lunedì 19 febbraio 2018

Ventilazione una necessità tattica.








Per anni si sono considerati i fumi come effetti collaterali della combustione senza valorizzarne il grande pericolo che nascondono rispetto all'incendio vero e proprio, finalmente oggi si è compreso che il loro controllo è una necessità tattica. A tal proposito vorrei ricordare i cinque pericoli del 
FUMO:

1 Mobile
2 Opaco
3 Tossico
4 Caldo
5 Infiammabile

Con questo dobbiamo essere convinti che la ventilazione deve essere presa in considerazione, SEMPRE! 

Partendo dal presupposto che la ventilazione è parte integrante dell'estinzione di incendi di struttura, noi non dobbiamo pensare se ventileremo o no, ma quando lo faremo ed in che modo.
Inevitabilmente  creeremo accessi al fuco per realizzarne la soppressione e già lo stiamo facendo, ma......lo stiamo facendo in maniera corretta?
Cosa succederà ora? i miei uomini sono al sicuro??.....Io sono al sicuro???
In questo articolo vorrei dare un piccolo contributo e consegnarvi degli imput che dovrete per forza approfondire e sopra tutto vi dovrete addestrare come squadra nella realizzazione di questo compito primario.

Conoscere i progressi rapidi del fuoco e quindi lo stadio di sviluppo dell'incendio vi aiuterà a fare la scelta giusta, e sopratutto dovrà essere fatto sotto quattro regole principali.

1. Partire dall'ANTIVENTILAZIONE!!!

Cioè scegliere di NON dare aria all'incendio, se questo è possibile, chiudendo/accostando una porta ad esempio, ci darà tempo, sia per realizzare la tubazione, sia per la soppressione, lo sviluppo dell'incendio sarà più lento . A tal proposito vorrei citarvi una fra se trovata in un libro del 1942 “corso di istruzione per Vigile del Fuoco” dove si asserisce quanto segue:

Nei riguardi dello spegnimento si rileva avanti a tutto l’opportunità di non areare i locali incendiati prima che siano stati predisposti mezzi idonei….

Ministero dell’interno
Direzione generale dei servizi antincendi
^nno 1942 -xx

Ed ancora London fire Brigade 1938:

Ventilare deve essere di una durata corretta, l'aria non deve essere incoraggiata a fluire nell'edificio finché non vi è una tubazione pronta con acqua sufficiente.

Chief Aylmer Firebrace CBE
LFB 1938

In un incendio dove ci sono molte aperture avremo uno sviluppo incontrollato fino al flashover con grande rilascio di calore e quindi una rapida propagazione ad altri ambienti esso si muoverà nella direzione di entrata - uscita del vento in una corrente d’aria detta punto- punto.

2. Ventilare per la VITA.

Le aperture fatte sotto questa circostanza sono quelle per offrire ad occupanti all'interno, l'aria. Il piano neutro cioè l'interfaccia tra il fumo caldo e l'aria fresca si alzerà, offrendo al piano del pavimento aria per le vittime e visibilità per la ricerca. Inevitabilmente l'intensità del fuoco aumenterà. Può essere utilizzata in cima alle scale per pulire il vano dai fumi, garantendo l'esodo senza panico e vittime oppure nelle stanze dove si effettua una ricerca dall'esterno (VES ventilatione enter and search) avendo l'accortezza di chiudere la porta del locale perlustrato evitando ventilazione parassite verso di voi.

VES Ventilatione Enter and Search : spendere massimo 30 secondi nella stanza, dipende poi dallo status di occupante riportato ,farlo sempre in concomitanza col piano del ufficiale in capo, chiudere la porta della stanza che si sta perlustrando.

3. Ventilare per il FUOCO

Se il fuoco non ha sbocchi perché non abbiamo creato aperture, oppure non vi possono essere create. Il calore ed il fumo ed il vapore acqueo creato dalla squadra d'attacco  costringerà gli operatori a condizioni di lavoro proibitive e soprattutto il fumo si accumulerà in altri locali propagando l'incendio. Realizzare la ventilazione in questa condizione darà il suo contributo tattico. Se questa ventilazione verrà effettuata al piano del fuoco bisogna prendere in considerazione la direzione del vento che non deve ovviamente andare verso l'apertura creata, a tal proposito la squadra d'attacco può ovviare al problema accostando la porta dietro di se limitando le correnti punto-punto ma dipende dalla sua velocità anche usando un motoventilatore in VPP- Ventilazione Pressione Positiva. D’altro canto se la ventilazione verrà realizzata sopra il fuoco non avrà nessun effetto collaterale, soltanto un aumento dell’intensità dell’incendio.

4. Ventilare per la SICUREZZA

Le aperture fatte sotto questa circostanza sono molteplici ad esempio rilasciare i gas in condizioni di backdraft o per aumentare la visibilità e la ricerca del fuoco, per evitare condizioni di fire gas ignition. In questa circostanza non avrò problemi per lo status di occupante quindi possiamo dedicare ogni sforzo nella realizzazione di un ambiente più sicuro.


Quando possiamo ventilare???

La risposta come vedete è….. sempre…… ma come dicevo prima il problema è di farlo ad un certo punto dell’intervento e non prima che:

1.    I pompieri a terra e sull’autoscala siano protetti da una tubazione.
2.    Non aprire porte sulle scale dove al disopra vi siano occupanti o pompieri che potrebbero essere vulnerabili.
3.    Non ventilare dove si possono creare problemi di esposizione finche una tubazione è posta a protezione.
4.    Considerare la direzione del vento.


Difendersi da ventilazioni impreviste.
Questo tipo di ventilazione può giocare brutti scherzi ai pompieri all’interno mentre stanno effettuando l‘attacco. Essa si verifica quando un vetro di una finestra si rompe o per cedimento o a causa di qualche pompiere che lavora da solo. Il flusso d’aria punto punto può essere controllato chiudendo le porte delle stanze che si passano dietro di se e lasciare mano mano che si avanza un unico corridoio verso il fuoco ovviamente la porta dietro di voi deve essere accostata come illustrato in precedenza e lasciata in questo modo. Se un vetro collassa nella stanza chiusa non avrà nessun effetto sui flussi d’aria all’interno lasciando l’ambiente imperturbato.

L’incendio è un processo DINAMICO e noi dobbiamo essere altrettanto dinamici per giocare d’anticipo su cosa potrebbe accadere.

Nell’attaccare un incendio di struttura con metodologie standard/routine offriremo le basi per il disastro!



Addestratevi e divulgate le nuove tecniche ma non dimenticate quelle passate !

                                                              Vigile del fuoco Riccardo Garofalo



venerdì 16 febbraio 2018

GLI AGENTI ESTINGUENTI

L'estinzione degli incendi si basa essenzialmente sull'impiego di sostanze capaci di far cessare la combustione. Il tipo di estinguente scelto sarà commisurato al tipo di combustibile in ossidazione.

Quindi è importante conoscere le sostanze estinguenti ed i loro limiti d'impiego.

Non farò una premessa sul reggime di combustione tra triangoli del fuoco e croci. Perchè parlerò dell'azione dell'estinguente durante la discussione.

Acqua

Il più diffuso ed economico agente estinguente in uso in tutto il mondo.

Agisce per:


  1. Assorbimento del calore svolto dalla combustione sia come calore sensibile, sia come calore latente di vaporizzazione. In virtù del proprio legame chimico è in grado di sottrarre grandi quantità di calore 2.5 Mj/Kg
  2. Separazione del combustibile dal comburente mediante allontanamento dell'ossigeno tramite vapore generato il cui volume è 1700 volte maggiore a quello dell'acqua da cui proviene..tradotto 1L di acqua liquida = 1700 L di acqua allo stato di vapore.
  3. Diluizione delle sostanze solubili, le rende inadatte alla combustione.
  4. Disgregazione del combustibile attraverso un forte getto.
Incendi dove vi è un apparecchiatura sotto tensione, l'impiego dell'acqua è consentito con getti frazionati e con getti pieni ad una distanza superiore ai 5 metri.
Ma l'acqua che ruscella può essere pericolosa causando la folgorazione dell'operatore.

L'acqua deve essere data raffreddando più porzione possibile di combustibile quindi è preferito il getto frazionato in quanto sottrae più calore rispetto al getto pieno.

Vapore

Il vapore acqueo è un ottimo estinguente agisce sonstanzialmente per soffocamento e raffreddamento e viene impiegato nelle tecniche di attacchi ZOT o attacchi massicci (vedi attacchi a fuoco nei post precedenti), negli impianti fissi Hi fog.

link attacchi con acqua: 

Schiume


La schiuma definita come un aggregato instabile di bollicine di gas, rachiuse in pellicole liquide, soggette a tensione superficiale che si distruggo per evaporazione del'liquido ma con resistenza tale da poter essere usate per spegnere un incendio.

Agisce per  :


  1. Separazione del combustibile e del comburente 
  2. Raffreddamento per evaporazione dell'acqua contenuta nella schiuma
  3. Diminuizone della tensione superficiale dell'acqua rendendola più penetrante nel combustibile solido.
La schiuma rappresenta un efficace e sicuro estinguete per incendi di classe B anche su superfici vaste. La schiuma si adagia sul'liquido in fiamme e si allarga sulla sua superficie. I suoi campi di applicazione non finiscono qui e le sue limitazioni sono simili a quelle dell'acqua.

Una buona schiuma ha:
  • Peso specifico inferiore al liquido combustibile
  • Insolubilità a questi liquidi
  • Non tossica e non corrosiva
  • Stabilità alle alte temperature
  • Velocità (fluidità) e viscosità

In base all'impiego possiamo decidere il rapporto di espansione (R.E.)
  •  Bassa 1 - 20
  • Media 20 - 200
  • Alta 200 - oltre 200
schiuma AFFF - Alta Espansione

Quando usare l'una piuttosto che l'altra??

Useremo la bassa espansione quando abbiamo la necessità di proiettare la schiuma più lontano possibile, la media quando dobbiamo coprire una pozza di liquido infiammabile che essa sia incendiata oppure no.
L'alta espansione viene impiegata per la saturazione di ambienti confinati.

La schiuma più largamente usata è la AFFF - Acqueus Film Forming Foam.
E' composta da formati floururanti. Buona anche a basse espansioni, molto veloce e buona stabilità alla temperatura. Viene impiegata nei sistemi CAFS

vedi blog precedenti segue link

http://vvf-flashover-garofalo.blogspot.it/2014/08/cfbt-compressed-air-foam-sistem-cafs.html

Essa deve essere applicata in un certo quantitativo ben calcolato per ciò che sta bruciando ed ad una quantità al minuto corretta come la poratat critica di flusso vista in precedenza.
Essa si chiama tasso di applicazione e viene cosi calcolato:

Per idrocarburi :
T.A. circa da 2.5 l/min a 4 l/min * Sq se usiamo AFFF 
T.A. circa da 2.5 l/min a 5 l//min * Sq se usiamo delle FFFP
Per Alcoli
T.A. da circa 2.5 a 4 l/min *2 * Sq se usiamo AFFF
T.A. da circa 2.5 a 5 l/min * 3 * Sq se usiamo FFFP ( la FFFP - Fluoro proteinica)

Per il tempo T necessario abbiamo la quantità Q che ci occorre totale 
Qtot =  Ql/min * T
ne segue che ogni lancia  ----> Ql quantita alla lancia da 400l/min= 400 * 3/6 % di mix e poi nemero di lacie totali per raggiungere il T.A. di Sq


Agenti bagnanti

Questi agenti bagnanti sono comunque dei tensioattivi, quindi riducono la tensione superficiale dell'acqua. Anche se sono schiume l'aspetto è ben diverso, quindi si parla spesso di agente bagnante.

Agiscono per:
  1. Elevatissimo potere di raffreddamento producendo goccioline così finissi da vaporizzarle fino  80%
  2. Elevata penetrazione dei solidi grazie alla poca tensione superficiale
  3. La molecola si lega permanentemente con gli idrocarburi evitando la riaccensione.
altre caratteristiche 
  • Ne basta una modica quantità e gli effetti sono notevoli, si miscela dal 1 - 3%
  • Riduce i tempi di estinzione 
  • Abbatte i fumi
Vi sono vari prodotti commerciali come l'F500 ed il Bioversal contenuto anche negli estintori di classe F.

Fusto di F500 
Estintore di classe F - con Bioversal

Estinzione con Bioversal Vedi link

https://www.youtube.com/watch?v=k5Lbxg1tm64


Polveri

Le polveri sono miscugli di particelle solide finemente suddivise costituite da sali organici o da sostanze naturali o sintetiche. Sono scaricate direttamente sugli incendi tramite un gas propellente inerte.

Agisce per: 
  1. Separazione del combustibile dal comburente 
  2. Azione anticatalica 
  3. Produzione di anedride carbonica
Le polveri sono dielettriche , non tossiche, e non corrosive. Tuttavia l'impiego in luoghi chiusi crea problemi alla respirazione.

Sono adatte ad incendi di classse A, B, C, mentre per la classe D vi è bisogno di polveri speciali.
Vi sono degli impianti fissi e non con prodotti areosol detti DSPA (Dry Sprinkler Powder  Areosol) e cioè polveri finissime di carbonato di potassio, parliamo di alcuni micron (1/3 Micron), che vengono utilizzati per la protezione di impianti elettrici, motori endotermici anche di grandi dimensioni in luoghi confinati e sono ottimi per fuochi di classe A,B, e C. Il punto di emessione dell'estinguente  e' molto caldo puo arrivare anche a 200°C, essendo un congegno pirotecnico attivato mediante impulso elettrico.

Impianto fisso di DSPA  
Qui di seguito il link di un video di un DSPA portatile:

I gas inerti sono quei gas incombustibili capaci di ridurre con la loro presenza la quantità di ossigeno
sotto il limite dove non vi è fiamma 12% circa. 
Essi li troviamo in impianti fissi di spegnimento ed estintori portatili.

L'Anidride carbonica

L'Anidride carbonica CO2 a pressione atmosferica è incolore, inodore, non combustibile e non corrosivo, più pesante dell'aria e non lascia residui è definito quindi come un -Agente pulito (Clean agent)

Agisce per:
  1.  Soffocamento
  2. Raffreddamento dovuto al passaggio di stato da liquido a gassoso esce a -70° Celsius.
Nei luoghi chiusi può causare asfissia 1 kg di CO2 liquido si trasforma in 500 L di gas facendo scendere l'O2 sotto il 17% limite per la respirazione umana.

Può essere usato su apparecchiature sotto tensione.

Idrocarburi alogenati (Halon)

Gli idrocarburi alogenati sono idrocarburi saturi dove alcuni atomi di idrogeno sono parzialmente o totalmente sostituiti con atomi di cloro, bromo, fluoro (chiamati alogeni).
Essi sono conservati allo stato liquido e facilmente si vaporizzano, non lasciano residui sono dielettrici, non corrosivi, inalterabili e sono più pesanti dell'aria.

Estintore ad halon per aerei di linea 


Agiscono per:
  1. Inibizione della reazione a catena nella combustione con fiamma. 
Tuttavia con alte temperature possono essere tossici per l'uomo anche a basse concentrazioni.
Hanno un notevole potere nell'azione estinguente:
  • Azione estinguente su fuochi di ogni classe
  • Modesta quantità per inertizzare ambienti confinati
  • Utilizzabile su apparecchi sotto tensione
  • Nessun residuo dopo l'impiego
  • modesta tossicità ed impiegabile con persone in esodo
questo tipo di estinguente non è più in uso, per ragioni ambientali, nella salvaguardia della fascia di ozono. Tuttavia ci sono punti sensibili come in ambienti militari o piattaforme petrolifere dove ancora viene impiegato.

Ora vi sono agenti estinguenti sostitutivi agli Halon, con minor impatto ambientale.
Sono chimicamente simili all'Halon, ma hanno un minor potere estinguente. Essi non contengono Bromo, il maggior responsabile dell'assottigliamento dello strato di Ozono. Rispettando i seguenti parametri ODG (Ozon Depletion Potenzial) potenziale di impoverimento dell'ozono, GWP ( Global Warming Potenzial) potenziale  di influenza sull'effetto serra, ALT (Atmosphera Life Time) permaneza in atmosfera.

Citiamone alcuni:
  • Nytragon
  • Inergen
  • Naf s125
Essi sono usati in musei, centri di calcolo CED, bilblioteche.

Inergen vedi Link:

https://www.youtube.com/watch?v=M_qEJJHEImI