrante a secco  DM 14 Luglio 2015

Quindi non potendo fornire pressioni adeguate al piano, abbiamo la necessità di gestirci i 360 litri al minuto a 3 bar (nel migliore dei casi) o i 120 Litri al minuto ad 1.5 bar nel peggiore dei casi. Ora descriveremo cosa possiamo e sopratutto cosa non possiamo fare/usare. Cominciamo con cosa non possiamo usare, le tubazioni da 45 mm hanno forti perdite di carico e compromettono la pressione di esercizio alla lancia causandone un errato funzionamento, un tubo da 45 mm ha una perdita di carico di circa 0.8 bar a 400 L/min, quindi il suo utilizzo è sconsigliato soprattutto se dobbiamo raccordarne più di 1. Inoltre non possiamo usare per ovvie ragioni le lance DMR a 500 L/min con 6/7 bar di funzionamento.


Figura 3 Idrante Umido con possibilità di alimentazione sito in edificio di Colli Aniene Roma

Le lance DMR da 500L/min a 6/7 bar di funzionamento sono un ottimo strumento per la lotta antincendio, esse ci permetto di affettuare forti attacchi di soppressione al fuoco utilizzando una tubazione da 45mm che pur avendo grandi perdite di carico. L’ autopompa supporterà i bar necessari per compensare le perdite di carico del/dei 45mm e fornire alla lancia DMR i bar di funzionamento, dandoci poi i 500L/min selezionati sul cursore delle portate. Ma lavorando in questo caso su di un idrante per esempio al 20° piano di un grattacielo non avremmo tale possibilità.

Per quanto riguarda la tubazioni da 45 mm a camicia singola che invece, troviamo all’interno della cassetta antincendio, se nella migliore delle ipotesi è integra (nella maggior parte dei casi è un tubo vetusto e la gomma del rivestimento interno è danneggiata) ha forti perdite di carico. Se questa tubazione viene collegata ad altri tubi da 45 mm per raggiungere l’incendio, azzeriamo i bar disponibili alla lancia. Se a questa tubazione di: esempio due tubi da 45 mm con lancia che lavora ad almeno 3/4 bar alla stessa arriverà soltanto 1 bar, insuffiscente alla lancia per lavorare alla pressione d’esercizio e darvi magari i 400 L/min dell’drante.

In questa situazione con una lancia che non lavora alla pressione d’esercizio e quindi eroga POCHI Litri al minuto, per quanto descritto sopra all’inizio del’articolo, saremo già pericolosamente esposti a forti irraggiamenti e potremmo non avere il controllo dell’incendio. Quindi anche le tubazioni da 45 mm devono rimanere sull’APS e non sono uno strumento per lavorare con l’idrante.

Cosa dobbiamo fare quindi??

Utilizzare un diffusore da 45 mm à 70mm poi, tubi da 70mm ed una lancia che lavori a basse pressioni e soprattutto si avvicini ai 360 L/min circa, erogati dall’idrante, come la Unifire V16 - EN 15182 tipo 1 o la lancia AWG - EN 15182 tipo 2 da 70 mm con bocchello da 16 mm dove smontando anche il bocchello anteriore si ottiene un foro da 22mm erogando quasi ai 400 L/min (figura 4 e 5), ovviamente la gittata sarà più corta ma la portata sarà maggiore. Effettuando questa operazione, garantiremo che tutto quello che ci esce dall’idrante arrivi sul fuoco, anche se l’incendio potrebbe avere maggiore necessità di portata, in questo caso potremmo far fare una seconda tubazione da un’altro idrante nelle immediate vicinanze dell’incendio come dal piano ulteriormente sotto.  


Figura 4 e 5 Lancia AWG da 70 mm con bocchello da 16 mm  e 22 mm

La tubazione quindi dovrà risponedere a tre principi fondametali: 

  1. Di litri minuto corretti per il potere del fuoco (lancia che lavora a basse pressioni) 
  2. Di facile trasporto ed impiego (tubazioni da 70 mm fatte a “Z” o Denver Fold hose pack) 
  3. Propriamente Stesa (eliminare ulteriori perdite di carico)

Per il punto 1 dobbiamo usare ciò che abbiamo in partenza e cioè tubazioni da 70mm e lancia a basse pressioni  da 70mm. Il punto 2 invece, diventa critico nell’affaticamento del personale per un facile trasporto (normalmente sulla bombola lasciando le mani libere). Il facile impiego o dispiego come meglio dire se non viene  fatto si compromente il punto 3. La tubazione dovrà essere posizionata sulla salita della scala o nei corridoi in maniera ESEMPLARE, avremo bisogno di ogni singolo bar che fuoriesce dall’idrante e le tubazioni a chiocciola potrebbero richiedere più movimenti del personale su e giù sulla scala per il dipiego o nei corridoi per estendere la tubazione che deve essere ripeto..PROPRIAMENTE stesa senza curve strette che causano ulteriori perdite di carico che vanno poi ad influire sul corretto funzionamento della lancia che a sua volta non ci eroga tutta o parzialmente l’acqua che esce dall’idrante, parliamo sempre dei famosi 360 L/min a 3 bar.

Inutile dire che in altri paesi questo aspetto è già stato affrontato ed i reparti antincendio hanno reagito a queste problematiche utilizzando tubazioni da 51 mm (introdotte in UK nel dal 2015) e lance smooth bore, ma sopratutto gli idranti sono alimentati a sufficenza per fornire portate più alte ed hanno persino una valvota di riduzione della pressione PRV Pressure Regulating Valve, perché l’operatore alla lancia non riuscirebbe a gestire l’enorme reazione della stessa.

Per quanto rigurda la scelta della lancia dovrebbe essere considerato un fattore K non inferiore a 245 (ricerca UKper incendi di appartamento in grattacielo. Che cosa è il fattore K?

Il Coefficente K è un valore costante della lancia che ci dice la prestazione della stessa e si trova con la formula:

K = Q /  P

K = Costante

Q= Portata Litri minuto

P= Pressione d’esercizio

 

La lancia AWG da 70mm a 3 bar con bocchello da 16 mm ci da 250 L/min con un fattore K =145 invece smontando il bocchello passando a 22mm il fattore K diviene k = 314 se l’idrante lo permettesse avremmo 535 L/min.

Tornando alle operazioni su idrante l’utilizzo delle lance AWG è imperativo anche perchè probabili detriti provenienti dalla colonna montante date dall’ossidazione etc. usciranno dalla lancia senza bloccare l'erogazione dell'acqua.

Si potrebbero utilizzare anche lance Unifire da 70 mm con bocchello da 16mm ma non hanno la possibilità di aumentare la portata, inoltre quando passiamo a getto frazionato ricordiamoci che spingiamo aria e potrebbe essere non conveniente.

Ma ora vorrei chiedervi: Sappiamo realmente se l’idrante che usiamo ha la pressione sufficiente per farci commettere un attacco interno?

Il 23 Febbraio del 1991 ci fu un grave incendio al 22° piano del grattacielo One Meridian Plaza, Philadelphia USA. In questo incendio morirono 3 pompieri perchè alla lancia automatica non arrivavavno i bar necessari di funzionamento. I vigili furono ingannati dal funzionamento della lancia automatica ma non avevano la minima idea della reale ed insufficiente portata. Da questo incendio furono apprese molte lezioni tra cui applicare un manometro all’idrante e poi attaccare la tubazione. Facendo in questo modo si può realmente sapere se l’idrante fornisce i 3 bar (in pressione dinamica cioè a lancia aperta) sufficienti al funzionamento.


Manomentro per idrante Elkhart brass