giovedì 24 settembre 2020

CAFS PER GAS COOLING E GRANDI INCENDI

 

CAFS Applicazione da esterno

Abbiamo già parlato in questo blog del sistema di schiuma ad aria compressa chiamato CAFS molto tempo fà.

https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2014/08/cfbt-compressed-air-foam-sistem-cafs.html

Ma non abbiamo parlato delle sue potenzialità d'impiego negli incendi di compartimento per il raffreddamento dei gas super caldi e soprattutto nell'impiego su grandi incendi con grande superficie in combustione. Vi sono stati degli esperimenti dove il cafs veniva comparato con le lance DMR per il controllo della massa di fumo super calda nei compartimenti , ed il suo impiego in grandi incendi di grande superficie, ovviamente i dati che seguiranno sono frutto di studi su documentazioni, in quanto io personalmente non ho mai lavorato con il sitema CAFS su di un intervento perche ancora non è in dotazione presso il mio comando, però ho avuto la possibilità di provarlo in addestramento con incendio controllato.

Il sistema CAF generalmente usa pochissima quantità di soluzione schiumogena tra lo 0.3 e 0.6  % fino a l' 1 %, generando una schiuma molto omogenea attraverso l'immissione di aria o con un compressore o una bomola di aria compressa, il ratio di espansione che si crea va da umida 1 a 5, fluida da 5 a 10 o secca da 10 a 20 litri.

Le bolle create sono stabili così degradano lentamente, sono piccole ed omogenee, dando inoltre, alla schiuma, la possibilità di aderire sul verticale (possibile impiego come protezione delle esposizioni). Il compressore da molta energia alla schiuma dandogli un grande range di applicazione e la schiuma nella tubazione fa poco attrito di conseguenza, ha piccolissime perdite di carico (tubazioni molto lunghe). 

La lancia di applicazione raccomandata e la smooth bore, se si usa una DMR il ratio di espansione cambia creando una schiuma umida causato dalla lancia che distrugge le bolle.

La schiuma permette all'acqua di raggiungere il combustibile e l'acqua contenuta nel fino film della bolla quando la bolla esplode attraverso la dilatazione termica dell'aria nella bolla, permette all'aqua che si divide in finissime goccioline, di penetrare nel combustibile e vaporizzare istantaneamente assorbendo il calore.

Negli espermeti che hanno caratterizzato il documento dal quale ho preso queste informazioni vi il traffreddamento dei gas super caldi di combustione e le conclusione degli esperimenti fatti è la seguente:

  1.  Il CAFS con agente estinguente di classe A è superiore all'acqua nella soppressione e nella penetrazione dei materiali.
  2. Il CAFS raffredda i gas di combustione quando viene applicata sulle superfici calde quindi c'è un ritardo nel raffreddamento dei gas rispetto all applicazione dell'acqua nebulizzata con DMR. 
  3. La schiuma umida è più adatta rispetto a quella secca.
  4. La schiuma umida e meno performante rispetto alla nebbia creata dalle lance DMR.
  5. Nell'attacco di transizione il cafs è più efficace rispetto all'acqua.
Come si evince dai risultati, il raffreddamento dei gas super caldi attraverso il cafs è molto simile all'utilizzo dei getti pieni con le smooth bore con l'aggiunta di un agente bagnate di classe A, ottenendo lo stesso risultato ma in maniera più economica rispetto al CAFS. 
Dal mio parere utilizzare agenti schiumogeni dentro un compartimento ad uso abitazione, dove non è necessario ed inderogabile l'uso di tale agente, che potrebbe creare un rallentamento all'avanzamento della tubazione e possibili infortuni sulle scale (scivolamento). 

Applicazione della schiuma tramite cafs in Kent fire service UK 

Applicazione CAFS in addestramento presso scuola antincendio di Trento 

Per quanto riguarda l'applicazione del CAFS su vaste aree in combustione le informazioni sono state prese dal libro EUROFIREFIGHTER 2 di Paul Grimwood.

Come abbiamo visto il CAFS migliora l'efficienza dell'acqua, aumentando la sua superficie di contatto con conseguente aumento del potere di raffreddamento. Ma una importante considerazione va fatta quando si tratta di incendi di grande superficie.

Quando si utilizza un getto umido a 5 bar vengono erogati approssivamente 240 L/min, se si possiede questa portata, nel gradiente di estinzione si può controllare soltanto una stanza con un rapido abbattimento delle fiamme rispetto l'acqua. In un incendio di vaste proporzioni il gradiente di applicazione di 6 L/min al m2 va cmq rispettato infatti nell' NFPA 11 il tasso di applicazione per agenti estinguenti di classe A non esiste e ci dice inoltre che l'aggiunta di un wetting agent non altera la portata critica di flusso prevista.  

Quindi non si può controllare un grande incendio con l'ausilio di un solo CAFS (a meno che non si abbia la possibilità di schierare  tanti CAFS per tanti quanti metri quadrati d'incendio si hanno oppure si possiedono CAFS con portate maggiori), ma bensì pensare di inserire un agente bagnante di classe A all'interno delle tubazioni designate per la soppressione dell'incendio rispettando la portata critica di flusso.

https://vvf-flashover-garofalo.blogspot.com/2013/08/portata-criticadi-flusso-la-pcf-o-cfr.html?m=1




martedì 1 settembre 2020

LA TUBAZIONE DI COPERTURA

spiegamento della tubazione di copertura


L'importanza di una linea (tubazione) di copertura, quando si commettono attacchi offensivi (interni) è stata già appresa da molti anni in nord Europa e Stati Uniti, divenendo uno standard regolamentato.

Nel NFPA 1710 (USA) c'è scritto, oltre alla minima portata critica di flusso da spiegare di 380 L/min, anche l'obbligo di creare una seconda tubazione con pari litri miuto o superiore per la copertura del personale.

Essa deve essere sempre creata alla prima occasione utile e fornita di personale. Se possibile attaccata ad una seconda autopompa nel caso accada un guasto alla pompa che sta apportando l'attacco.

Primo motivo fra tutti è la sicurezza dell'attacco interno, infatti esso potrebbe trovarsi in pericolo per varie raggioni anche viste nei post precedenti, ed una tubazione pronta e carica in loco potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte dei nostri colleghi/fratelli, ed anche utilizzata dal team di RIT se richiesto per proteggere un salvataggio di pompiere abbatutto/intrappolato.

salvataggio di pompiere in difficoltà

Nei motivi seguenti, tutti di pari importanza, vi è la possibilità di utilizzare la seconda tubazione per aumentare la potenza dell'attacco se richiesto o una ricerca con tubazione, dietro la protezione dell'attacco per presunte persone all'interno, che ricordo, vi sono differenti livelli di rischio da intraprendere nel caso di nota vita a rischio e presunta vita a rischio, le priorità sono ovviamente differenti. 

Aumentare la portata dell'attacco.

Sotto la richiesta del team di attacco la tubazione di copertura potrebbe intervenire nell'attacco, aumentando i L/min per avere una portata critica di flusso corretta, in quanto l'attacco potrebbe percepire che la singola tubazione non è sufficiente nel sopraffare la potenza in MW dell'incendio. Oppure potrebbe notare che vi sono più locali incendiati, quindi vi sono più punti da dover attaccare.
Oppure l'attacco interno potrebbe capire che vi è bisogno di schiuma per estinguere l'incendio che a prima vista non appariva di classe B. La seconda tubazione potrebbe predisporsi per il cambio di erogazione dell'estinguente.
Ancora, nella protezione di esposizioni esterne anche distanti dall'ingresso da dove l'attacco e entrato.
Divenendo così da tubazione di copertura e tubazione secondaria.
In ognuna di queste opzioni si richiede l'immediata crezione di un'altra tubazione di copertura per il motivo principale sopra.. la sicurezza di una possibile ritirata del personale.

Linea di copertura in azione 

Usare la copertura come ricerca.

Se l'area di ricerca  è  grande e si estende oltre la grandezza di una singola unità residenziale, l'utilizzo di corde di ricerca o una tubazione come guida, ovviamente scarica per facilitare il movimento è raccomandata. Inoltre il team di ricerca ha sempre con se una tubazione che li può proteggere all'occorrenza. 
Anche in questo caso la tubazione di copertura diviene di ricerca  e va sempre ripristinata per i motivi di sicurezza descritti sopra.

In Italia questa possibilità è lasciata alla scelta di ogni singolo capo squadra che diviene così ancor più caricato di compiti da eseguire. Se fosse una pratica obbligatoria e consueta, quando si inviano più squadre, questo importantissimo ruolo vitale , potrebbe essere facilmente eseguito.